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Metaponto di Bernalda: la Polizia di Stato arresta due uomini per droga

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Metaponto di Bernalda: la Polizia di Stato arresta due uomini per droga: l’ipotesi è detenzione di stupefacenti finalizzata all’uso non personale

La Polizia di Stato di Matera ha arrestato due persone, stranieri rispettivamente di 30 e 47 anni, residenti in Metaponto di Bernalda, “per il reato ipotizzato di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata all’uso non personale”, è riportato in un comunicato stampa del 14 luglio.

Gli operatori del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pisticci hanno eseguito la perquisizione dell’abitazione in cui si trovavano, azione estesa alle relative pertinenze, come precisato nel comunicato stampa della Questura, “consentendo di rinvenire 220 gr. di sostanza stupefacente del tipo hashish, 86 gr. di eroina e 13 gr. di cocaina. L’hashish era contenuto all’interno di una busta in cellophane nascosta nel vano avvolgibile della camera da letto, mentre eroina e cocaina, custodite in altri involucri, erano state occultate in un anfratto del solaio, dietro a un termosifone, unitamente a bilancini di precisione e vario materiale per il confezionamento”.

“Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro e i due uomini, atteso lo stato di flagranza, sono stati arrestati e condotti presso la casa circondariale di Matera. Successivamente, il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto in carcere. Gli accertamenti compiuti nei confronti dei soggetti sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica nel contraddittorio con la difesa”.

 

VIDEO. Operazione Auriga: secondo gli investigatori la base era a Scanzano Jonico

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Operazione Auriga: secondo gli investigatori la base era a Scanzano Jonico

Disposto anche “il sequestro preventivo, diretto e per equivalente, dei beni nella loro disponibilità, per un importo complessivo pari a 4,2 milioni di euro”

 

All’alba di oggi “nel contesto di una più vasta indagine sul riciclaggio ed il narcotraffico, avviata dalla DDA di Trento, coordinata a livello nazionale ed internazionale dalla Direzione Nazionale Antimafia, con il concorso di diverse DDA nazionali – i finanziari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza e della Compagnia di Policoro, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, hanno eseguito quindici decreti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Potenza nei confronti di soggetti ritenuto allo stato gravemente indiziati di fare parte di un sodalizio criminale, costituito da cittadini italiani e albanesi, insediato prevalentemente nel Comune di Scanzano Jonico (MT), con ramificazioni in Puglia e in altre zone del territorio nazionale, finalizzato al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in particolare, eroina, cocaina, hashish e marijuana, provenienti dall’Albania, nonché al riciclaggio dei relativi proventi illeciti”, è riportato nel comunicato stampa diffuso dal Procuratore Distrettuale della Repubblica (Potenza) dott. Francesco Curcio.

Nel comunicato è inoltre riportato: “Circa un centinaio i finanzieri impiegati, provenienti dai Comandi Provinciali di Potenza, Matera, Bari, Lecce e Genova, oltre a 6 unità cinofile in dotazione al Gruppo Pronto Impiego di Bari, al Gruppo di Lecce e al Gruppo di Matera, con il supporto tecnico del Gruppo Mezzi Tecnici dello S.C.I.C.O. e l’intervento di 1 elicottero AW 139 della Sezione Aerea di Bari.

Nel corso dell’operazione convenzionalmente denominata “Auriga” è stata ricostruita un’organizzazione, con base nel territorio lucano, da anni inseritosi stabilmente nel tessuto sociale di Scanzano Jonico (MT), che operava dall’Albania tramite un complesso sistema di chat criptate, è spiegato nel comunicato stampa.

E, ancora: “Il sodalizio avvalendosi di una fitta rete di collaboratori, organici al sodalizio, gestivano le importazioni di sostanze stupefacenti, la successiva distribuzione sul territorio, spesso anche verso altre autonome organizzazioni, canalizzando e reimpiegando i proventi illeciti nell’acquisto di beni immobili e attività commerciali nella propria madre Patria.

La base operativa in Italia dell’organizzazione criminale era costituita da un’azienda agricola, situata nel predetto Comune materano, intestata ad altro cittadino albanese considerato tra i più stretti collaboratori dell’uomo sospettato di essere  al vertice del sodalizio. L’azienda con le connesse attività agricole ha rappresentato un efficace schermo per le illecite attività del sodalizio, favorendo, peraltro, la presenza sul territorio degli affiliati, alcuni dei quali, addirittura, assunti nella medesima impresa”.

“Nel corso delle indagini, dalle chat criptate, sono stati documentati numerosi episodi, per molte centinaia di chilogrammi, di importazione e cessione di sostanze stupefacenti; inoltre, sviluppando gli elementi emersi dalle attività tecniche di intercettazione, telefonica e ambientale, sono stati anche effettuati alcuni mirati riscontri che hanno consentito di sottoporre a sequestro, ex art. 354 c.p.p., complessivamente, 20,6 kg. di eroina, 5,7 kg. di marijuana e 105 gr. di cocaina”.

Gli inquirenti poi spiegano che “In occasione di tali interventi sono stati tratti in arresto n. 6 soggetti in flagranza di reato.
Fondamentali, dunque, sono risultati i riscontri pervenuti dalla decriptazione delle informazioni che i sodali si scambiavano attraverso la

nota piattaforma “Sky ECC”, fino a poco tempo fa considerata un’applicazione di messaggistica sicura e blindata e, per questo, particolarmente apprezzata dai narcotrafficanti.

Sulla base delle complessive risultanze investigative questa Procura Distrettuale della Repubblica ha emesso i decreti di fermo di indiziato di delitto, a carico di quindici indagati, organici al sodalizio criminale, disponendo, contestualmente, il sequestro preventivo, diretto e per equivalente, dei beni nella loro disponibilità, per un importo complessivo pari a 4,2 milioni di euro, corrispondente al profitto stimato derivante dall’illecito traffico di sostanze stupefacenti.
Il procedimento penale versa attualmente nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza, fino all’ultimo grado di giudizio allorquando saranno definite le rispettive posizioni.

Droga: un arresto eseguito lungo la Basentana

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Droga: un arresto eseguito lungo la Basentana. La Polizia di Stato di Matera arresta 45enne per droga. Gli agenti hanno fermato il sospettato in agro di Accettura

 

La Polizia di Stato di Matera ha arrestato in flagranza di reato un quarantacinquenne residente nella provincia di Roma, in quanto trovato in possesso di sostanza stupefacente di diverso tipo, per complessivi grammi 106 di cocaina, 486 di hashish e 115 di marijuana.

“L’uomo è stato fermato per un controllo, mentre percorreva la S.S. 407 Basentana, in agro di Accettura, dagli agenti della Polizia di Stato impegnati negli ordinari servizi di controllo del territorio, intensificati sulle strade extra-urbane maggiormente trafficate. Durante il controllo, l’uomo ha assunto un atteggiamento sospetto, facendo trasparire un evidente nervosismo. Per tale motivo, è stata effettuata una perquisizione personale e veicolare”, è scritto nel comunicato stampa diffuso dalla Questura di Matera in queste ore.

E, ancora: “Così, all’interno di un pannello presente nel bagagliaio dell’autovettura, condotta dall’uomo ed intestata al padre, è stato rinvenuto lo stupefacente, verosimilmente del tipo indicato e per cui sono in corso le analisi strumentali. Atteso lo stato di flagranza, l’uomo è stato arrestato per il reato ipotizzato di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata all’uso non personale e, su disposizione del P.M. di turno, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Matera. A seguito dell’udienza di convalida, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Gli accertamenti compiuti nei confronti del soggetto sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica nel contraddittorio con la difesa”.

Droga: “contrasto alle attività criminali prima che si bruci un’altra generazione”

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Droga: “contrasto alle attività criminali prima che si bruci un’altra generazione”. L’allarme dal sacerdote, Don Marcello Cozzi

“Prima di abituarci all’idea che questa diffusa richiesta di droga sia normale, con la conseguente normalizzazione delle attività criminali che le girano attorno, si intervenga tutti in tempo per non bruciare un’altra generazione”: è l’appello lanciato, in una nota intitolata “Basilicata, allarme spaccio”, dal presidente del Cestrim, don Marcello Cozzi.

Citando le parole pronunciate dal Procuratore Generale, Armando D’Alterio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, don Cozzi ha parlato di “un quadro allarmante, che sembra parlarci della Basilicata come di un’enorme e grande piazza di spaccio”.

Il sacerdote ha sottolineato “come purtroppo quell’allarme sia vero, e anzi, se visto con gli occhi della strada e cioè di tanti nostri giovani, sia ancora più preoccupante. Quasi quotidianamente ascoltiamo il grido di aiuto di genitori impotenti e disperati dinanzi a quel mostro che divora la vita dei loro figli, ma anche di chi spesso con dovizia di particolari racconta di nomi, luoghi, dinamiche che ripropongono purtroppo volti già noti, clan operanti già da tempo e nuovi personaggi in cerca di visibilità sui palcoscenici criminali”.
Don Cozzi ha evidenziato che “se c’è un’offerta c’è una domanda. Ecco perché non possiamo lasciare che questo triste fenomeno sia rilegato solo nello spazio degli allarmi giudiziari o dell’impegno delle forze dell’ordine. La ‘questione droga’ prima ancora di essere un problema di carattere giudiziario e di pubblica sicurezza è una sfida culturale e sociale che ci interpella tutti: le istituzioni, le agenzie educative, la Chiesa, la scuola, il mondo del volontariato, perché in fondo la domande di sostanze stupefacenti sempre più diffusa in Basilicata ci sembra tanto una forte richiesta di senso e di aiuto da parte dei nostri giovani, e neanche ci sembra così tanto una coincidenza che arrivi proprio all’indomani di quel grande tsunami che è stata la pandemia da Covid” [ansa]

Foto da: firstcisl

In casa aveva cocaina e hashish: un arresto

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In casa aveva cocaina e hashish: un arresto. Per il sospettato si sono aperte le porte della casa circondariale di Matera

 

 

La Polizia di Stato di Matera ha arrestato un giovane materano di vent’anni “perché trovato in possesso di 138 gr. di cocaina e 593 gr. di hashish, oltre a materiale vario per il confezionamento e bilancini di precisione”, è scritto nella nota stampa diffusa dalla Questura di Matera.

E, ancora: “L’operazione è stata realizzata dal personale della locale Squadra Mobile, con la collaborazione di una unità cinofila antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Bari. Gli agenti hanno fermato il giovane, sospettato di spacciare droga, procedendo alla sua perquisizione.  Addosso gli è stata trovata una modica quantità di cocaina e 700 euro in banconote di piccolo taglio”.

La successiva perquisizione domiciliare “ha consentito di rinvenire e sequestrare complessivamente 138 gr. di cocaina e 593 gr. di hashish. Una piccola parte della cocaina era suddivisa in 13 dosi, contenute all’interno di involucri in cellophane, chiusi con del nastro colorato con tinte differenti – giallo, nero e rosso – a seconda del peso dello stupefacente contenuto, presumibilmente pronto per la vendita al dettaglio. Nella stessa abitazione è stato altresì rinvenuto e sequestrato materiale idoneo al confezionamento delle dosi e n. 2 bilancini di precisione, nonché l’ulteriore somma di denaro di 1.360 euro”.

Il giovane è stato arrestato fino a presunzione di innocenza e condotto nella casa circondariale di Matera. Il Gip del Tribunale di Matera ha successivamente convalidato l’arresto e disposto ordinanza di custodia cautelare in carcere.

[foto archivio]

Droga: eseguito un arresto a Marconia di Pisticci

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Droga: eseguito un arresto a Marconia di Pisticci. Dalle ricostruzioni investigative risulterebbe che nell’abitazione dell’indagato siano state trovate banconote e dosi di cocaina

 

La Polizia di Stato ha arrestato in Marconia di Pisticci un uomo di 40 anni “perché trovato in possesso di diverse dosi di cocaina più materiale utile al confezionamento, bilancini e un’ingente somma di denaro, presunto provento di attività di spaccio”, è scritto nel comunicato stampa diffuso dalla Questura di Matera.

E, ancora:  “La droga, che sarebbe stata così pronta per essere immessa sul mercato, è stata sequestrata unitamente al denaro e agli strumenti utilizzati per la sua preparazione”.
L’operazione è stata svolta dagli agenti del Commissariato di P.S. di Pisticci nell’ambito di una mirata attività di indagine finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nel centro urbanizzato di Marconia di Pisticci.
A seguito di uno specifico servizio di osservazione e appostamento – come spiegato nella nota stampa degli investigatori – predisposto nei pressi dell’abitazione dell’uomo, sarebbe stato notato “un sospetto andirivieni da parte di più soggetti consumatori di sostanze stupefacenti”.
“La consistenza dei movimenti ha fatto presumere che l’abitazione fosse stata allestita a luogo di occultamento e smercio di droga.
Dopo l’ennesima sortita sospetta, gli agenti hanno pertanto deciso di verificare effettuando una perquisizione domiciliare. All’arrivo degli agenti, l’uomo teneva nelle mani un barattolo che ha cercato di occultare. Al suo interno gli operatori hanno rinvenuto diverse “cipolline” di cocaina. Sempre all’interno dell’abitazione, ben occultati in un sacchetto contenente mangime per cani, sono stati rinvenuti un bilancino di precisione, un rotolo di nastro isolante. È stata individuata, inoltre, all’interno della cappa di aspirazione dei fumi della cucina, avvolta dal cellophane, la somma di denaro di 8 mila euro suddivisa in banconote di piccolo taglio”.
La droga, il denaro e il materiale sopra indicato sono stati sequestrati. Date le risultanze investigative raccolte e su disposizione dell’Autorità, il sospettato è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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Cocaina: un arresto in flagranza

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Cocaina: un arresto in flagranza. L’uomo fermato è un 29enne di Laterza con 118 grammi di cocaina nell’auto

La Polizia di Stato di Matera ha arrestato in flagranza di reato un 29enne di Laterza (TA) “per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e sequestrato 118 gr. di cocaina”, è scritto nel comunicato inviato alla stampa dalla Questura di Matera.

E, ancora:  “Nel corso di specifici servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del traffico e spaccio di droga, agenti della Squadra Mobile hanno fermato a Matera, sulla SP 271 in direzione di Santeramo, l’autovettura condotta dall’uomo, già conosciuto dagli investigatori. Nei suoi confronti gli agenti hanno proceduto a una perquisizione personale e veicolare, che ha consentito di rinvenire un involucro contenente i 118 gr di cocaina all’interno del vano portaoggetti lato guida”.

Nella nota infine è scritto: “La droga è stata sequestrata insieme alla somma di 1.170 euro in contanti detenuta dall’uomo, in quanto ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio. In un locale a lui in uso dell’azienda presso cui lavora sono stati successivamente trovati e sequestrati, inoltre, alcuni rotoli di nastro isolante e altro materiale idoneo per confezionare le dosi di stupefacente. L’uomo è stato arrestato e condotto nella casa circondariale di Matera a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Il Gip del Tribunale di Matera ha successivamente convalidato l’arresto e disposto contestualmente la misura degli arresti domiciliari”.

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Inseguiti fino a Gravina di Puglia: arrestati per droga

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Inseguiti fino a Gravina di Puglia: arrestati per droga. I due sospettati non si sono fermati all’alt degli agenti di Polizia.

Agenti della Polizia di Stato hanno arrestato “in flagranza di reato due uomini di 39 e 35 anni residenti in provincia di Matera poiché ritenuti

responsabili di detenzione ai fini di spaccio di 12,6 gr di eroina e di resistenza a pubblico ufficiale”,

è riportato nel comunicato stampa diffuso dalla Questura di Matera in queste ore.

Nel corso dei servizi di controllo svolti finalizzati alla prevenzione e alla repressione dei reati e volti in particolare a contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti in questo territorio provinciale, “personale di questa Squadra Mobile ha notato sulla strada di collegamento tra Irsina e Gravina in Puglia la presenza sospetta di una macchia con a bordo due soggetti, già conosciuti perché indagati in una recente attività investigativa”, è spiegato nella nota stampa.

E, ancora: “Dopo aver seguito per un po’ di strada l’auto, gli agenti hanno deciso di effettuare un controllo intimando l’alt polizia, a cui però l’autista non ha ottemperato accelerando invece bruscamente e tentando così la fuga. Ne è scaturito un pericoloso inseguimento che si è protratto fin nella zona industriale di Gravina in Puglia, dove gli operatori di Polizia sono riusciti a bloccare il veicolo”.

Nel ricostruire la dinamica, gli operatori hanno riportato: “Un momento prima di essere raggiunti, il passeggero a bordo dell’auto ha tentato di disfarsi di alcuni oggetti: 5 “cipollotti” di eroina che sono stati prontamente recuperati. Con loro i due avevano anche un bilancino di precisione. A loro carico sono state quindi effettuate le perquisizioni domiciliari, che hanno permesso di rinvenire altri due bilancini e materiale utile al confezionamento dello stupefacente in dosi. Droga, strumenti e materiale sono stati sottoposti a sequestro.Gli agenti hanno arrestato i due uomini e, dopo aver informato dell’accaduto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, li hanno posti ai domiciliari”.

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Droga in casa, arrestato

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Droga in casa, arrestato. Gli uomini della Guardia di Finanza, come riferito nella nota stampa,  hanno   sequestrato 250 grammi di cocaina  e  materiale per il confezionamento, il taglio e la pesatura dello stupefacente. Rinvenuti 30 mila euro in contanti

Nei giorni scorsi i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Matera hanno tratto in arresto un uomo di 45 anni della Città dei Sassi sospettato di aver commesso il “reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. Nel corso di una mirata attività, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a controllo l’uomo “gravato dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale effettuando una perquisizione presso i luoghi nella sua disponibilità”, è scritto nella nota diffusa dal Comando Provinciale di Matera.

E, ancora: “Tale attività ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro 250 grammi di cocaina d’elevata purezza, in parte già confezionata in dosi e pronta per essere spacciata, nonché materiale per il confezionamento, il taglio e la pesatura dello stupefacente. Il soggetto, inoltre, deteneva ben 30 mila euro in contanti, suddivisi in mazzette di vario taglio cautelate in buste di cellophane sottovuoto, che, ritenuti provento dell’attività illecita, sono stati anch’essi sottoposti a sequestro. La vendita al dettaglio dello stupefacente rinvenuto avrebbe fruttato oltre 100 mila euro. L’uomo è stato tratto in arresto e, su disposizione della locale Autorità Giudiziaria, condotto presso la Casa Circondariale di Matera.
Infine, nel comunicato gli investigatori della Guardia di Finanza precisano che dagli accertamenti svolti sarebbe emerso che il presunto spacciatore materano, “ufficialmente disoccupato e senza reddito, percepiva il reddito di cittadinanza”.
Un beneficio che verrà immediatamente sospeso, così come previsto dall’art.7-ter del D.L. 28.01.2019 n.4 (Sospensione del beneficio in caso di condanna o applicazione di misura cautelare personale).

Sullo stesso argomento, gli accertamenti svolti in un’altra operazione della Guardia di Finanza

VIDEO. Ordinanza di misura cautelare: 24 gli indagati nel Metapontino: fra le accuse estorsione, droga, autoriciclaggio

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“In data odierna, a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Potenza in costante coordinamento con la Direzione Nazionale Antimafia (che ha garantito la costante applicazione del Magistrato di collegamento alle indagini in corso) e condotte dai Carabinieri e dai Finanzieri delle rispettive Compagnie di Policoro, è stata data esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Potenza, nei confronti di 24 indagati “ritenuti responsabili di aver fatto parte, a vario titolo, di un’associazione dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, operante in diversi comuni della provincia di Matera (Policoro, Scanzano Jonico, Colobraro, Valsinni, Bernalda e Tursi) nonché di reati di estorsione, incendio, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio ed impiego di denaro di provenienza illecita”, è quanto riportato nel comunicato diffuso oggi e firmato dal procuratore distrettuale, Francesco Curcio.

Tra gli arrestati, 12 sono stati associati presso diverse Case Circondariali ed altri 6 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari; inoltre è stata applicata nei confronti di 6 persone la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Le indagini coordinate dalla AG e “sviluppate in modo approfondito, completo e professionale dalla indicata polizia giudiziaria, hanno disvelato, in particolare il più raffinato ed insidioso meccanismo di riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita (e segnatamente dal narcotraffico anche di livello internazionale) per milioni e milioni di euro, in attività produttive che, nel settore agricolo, si era mai potuto constatare in Basilicata”.

L’Ufficio di Procura ha anche contestato il reato di associazione mafiosa, che tuttavia “non è stato ritenuto assistito da gravi indizi dal Gip di Potenza”, è specificato nel comunicato.

I principali reati contestati agli indagati sono:associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (artt. 74 e 73 del D.P.R. 309/1990); estorsione (artt. 629 ed 81 cpv c.p.); trasferimento fraudolento di valori (art. 12 quinquies D.L. 306/92, convertito in L. 356/92, ora art. 512-bis c.p.), impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio (artt. 648-ter e 648-ter 1 c.p.), incendio (art. 423 c.p.); induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’A.G. (art. 377-bis c.p.).

L’attività investigativa svolta, come spiegato nella nota stampa, “si è sviluppata mediante intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni e sequestri, sfociati anche in arresti in flagranza di reato. I tipi di droga maggiormente commercializzati dal sodalizio sono risultati essere cocaina, marijuana ed hashish”.

Nel corso dell’attività di indagine sono stati complessivamente sottoposti a sequestro, in diversi momenti, circa 7 kg di marijuana, 230 gr. di cocaina e 640 gr. di hashish, nonché di un’area di 10.000 mq adibita alla coltivazione di marijuana con circa 1000 piante di cannabis a dimora e 300 essiccate.

Diversi i canali di approvvigionamento del sodalizio (Puglia, Calabria, Campania ed Albania), ma anche da produzione in proprio attraverso la coltivazione di vasti appezzamenti su cui veniva impiantata cannabis.

Sempre secondo gli investigatori, l’organizzazione criminale è risultata avere un diretto collegamento con ambienti criminali di spessore radicati nella vicina Calabria. [Ultima modifica 13 Maggio 2021]

 

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