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Cisl su contrasto al lavoro povero: “Non solo lavoro ma lavoro buono”

in Economia

Cisl su contrasto al lavoro povero: “Non solo lavoro ma lavoro buono”

Il lavoro povero è un aspetto caratterizzante il lavoro del Sud ed in un periodo come questo di aumento vertiginoso dei prezzi, determina effetti compromettenti la qualità della vita dei lavoratori, perché lavorare ma non potersi emancipare grazie al lavoro è una distorsione che ci riporta indietro di secoli. Nonostante l’obiettivo del PNRR, che avrebbe dovuto assottigliare il divario tra Nord e Sud, il Mezzogiorno continua a restare in una situazione di grande affanno: è qui, infatti, che gli effetti dell’inflazione all’ 8% sono più accentuati, portando ad una riduzione dei consumi, ad un che PIL cresce in misura minore rispetto al resto del Paese, ad un conseguente aumento il numero dei lavoratori a rischio povertà.

Intervenendo in un mercato del lavoro già segnato da una crescita dell’occupazione di bassa qualità, la ripresa dell’occupazione del 2021 nel Mezzogiorno si è concentrata sulla crescita del lavoro precario che supera le forme di impiego più stabile. Nella nostra regione le ombre che aleggiano sul mondo del lavoro sono preoccupanti. Rispetto alle tipologie contrattuali rilevate dall’Istat, la Basilicata ad esempio sconta una percentuale molto alta di contratti a tempo determinato (66,8%), superiore sia alla media del Mezzogiorno (64,8%) che a quella italiana (55,9%), il che incide inevitabilmente sul fattore “precarietà”.

Il Sud e la Basilicata non solo ha bisogno di lavoro ma ha bisogno di buon lavoro, anche il lavoro povero è da contrastare, perché alimenta le dinamiche della soggezione, del clientelismo, del sottosviluppo economico e sociale. Stando ai dati Istat riferiti al 2022 sono il 77% gli impiegati che lavorano in part time involontario al Sud contro i 55% del Centro-Nord. I dipendenti a termine rappresentano il 23% al Mezzogiorno e scendono al 14% per il le Regioni settentrionali. Numeri più alti nel Meridione anche per gli occupati a termine da più di cinque anni (24% contro i 14 del Centro-Nord) e per i dipendenti con bassa paga (15% contro gli 8 del Centro-Nord).

Nel Mezzogiorno è urgente costruire politiche industriali all’altezza delle sfide di questa epoca, politiche di sviluppo che sappiano intercettare le transizioni ossia quella digitale ed energetica innanzitutto e che producano robusti posti di lavoro. Invece ci sono segnali che non vanno in questa direzione. Il ministero del Sud sostanzialmente non esiste più, perché sovrastato dalla delega sul PNRR, l’Agenzia per la coesione è stata soppressa e il risultato è una stasi delle iniziative economiche in materia di Mezzogiorno che riguardano sia la riconversione delle aree di crisi che lo sviluppo delle aree industriali, tutti questi progetti potrebbero invece favorire la crescita di posti di lavoro buono e la modernizzazione delle politiche industriali del mezzogiorno.

Nuove selezioni per giovani lucani in cerca di occupazione

in Economia

Nuove selezioni per giovani lucani in cerca di occupazione: il 4 Aprile la presentazione del progetto finalizzato alla formazione professionalizzante tra Sviluppo Basilicata e Hspi

 

Si terrà il prossimo 4 aprile alle ore 11:00 nella Sala B del Consiglio Regionale della Regione Basilicata la presentazione del progetto finalizzato alla formazione professionalizzante tra Sviluppo Basilicata e Hspi.

Alla presentazione interverranno, insieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Servizi alla comunità, Alessandro Galella e all’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Gabriella Megale, Massimiliano Pierro manager hspi del gruppo txt, Sebastiano Manno CEO hspi, il prorettore all’internazionalizzazione Unibas Michele Greco ed il prof. Luigi Milella direttore del CISIT dell’Unibas.
Le selezioni si apriranno dal 5 aprile e si accetteranno fino al 28 aprile; l’8 maggio inizierà la formazione della durata di un mese e terminerà il giorno 9 giugno. All’interno dell’attività di formazione, per coloro che supereranno il periodo formativo di 1 mese, è previsto lo svolgimento di stage fino al 31 dicembre 2023.
La società HSPI, che fa parte di TXT GROUP, è una società di consulenza direzionale, leader in Italia sui Servizi di Business Consulting, IT Governance, Digital Innovation grazie ad un modello operativo capace di integrare competenze distintive di Consulenza Direzionale e conoscenze specialistiche in ambito ICT.

In Basilicata ci sarà la possibilità di formarsi e di acquisire una professionalità, per una platea di 50 tra diplomati e laureati compresi tra i 18 e i 35 anni.

I profili ricercati sono:

• IT Governance Consultant

• IT Data Scientist

• Demand PMO

II candidati selezionati per i tre profili, saranno inseriti in un percorso formativo nell’ambito dell’IT Governance,Data Science nei settori della Sanità, attività produttive e Turismo e in generale ai progetti iniziative di Digital Transformation della PA Centrale e Locale.

La formazione potrà prevedere inoltre anche ulteriori pacchetti formativi personalizzati, che includono il conseguimento di certificazioni riconosciute a livello internazionale e l’apprendimento continuo delle principali best practice di settore (es. ITIL, Prince2, COBIT).

Basilicata: fuga dal lavoro a tempo indeterminato

in Economia

Basilicata: fuga dal lavoro a tempo indeterminato, nel 2022 in Basilicata oltre 18 mila cessazioni. I dati sono dell’Osservatorio del mercato del lavoro regionale

POTENZA, 20 MAR – Sono 18.309 i lavoratori lucani che nel corso del 2022 hanno cessato il proprio rapporto di lavoro a tempo indeterminato, e di questi oltre il 50 per cento (9.281) si sono dimessi: è il dato più importante venuto fuori dalla elaborazione dell’Osservatorio del mercato del lavoro regionale che sono stati resi noti stamani, a Potenza, dall’assessore regionale alle attività produttive, Alessandro Galella, e dal project manager di Ett, società che ha progettato il sistema informativo dell’Osservatorio, Marco Velludo.

La rilevazione dei dati occupazionali in regione ha ricompreso un periodo che va dal 2019, precovid, al 2022, passando attraverso i giorni di pandemia.

“Il quadro – ha spiegato Velludo – rivela comunque una Basilicata dinamica che ha reagito, specie nell’ultimo anno di riferimento alle varie situazioni”.
Nello specifico, agli oltre 18 mila cessati nel 2022 da contratti a tempo indeterminato, vanno aggiunti anche i 32.918 fuoriusciti da accordi a tempo determinato, nei quali ha inciso particolarmente (per il 47 per cento) la modifica del termine inizialmente fissato.
“La differenza per provincia – ha commentato Galella – evidenzia nel 2022 il saldo attivo tra avviamenti e cessazioni nel Materano, con 1.880 unità in più, mentre nel Potentino si registra un saldo negativo di 542 unità, in pratica con una velocità tripla”.
Il focus sulle trasformazioni dei contratti da tempo determinato a indeterminato ha evidenziato un trend di crescita: nel 2022 sono stati 4.745 (1.783 per il Materano, 2.962 per il Potentino) con la maggiore stabilizzazione nel settore del commercio.
Per i contratti a tempo indeterminato, dove si passa da 24.030 movimenti del 2019 ai 18.936 del 2022, il settore maggiormente coinvolto è quello del commercio e dei servizi; mentre per i contratti a tempo determinato, dove l’oscillazione è tra i 149.587 e i 146.420, è l’agricoltura a farla da padrone, con percentuali che in ogni anno di riferimento si avvicinano molto alla metà dei movimenti. (ANSA).

Incidente sul lavoro a Policoro: uomo in prognosi riservata al San Carlo di Potenza

in Cronaca

Incidente sul lavoro a Policoro: uomo in prognosi riservata al San Carlo di Potenza

Ricoverato, in prognosi riservata, l’operaio che questa mattina è stato vittima di un incidente sul lavoro a Policoro. Il cinquantunenne, originario di Castellaneta (TA), si trova nel reparto di ortopedia all’ospedale San Carlo di Potenza dove è stato trasportato di codice rosso in eliambulanza.
A svolgere le indagini per accertare la dinamica dell’accaduto gli uomini del Commissariato di Policoro.

L’Asm comunica le 86 assunzioni ma i sindacalisti non ci stanno

in Economia

L’Asm comunica all’opinione pubblica le 86 assunzioni ma i sindacalisti Cgil precisano: “è il gioco delle tre carte

La Cgil e la Fp Cgil di Matera, con riferimento al comunicato stampa dell’ASM di Matera del 29 dicembre dal titolo: L’AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA POTENZIA LA STRUTTURA ASSUMENDO 86 UNITA’ LAVORATIVE, con il quale si annuncia che “Medici, infermieri, e personale amministrativo a tempo indeterminato: saranno immessi in ruolo già dal prossimo 1 gennaio 2023”, intervengono per fare chiarezza sul reale significato dei numeri divulgati dalla Direzione dell’Azienda Sanitaria di Matera.
Infatti, il Direttore Generale, mette a conoscenza l’opinione pubblica di aver “…. dato il via libera all’assunzione di nuovo personale sanitario e alla stabilizzazione di quello già in servizio…. “ e che “… in questi giorni ha firmato una serie di delibere per il potenziamento delle risorse umane in forza presso le strutture sanitarie di Matera e provincia, attraverso l’assunzione di nuovo personale medico, infermieristico, tecnico ed amministrativo e la stabilizzazione di quello interno, con la stipula di contratti a tempo indeterminato, per un totale di 61 unità…Delle 61 unità assunte, 41 derivano dalla procedura di stabilizzazione Covid, mentre 20 sono state assunte con la procedura di immissione in ruolo. L’ASM ha assunto, inoltre, 7 unità di personale amministrativo di livello C e 18 amministrativi di livello D che andranno a migliorare le performance dei servizi sanitari”.

Innanzitutto, scrivono i sindacalisti Cgil,  rileviamo che il comunicato stampa presenta un’articolazione di dati privi di specificazioni di dettaglio relativi alle specifiche professionalità oggetto delle assunzioni e alla destinazione delle risorse umane già assunte e da assumere. Con i dati viene fatto una sorta di gioco delle tre carte, rendendo difficile per i lettori la comprensione delle ricadute reali che questa operazione tanto sbandierata comporterà sull’aumento del personale in servizio e, conseguentemente, sull’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini, sull’assicurazione del rispetto dei LEA e sull’abbattimento delle liste di attesa.
Per comprendere meglio è necessario mettere in fila i numeri e fare delle semplici operazioni matematiche, per fare chiarezza sulla composizione reale delle 86 assunzioni “già dal 1° gennaio 2023”.
Le 86 assunzioni sono costituite da 61 assunzioni a tempo indeterminato e 25 assunzioni a tempo determinato di personale amministrativo (18 collaboratori amministrativi e 7 assistenti amministrativi).
Le 61 assunzioni a tempo indeterminato sono così costituite:
• n. 41 unità si riferiscono al personale “stabilizzato”, cioè assunto a tempo indeterminato in applicazione delle norme nazionali per la stabilizzazione dei “precari COVID” e delle ripetute battaglie e sollecitazioni delle Organizzazioni Sindacali; si tratta di personale – prevalentemente non medico – e in gran parte già in servizio presso l’ASM;
• n. 20 unità sono il risultato della procedura di immissione in ruolo, ai sensi dell’art. 30, comma 2 bis, del D. Lgs. N.165/2001 di personale già in servizio presso l’ASM in comando o in assegnazione temporanea; hanno presentato domanda di immissione in ruolo n. 20 persone e n. 19 sono state dichiarate ammissibili (1 Dirigente Medico, 1 Dirigente Veterinario, 1 Dirigente Ingegnere, 1 Assistente Sociale, 1 Fisioterapista, 4 Infermieri, 6 Operatori Socio Sanitari, 3 figure Amministrative/tecniche, 1 Autista ambulanza); attualmente sono state assunte solo 5 unità di personale, le altre 14 potranno essere assunte dopo la concessione del nulla osta da parte delle Aziende di appartenenza.

Sempre secondo i sindacalisti:

“Facendo i conti per bene la maggior parte delle 86 unità di “nuovo personale” sono già in servizio presso l’ASM e sostanzialmente non si tratta delle risorse umane aggiuntive che servirebbero per l’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini, sull’assicurazione del rispetto dei LEA e sull’abbattimento delle liste di attesa”.

Vorremmo inoltre sapere dall’ASM a quanto ammonta invece il numero delle unità di personale che sono cessate nel corso del 2022 per dimissioni volontarie, mobilità esterna e pensionamenti e quale sarà il saldo al 31 dicembre 2022 tra le (poche) entrate e le (tante) uscite di personale.
In questa totale assenza di chiarezza e trasparenza non possiamo associarci alla soddisfazione espressa dall’assessore regionale alla Salute e Politiche Sociali Francesco Fanelli, al quale riproponiamo la convocazione urgente del Tavolo regionale che affronti la grave situazione in cui versa la Sanità materana come sottolineata dalle manifestazioni e dalla Petizione “Contro il declino della sanità materana” sottoscritta da 13.000 cittadini.

Al di là di comunicati roboanti e furbeschi la collettività ha bisogno di azioni e numeri reali e trasparenti

sulle assunzioni di personale, perché l’erogazione dei servizi cammina sulle gambe degli uomini e delle donne che tutti i giorni sono in prima linea in tutte le strutture ospedaliere e territoriali dell’ASM a contatto con i cittadini/utenti, gli uni e gli altri oramai logorati ed esausti dalla situazione drammatica della sanità.

Sanità: in Basilicata 86 nuove assunzioni

Comunicato stampa:

Il Segretario generale

La Segretaria Generale
CGIL Matera FP CGIL Matera
Eustachio Nicoletti Giulia Adduce

Impastiamo il futuro: per l’inserimento lavorativo dei ragazzi dell’Istituto penale

in Cultura

Impastiamo il futuro: per l’inserimento lavorativo dei ragazzi ospiti dell’Istituto penale. Circuito virtuoso “formazione-lavoro in favore dei minori e giovani”.

Comunicato stampa – Evento pubblico “IMPASTIAMO IL FUTURO – dalla formazione al lavoro” – 10 marzo 2022 (9:00-13:00) c/o Polo Bibliotecario di Potenza

La Direzione dell’Istituto Penale per i Minorenni di Potenza (IPM) ha avviato, presso la propria sede, “Il Forno dei Briganti”, un laboratorio produttivo artigianale nel settore dolciario, realizzato nell’ambito di una progettualità triennale denominata “Il brigantino”, propedeutica alla sottoscrizione di un Accordo formale coinvolgente questo IPM, l’Agenzia Regionale Lavoro Apprendimento Basilicata (ARLAB), Confcooperative Basilicata e la Cooperativa sociale “LiberaMente ETS”. L’accordo è finalizzato all’avvio di un circuito virtuoso Formazione-Lavoro in favore dei minori e giovani ospiti dell’Istituto Penale per i Minorenni di Potenza, attraverso la messa in rete di risorse del territorio, che garantiscano sia percorsi formativi (corsi di formazione professionale e tirocini formativi retribuiti) –principalmente curati dall’Agenzia Regionale Lavoro Apprendimento Basilicata (ARLAB) – sia reali esperienze di inserimento lavorativo all’interno de “Il Forno dei Briganti”, gestito da “LiberaMente cooperativa sociale ETS, società afferente a Confcooperative Basilicata.
Al fine di rendere partecipe la comunità ospitante dell’esperienza fin qui realizzata, delle finalità sottese nonché dei nuovi obiettivi individuati, la Direzione dell’IPM di Potenza, di concerto con gli altri partner coinvolti, ha organizzato un evento pubblico di presentazione de “Il Forno dei Briganti”, dal titolo “IMPASTIAMO IL FUTURO – Dalla Formazione al Lavoro”, che si terrà in data 10 marzo p.v., dalle ore 09:00 alle ore 13:00, c/o il Polo Bibliotecario di Potenza che ha assicurato la sua collaborazione nell’organizzazione e realizzazione della manifestazione.
Protagonista della mattinata sarà la Giustizia Minorile, i cui vertici dipartimentali saranno rappresentati dal Direttore del Centro Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata, Giuseppe Centomani, che aprirà i lavori con un momento di riflessione condivisa al quale prenderanno parte anche i principali rappresentanti degli organi giudiziari minorili lucani.
Seguiranno gli interventi dei referenti dei partner progettuali coinvolti: Angela Telesca, Direttore dell’IPM di Potenza; Francesco Paolo Di Ginosa, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale Lavoro Apprendimento Basilicata (ARLAB); Giuseppe Bruno, Presidente di Confcooperative Basilicata; Vincenzo Martinelli, Presidente di LiberaMente Cooperativa Sociale ETS.
L’incontro si concluderà con le testimonianze di Teresa Potenza, educatrice in servizio presso l’IPM lucano nonché di un giovane tirocinante impiegato presso “Il Forno dei Briganti”.
L’evento è finalizzato non solo a dare visibilità ai risultati conseguiti grazie al lavoro dei ragazzi ospiti dell’IPM e di tutti gli operatori a vario titolo coinvolti, ma soprattutto ad avvicinare il territorio lucano all’istituzione detentiva minorile, che apre le sue porte avviando processi di scambio e di reciproco arricchimento con la comunità locale, nella convinzione che solo grazie al contributo di ogni suo singolo componente sia possibile garantire alle nuove generazioni spazi di ascolto e di bellezza, in cui rispecchiarsi, recuperare la dimensione del sogno ed allenarsi nella costruzione di progetti di vita ispirati ai valori della legalità e della cittadinanza attiva.

Lavoro e Sanità: in Basilicata concorsi per infermieri e amministrativi

in Economia

Lavoro e Sanità: in Basilicata concorsi per infermieri e amministrativi. L’assessore regionale al ramo Rocco Leone: “Il lavoro fatto in questi due anni vede finalmente i suoi frutti, coerentemente con quanto abbiamo detto e in ossequio a quanto richiesto dai lucani”

“Prosegue il nostro impegno per riformare in maniera sostanziale la Sanità in Basilicata. Dopo le decine di posizioni aperte per il personale medico, adesso sono aperte ben 142 posizioni da Infermiere – Collaboratore professionale sanitario (cat. D), 6 posti da Assistente Amministrativo (Cat. C) e 17 posti da Collaboratore Amministrativo Professionale (Cat. D). Si tratta di una notizia attesa da tanti anni e resa possibile grazie alla scelta lungimirante adottata dalla dgr 53 del 4 febbraio 2021 sui concorsi unici regionali. Nessuna riforma del sistema sanitario regionale può funzionare senza l’immissione in ruolo di nuovo personale medico, sanitario e amministrativo ed è quello che stiamo perseguendo. Il lavoro fatto in questi due anni vede finalmente i suoi frutti, coerentemente con quanto abbiamo detto e in ossequio a quanto richiesto dai lucani. Si tratta anche di importanti opportunità di lavoro, soprattutto per i più giovani, in un momento di grande difficoltà a causa della pandemia che stiamo purtroppo ancora affrontando. L’obiettivo da qui a fine anno è ambizioso e contiamo di proseguire con il percorso dei concorsi unici regionali per migliorare davvero l’offerta sanitaria in Basilicata”. Lo afferma in una nota l’assessore alla Sanità, Rocco Leone.

LO SCORSO 23 LUGLIO SULLO STESSO TEMA, LA DICHIARAZIONE DI ROCCO LEONE, ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’

Basilicata: concorsi unici. Sono 228 i posti disponibili in Sanità. Sessantatré posti sono “posizioni aperte”, pertanto è possibile fare domanda. “Con i concorsi unici la Regione ha dato una svolta alle assunzioni del personale sanitario in Basilicata. Al momento le stazioni appaltanti hanno completato le procedure per 228 posti, di cui già 63 sono posizioni aperte per cui è possibile fare domanda sui siti istituzionali di San Carlo, ASP e ASM. Si tratta solo dell’inizio di un percorso, che vedrà tantissime posizioni aperte da qui a fine anno.
La nostra Regione vuole premiare il merito, dare opportunità di lavoro ai più giovani e colmare il gap che abbiamo ereditato.

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Basilicata: concorsi unici. Sono 228 i posti disponibili in Sanità

Lavoro: “worklimate” divieto esposizione prolungata al sole

in Politica

Lavoro: “worklimate” divieto esposizione prolungata al sole, anche in Basilicata l’ordinanza regionale firmata da Vito Bardi

Il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, ha emanato in queste ore l’ordinanza n. 33, pubblicata sul Bur, avente ad oggetto il divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole sull’intero territorio lucano nelle aree interessate dallo svolgimento di attività nel settore agricolo, in coerenza con la mappa del rischio “Workclimate” elaborata dall’Inail.

Fino al 31 agosto non si potrà lavorare tra le ore 12.30 e le 16.00 nei giorni in cui, sul portale dell’Inail dedicato, per i lavoratori esposti al sole e con attività fisica intensa risulterà un rischio alto.

“Un provvedimento di civiltà che risponde anche a una sollecitazione della Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità di Basilicata, Margherita Perretti, che ringrazio per la sensibilità e il lavoro svolto”, dichiara il presidente Bardi. Secondo recenti stime, circa il 30% della popolazione mondiale è attualmente esposta a condizioni di caldo particolarmente critiche per la salute per almeno 20 giorni all’anno e tale percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi anni anche se le emissioni di gas serra tenderanno a ridursi.

I lavoratori, in particolare quelli che trascorrono la maggior parte delle loro attività all’aperto, settore agricolo e delle costruzioni in primis, sono tra i soggetti più esposti agli effetti del caldo e in generale a tutti i fenomeni atmosferici.

Il progetto proposto si prefigge come obiettivo generale quello di approfondire, soprattutto attraverso la banca dati degli infortuni dell’INAIL, le conoscenze sull’effetto delle condizioni di stress termico ambientale (in particolare del caldo) sui lavoratori, con un’attenzione specifica alla stima dei costi sociali degli infortuni sul lavoro. Anche attraverso l’organizzazione di alcuni casi-studio ad hoc in aziende selezionate in zone del centro Italia e una indagine sulla percezione del rischio legata all’esposizione a temperature estreme dei lavoratori, saranno proposte soluzioni organizzative e procedure operative utili in vari ambiti occupazionali (o mansioni) attualmente non ancora disponibili. Sarà quindi sviluppato e reso operativo un sistema di allerta da caldo, integrato meteo-climatico ed epidemiologico, specifico per il settore occupazionale, rappresentato da una piattaforma previsionale web e da una web app con previsioni personalizzate sulla base delle caratteristiche individuali dei lavoratori e quelle dell’ambiente di lavoro (lavoro esposto al sole o in zone d’ombra). Il tutto sarà valorizzato dall’integrazione delle informazioni ottenute e degli strumenti sviluppati nell’ambito del progetto sulla piattaforma del Portale Agenti Fisici (PAF) in modo da fornire un supporto concreto e operativo che orienti, oltre che i lavoratori, anche gli attori aziendali della sicurezza e gli operatori della prevenzione e protezione.

Nella sezione politica le principali notizie del territorio

Turismo e ristorazione, manca manodopera

in Economia

Turismo e ristorazione, manca manodopera: difficile trovare chef, camerieri, lavapiatti, addetti pulizie. Al Sud: “buona parte dei  lavoratori  già contrattualizzati al centro-nord e in Paesi Europei

Adesso che gli operatori turistici cominciano ad intravedere la luce dentro il “tunnel” (prescrizioni allentate con l’avvio a regime dal primo giugno) si ripropone il solito problema, per questa stagione amplificato, della difficoltà di personale da assumere. Lo evidenzia un report del Centro Studi Turistici Thalia che ha rielaborato su scala regionale dati nazionali.

Secondo il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, solo per questo mese di maggio in Basilicata sono programmate 2.680 assunzioni (in tutti i settori), con un incremento di 700 unità rispetto al mese di aprile e di 560 unità rispetto a maggio 2020. Almeno il 60% è personale da assumere con contratti stagionali belle imprese di ristorazione e turismo. La percentuale di figure professionali considerate di difficile reperimento raggiunge da  noi il 33,3% ed è tra le più alte d’Italia. “Le difficoltà maggiori – riferisce Michele Tropiano, Federalberghi Potenza – sono per chef ed addetti alla cucina, ma anche per manodopera non specializzata e qualificata. Persino lavapiatti o addetti alle pulizie.

Stiamo correndo ai ripari di intesa con la Federazione Cuochi e con gli Istituti Alberghieri della regione.

Purtroppo buona parte dei nostri giovani sono stati già contrattualizzati in strutture del centro-nord e in Paesi Europei dove la ripartenza è stata preparata in anticipo”.

La conferma delle difficoltà viene anche da Maratea dove dal Consorzio Turistico riferiscono che sono state accelerate le operazioni di reclutamento del personale. “Le candidature e i curricula arrivano – sottolinea Biagio Salerno, presidente del Consorzio – solo che non sono adeguati perché abbiamo bisogno per l’imminente stagione di personale già pronto. E’ sempre la stessa storia: le scuole, con qualche rara eccezione, non riescono a formare personale per le imprese”.

Sempre Excelsior segnala che entro luglio in tutte le strutture di alloggio, ristorazione e servizi turistici del Paese saranno necessarie 235.131 unità, 30mila in più solo rispetto a maggio 2020 e ben 188.730 addetti alle attività di ristorazione con il 28,5% di difficoltà a reperire. Gli avvisi-ricerca personale ad oggi sono oltre 70mila. Sul territorio si osserva, infine, come siano il Mezzogiorno, dove sono maggiori le attese per il settore turistico, e il Nord est manifatturiero le aree con il più elevato incremento sul mese precedente delle entrate programmate (rispettivamente, +26mila e +24mila ingressi previsti), sebbene proprio nel Mezzogiorno si registri ancora il più ampio divario rispetto ai livelli occupazionali di maggio 2019.

Federalberghi e Consorzi ripropongono due strumenti: protocolli di intesa con gli Istituti Alberghieri per “intercettare” i nostri studenti; stage e formazione direttamente in azienda. “La nostra – dicono all’unisono Tropiano e Salerno – è una corsa contro il tempo per trovarci pronti ad accogliere gli ospiti”.

Dal sito Federazione Italiana pubblici esercizi CCNL PUBBLICI ESERCIZI RIST. COLL. E COMM. E TURISMO 

Basilicata “lavoro e pandemia

Confartigianato: “autonomi, giovani e donne hanno pagato il prezzo più alto della crisi pandemica”

in Economia

‘scomparsi’ dal mercato del lavoro 355mila occupati indipendenti, 264mila occupati under 35 e le lavoratrici autonome sono diminuite del 6%

MATERA – I lavoratori autonomi, i giovani e le donne hanno pagato il prezzo più alto della crisi pandemica. Nell’ultimo anno sono ‘scomparsi’ dal mercato del lavoro 355mila occupati indipendenti, 264mila occupati under 35 e le lavoratrici autonome sono diminuite del 6%. A denunciare l’impatto della crisi sulle diverse categorie di lavoratori , alla vigilia del Primo Maggio, è Confartigianato sollecitando misure urgenti per rilanciare l’occupazione, in particolare quella giovanile, e investimenti sulla formazione e sulle competenze dei lavoratori.

La Confederazione – spiega Rosa Gentile, presidente di Matera e componente della Giunta nazionale- chiede di rimuovere gli ostacoli che scoraggiano le imprese ad assumere. In particolare sui contratti a termine, sollecita l’eliminazione strutturale dell’obbligo di indicare la causale e del contributo addizionale previsto in occasione di ciascun rinnovo. Inoltre chiede di garantire la possibilità per tutte le imprese di continuare ad utilizzare il lavoro agile in maniera semplificata.

Sul fronte delle politiche attive del lavoro, i rappresentanti dell’artigianato e delle piccole sostengono la necessità di una riforma del sistema di orientamento scolastico e professionale con il rilancio degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici, investimenti sulle competenze professionali a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e puntando sull’apprendistato duale e professionalizzante. Sollecitata anche l’operatività del Fondo Nuove Competenze almeno per tutto il 2021 e una dotazione finanziaria adeguata ai Fondi Interprofessionali.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, Confartigianato ribadisce che le ipotesi di riforma dovranno salvaguardare e valorizzare l’esperienza positiva del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato e sostiene la necessità di assicurare la massima rapidità di erogazione delle prestazioni di sostegno al reddito ai dipendenti delle imprese artigiane.

Sulla responsabilità del datore di lavoro nel caso in cui un dipendente contragga il virus, Confartigianato chiede che vengano esplicitamente escluse sia l’azione di regresso Inail sia quella del lavoratore per danno differenziale, limitando la possibilità di esperire l’azione penale alla sola ipotesi di violazioni gravissime del Protocollo sulla sicurezza.

 

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