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In Basilicata cresce il «lavoro migrante» in agricoltura

in Economia

In Basilicata cresce il «lavoro migrante» in agricoltura: quattro lavoratori stranieri su 10 sono impiegati nei campi.

 

Cresce il «lavoro migrante» in agricoltura, ma sul decreto flussi servono soluzioni strutturali
In uno studio della Cisl Basilicata la fotografia di come è cambiato in dieci anni il volto del lavoro straniero nel settore agricolo in regione. 4 lavoratori stranieri su 10 sono impiegati in agricoltura. Cresce la quota degli extra UE e si riduce quella dei comunitari

Potenza, 29 marzo 2023 – Sono 8.046 i lavoratori dipendenti stranieri impiegati nel comparto agricolo lucano al 2021. Oltre la metà, pari a 4.359 lavoratori, provengono da paesi extra UE, mentre sono 3.521 i lavoratori provenienti da paesi UE. La fotografia è stata scattata dalla Cisl Basilicata che ha elaborato i dati Inps degli occupati stranieri in agricoltura nel periodo 2012-2021. Dalla ricerca emerge che in quasi dieci anni, a fronte di una crescita del 7,5 per cento della quota di occupati stranieri in agricoltura, è quasi raddoppiata la presenza di lavoratori extra UE (+81,9%), mentre si è ridotta del 28,1 per cento la quota di lavoratori provenienti da altri paesi UE. L’agricoltura assorbe poco meno della metà (42,4%) dei 18.969 occupati stranieri che lavorano in Basilicata, in linea con il dato del 2012.

Due le tendenze principali riscontrate in Basilicata in un recente studio del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea) sul lavoro straniero nel settore primario: la periodicità dell’impiego e l’utilizzo prevalentemente «nelle fasi della raccolta dei prodotti, sia delle ortive primaverili, estive e autunnali, che delle coltivazioni arboree, primi fra tutti gli agrumi, l’uva e le olive».

Dalla stessa ricerca risulta che in Basilicata un peso rilevante è assunto dalle colture industriali, in particolare quella del pomodoro che vede impiegati soprattutto lavoratori immigrati dal Burkina Faso (la comunità più popolosa), dal Mali, dal Ghana, dal Sudan e dalla Costa d’Avorio.

Nei settori olivicolo e vitivinicolo di entrambe le province, la manodopera straniera proviene principalmente da Tunisia, Marocco, Romania e Albania. Nel metapontino, «alle colture ortive come fragole e angurie e a quelle arboree di agrumi e drupacee si dedicano perlopiù lavoratori dell’Europa orientale stabilitisi nell’area, come romeni, albanesi, bulgari, ma non mancano marocchini, tunisini e sudanesi». Infine, nel settore zootecnico e agrituristico prevalgono – sempre secondo la ricerca del Crea – i lavoratori provenienti da India, Tunisia ed Egitto.

«Il decreto flussi, pur prevedendo un incremento di 13 mila unità rispetto al recente passato, è ancora insufficiente a soddisfare la crescente domanda di manodopera straniera nel nostro paese», spiegano il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo, la segretaria reggente della Fai Cisl Basilicata Raffaella Buonaguro e il sub-reggente Lorenzo Roesel secondo i quali «è necessario andare oltre la lotteria del click-day e mettere in campo politiche strutturali per una corretta gestione dei flussi e per favorire un accesso ordinato e legale degli stranieri nel mercato del lavoro, anche ricorrendo alla leva della bilateralità, approntando anche un sistema di accoglienza rispettoso della dignità umana. Inoltre, una più convinta e diffusa adesione ai protocolli per la prevenzione e il contrasto al caporalato in agricoltura darebbe un ulteriore contributo per una gestione più efficace del mercato del lavoro agricolo nella nostra regione».

Lavoratori extracomunitari da impiegare in agricoltura: “click day una lotteria”

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Lavoratori extracomunitari da impiegare in agricoltura: “click day una lotteria”. In agricoltura serve manodopera e la Cia invoca risposte alla carenza di risorse umane

Il cosiddetto “click day” – per le domande di ingresso di lavoratori extracomunitari da impiegare in agricoltura – “si è risolto in una lotteria” e sono state “pochissime le aziende lucane che hanno ottenuto l’accoglimento della domanda”.
Lo ha detto la Cia-Agricoltori di Basilicata, spiegando che “le quote messe a disposizione dal Governo non sono sufficienti perché da noi ne servono alcune migliaia in più di quelle previste. Il rischio è che gli imprenditori agricoli si trovino senza manodopera nei campi fra un paio di settimane, nel periodo clou”.
Nel Metapontino, dove “siamo appena all’inizio della raccolta delle fragole e di altre produzioni ortive – ha sottolineato il direttore della Cia, Donato Distefano – il grosso del lavoro avverrà a breve, nel giro di poche settimane, quando la maturazione dei prodotti – oltre alle fragole, pesche e albicocche – impone il ricorso massiccio di manodopera per non correre il rischio di perdere il prodotto”. Nel rilevare che “è una situazione che si ripete puntualmente da anni”, Cia-Agricoltori ha definito “indispensabile fare sistema e rete con tutti i sindaci, in modo particolare con quegli dei comuni delle aree interne, dove è in atto un fenomeno aggressivo di spopolamento, per

mettere in pratica una forma di accoglienza diffusa e non ghettizzata per dare una risposta a tre questioni straordinarie come la mancanza di manodopera, l’immigrazione e lo spopolamento delle aree interne.

Naturalmente deve essere funzionante un sistema di trasporto pubblico per portare i lavoratori dalle aree interne al metapontino”. (ANSA).

foto: PX

Cibus: la Basilicata a Parma al “Salone Internazionale dell’alimentazione”

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Cibus: la Basilicata a Parma al “Salone Internazionale dell’alimentazione”

OP Primo Sole di Montescaglioso, La Generale di Genzano di Lucania, Vitis in Vulture di Lavello, Frantoio oleario Ruscigno di Tricarico, M&C Fabbrica Alimentare di Tito Scalo, Salumificio Don Francesco di Stigliano, Antico Granaio Food di Matera, Masseria Casarleo di Senise, sono le otto aziende lucane presenti nella collettiva organizzata dalla Regione Basilicata per la partecipazione al Cibus Connecting Italy, Salone Internazionale dell’alimentazione, la più importante fiera dedicata all’agroalimentare italiano, in programma a Parma dal 29 al 30 marzo 2023.

Fragole, vino, pasta, salumi, formaggi, olio e peperoni di Senise, sono le produzioni lucane di qualità presenti in fiera, Padiglione 5 Stand 6, in una formula di due giorni che punta ad accrescere le relazioni b2b con gli importatori, i buyer e gli operatori professionali per l’acquisto delle produzioni food. “La nostra presenza al Cibus, coordinata dalla direzione generale Politiche agricole e forestali, struttura di Agromarketing – dichiara Vito Bardi, presidente della Giunta regionale di Basilicata e assessore ad interim all’agricoltura – , rappresenta un’enorme opportunità per le imprese partecipanti, al fine di instaurare e sviluppare relazioni commerciali a livello internazionale, ma anche per aggiornarsi sulle innovazioni del comparto e progettare il futuro del proprio business. Siamo in prima linea – aggiunge ancora Bardi – per affiancare e sostenere le imprese cofinanziando la loro presenza al Cibus e per dare seguito alle attività previste nel calendario fieristico con la prossima tappa al Vinitaly di Verona, dal 2 al 5 aprile 2023, con le aziende vitivinicole e al Sol&Agrifood, per le imprese vincitrici del Premio Regionale Olivarum, sostenute in toto dalla Regione Basilicata”.

Protagonista al Cibus di Parma anche il trasferimento tecnologico, con presentazioni e degustazioni di prodotti lucani, a cura del Professore Roberto Rubino. Sotto i riflettori la pasta Alica, che sbarcherà sul mercato con un nuovo brand, frutto di un progetto di ricerca scientifica intersettoriale realizzato dell’Università di Basilicata e finanziato dall’ente regione che ha consentito di condurre un’analisi qualitativa di diversi sistemi di produzione di grano, con lo scopo di selezionare e valorizzare quelli di maggiore eccellenza da utilizzare per la trasformazione e la produzione della pasta.

All’importante appuntamento ci sarà anche l’OP Asso Fruit Italia.

(foto apertura: cibus)

Azienda Padula: energia giovane e voglia di fare. Rosa e Cosimo inaugurano il loro shop online

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Azienda Padula: energia giovane e voglia di fare. Rosa e Cosimo inaugurano il loro shop online. Il progetto si chiama Frutta Fresca

Rosa e Cosimo Padula (foto apertura), rispettivamente 25 e 28 anni, non hanno avuto esitazione quando si è trattato di scegliere il loro futuro professionale nel settore agricolo.
L’audacia giovanile abbinata all’esperienza del padre, Vincenzo (foto interna a sx), è stata la giusta combinazione che in questi anni ha consentito alla realtà aziendale di ampliare il processo di crescita. Dall’ingresso dei giovani in azienda, un primo concreto tassello è rappresentato dall’apertura, alcuni anni fa, dell’attività all’ingrosso a Policoro che ha consentito di fornire frutta e ortaggi ai commercianti dell’area metapontina.

Con il passare del tempo, Rosa e Cosimo hanno preso confidenza con il settore e hanno cominciato a fare importanti passi anche nei rapporti con la Grande Distribuzione Organizzata, in cui la loro aziende è ben posizionata, e sono state consolidate e conquistate fette di mercato in aree geografiche come Torino, Milano, Rimini, Roma, Firenze, Brescia, Genova, Padova, Parma, solo per citarne alcune.

Le nuove prospettive?
Alla domanda ha risposta Rosa che ha parlato del nuovo progetto legato al commercio di frutta e ortaggi online, quindi l’apertura di uno store fruttafresca.shop che in questa fase espone in vetrina proprio una delle produzioni d’eccellenza dell’azienda, la fragola.

“L’iniziativa è nata subito dopo il periodo del boom del Covid , abbiamo sentito l’ esigenza di non abbandonare i nostri consumatori anche i più piccoli e quelli più affezionati. Assicuriamo la consegna in 24h in tutta Italia a costi assolutamente competitivi.
In questo modo riusciamo ad essere presenti sulle tavole degli italiani con ortofrutta selezionata, fresca e di qualità ottima. Sul sito per esempio è possibile acquistare fragole coltivate in Basilicata, arance e limoni e come ortaggi, attualmente, abbiamo i carciofi”, ha detto Rosa.

Rispetto alla produzione e all’idea di qualità, Cosimo ha detto: “Il nostro impegno è quello di garantire quotidianamente la massima qualità dei nostri prodotti. Siamo molto sensibili a temi importanti che hanno a che fare con i cambiamenti climatici e la salute del pianeta, nella produzione impieghiamo insetti utili in modo da ridurre al massimo l’impiego di principi attivi. Inoltre, disponiamo di impianti irrigui che permettono di ottimizzare l’impiego di acqua, risorsa preziosa che non va sprecata”.

Fruit Logistica Berlino: ortofrutta settore chiave per la Basilicata

in Economia

Fruit Logistica Berlino: ortofrutta settore chiave per la Basilicata.  “9.6 milioni di finanziamenti alle O.P lucane”

Il valore della produzione commercializzata nel 2021 dalle Organizzazioni di Produttori lucane è stato circa 210 milioni di euro e rappresentando il 55% del totale del valore della produzione ortofrutticola regionale.

 

Ammontano a 9,6 milioni di euro i contributi per il rafforzamento e lo sviluppo del sistema ortofrutticolo regionale che verranno erogati nel 2023 alle imprese agricole per gli interventi previsti dai Programmi Operativi delle 10 Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli (OP) e Associazioni di Organizzazioni di Produttori (AOP) riconosciute dalla Regione Basilicata, con un incremento del 11% rispetto alla precedente annualità.

È il consuntivo dell’attività istruttoria realizzata dalla Direzione Generale delle Politiche Agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata nel quadro dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) del settore ortofrutticolo.

“Un consuntivo più che lusinghiero – sottolinea dalla fiera internazionale Fruitlogistica di Berlino il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi – che testimonia l’importanza e la vitalità di un settore chiave non solo per l’agricoltura ma per tutta l’economia regionale e che deve far fronte ad una concorrenza internazionale sempre più agguerrita facendo leva su innovazione, aggregazione tra imprese e qualità delle produzioni”.

I Programmi Operativi presentati dalle Organizzazioni di Produttori e approvati dalla Regione prevedono tipologie di interventi legate alla pianificazione della produzione, al miglioramento della qualità dei prodotti, al miglioramento delle condizioni di commercializzazione, oltre ad azioni ambientali, formazione, consulenza, prevenzione e gestione delle crisi di mercato.

Il valore della produzione commercializzata nel 2021 dalle Organizzazioni di Produttori lucane è stato circa 210 milioni di euro e rappresentando il 55% del totale del valore della produzione ortofrutticola regionale.

Nel nostro piccolo, siamo contenti di poter dare un contributo sostanziale con l’ortofrutta lucana allo sviluppo e alla crescita della Dieta Mediterranea. Ad oggi abbiamo 3 prodotti a marchio IGP, tra cui il Peperone di Senise, i Fagioli di Sarconi e la Melanzana Rossa di Rotonda, quest’ultima a marchio DOP e stiamo conquistando l’IGP anche per la Fragola della Basilicata, di cui siamo i maggiori produttori in Italia.
Il nostro rapporto con l’identità, il cibo e la salute è ancestrale e vi siamo grati per averci dato l’opportunità di ricordarlo qui, rendendoci doppiamente felici e dando anche voce al fermento che è presente nella nostra regione contro il cibo sintetico e a favore della sovranità alimentare e delle pratiche agroecologiche e sostenibili che sposiamo appieno.
Politicamente, anche a livello nazionale, siamo in prima linea per rafforzare le filiere produttive, promuovere un piano per la sicurezza alimentare, così come le biotecnologie agrarie, la riduzione degli agrofarmaci del 50% entro il 2035, i marchi di qualità, l’agricoltura biologica e contrastare le pratiche sleali presenti sul mercato.
Non possiamo che continuare a lavorare proficuamente con i produttori e con i consumatori per affrontare sempre di più la sfida culturale, economica e sociale che questo stile di vita rappresenta, associato al ritmo di un calendario stagionale che si fonda sui valori della condivisione, ma soprattutto celebra il rispetto del territorio e della biodiversità, favorendo l’aiuto sociale e la tutela del pianeta.
La Dieta Mediterranea dunque è il nostro elisir di lunga vita. Non mi resta che ringraziarvi ancora e augurare lunga vita al vostro salone DMED con l’auspicio che diventi un punto di riferimento nella mappa dei luoghi faro in Italia e nel mondo dedicati alla Dieta Mediterranea”.

L’ortofrutta lucana al Fruitlogistica 2023 di Berlino

in Economia

L’ortofrutta lucana in scena al Fruitlogistica di Berlino: fragola, uva da tavola e ortaggi di qualità.

Il Metapontino è il cuore della produzione ortofrutticola lucana dove si concentrano i ¾ della superficie agricola interessata, con circa 5 mila imprese, per una superficie agricola complessiva di 74.000 ettari di cui circa 21.000 investiti ad ortofrutta.

 

Volano dell’economia regionale, sia per le produzioni che per le relazioni commerciali nazionali e internazionali, il comparto ortofrutticolo della Basilicata andrà in scena al Fruitlogistica di Berlino, la più importante fiera internazionale di settore, ospitata nella capitale tedesca dall’8 al 10 febbraio 2023.

Punto di forza del sistema produttivo regionale, verrà rappresentato nello stand collettivo regionale Hall 4.2 D 33 con una delegazione di quattro Organizzazioni di Produttori, tra cui Assofruit, l’Associazione di Organizzazioni di Produttori, Arcadia, Primo Sole e Terre della luce. Tra gli appuntamenti importanti a cui prenderanno parte il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, assessore ad interim al ramo e il Direttore Generale Politiche Agricole, Emilia Piemontese, l’incontro inaugurale del taglio del nastro, insieme ad altri rappresentanti istituzionali, e il panel dedicato al tema “Uva da tavola e futuro: Idee condivise e azioni sinergiche per l’innovazione varietale” organizzato da Assofruit Italia, seguito dall’evento dedicato alla “felicità alimentare e alla dieta mediterranea”, insieme a rappresentanti politici e istituzionali della Regione Campania e della Camera dei Deputati. Tra presentazioni, degustazioni e incontri con buyer nazionali e internazionali, non mancheranno focus di approfondimento sul percorso intrapreso dalle Organizzazioni di Produttori per l’ottenimento della IGP per la fragola della Basilicata, la cui documentazione è in fase di istruttoria presso il Ministero competente.

“Il comparto ortofrutticolo rappresenta uno dei punti di forza dell’economia regionale – dichiara Vito Bardi – e incide sul mercato del lavoro anche in termini di numero di addetti. Il nostro compito è favorire le migliori condizioni possibili per accrescere la competitività e la sostenibilità della commercializzazione dei prodotti. Con la nostra presenza a Berlino, primo appuntamento del nostro calendario fieristico 2023, vogliamo affiancare e ringraziare le O.P lucane che giorno dopo giorno favoriscono sempre di più i processi di aggregazione accrescendo tutta la competitività del comparto, anche e soprattutto delle piccole imprese, che conferiscono le loro produzioni alle O.P e senza le quali non avrebbero potere e forza contrattuale e non arriverebbero sui banchi del fresco nei paesi esteri.

Tra le priorità del governo regionale – aggiunge Bardi – a garanzia del consolidamento del comparto: sostenere gli alti costi di produzione, rafforzare la qualità, la commercializzazione e la promozione sui mercati con i Programmi Operativi e salvaguardare, attraverso la ricerca, le risorse di acqua e suolo, sempre meno disponibili a causa dei cambiamenti climatici”.

 

Dati di settore

Nel 2021, il valore della produzione del comparto ortofrutticolo lucano è di circa 353 milioni di euro, il contributo maggiore è dato dalla produzione di frutta e verdura, pari a 88 milioni di euro, seguita dalla produzione di agrumi, pari a 35 milioni di euro e di ortaggi, con 215 milioni di euro. Nel 2020 la superficie regionale dedicata è di poco superiore ai 18.000 ha (9.000 ha di frutta e 8.827 ha di ortaggi) con una produzione pari a 1.497.740 tonnellate di cui 20.515 di ortaggi e frutta coltivati 41 in serra, 100.534 di agrumi e la rimanente parte di frutta e ortaggi in piena aria

Il Metapontino è il cuore della produzione ortofrutticola lucana dove si concentrano i ¾ della superficie agricola interessata, con circa 5 mila imprese, per una superficie agricola complessiva di 74.000 ettari di cui circa 21.000 investiti ad ortofrutta. La Val d’Agri è nota per le sue produzioni estive e tardo-estive, come quelle del fagiolo e di altre ortive: si tratta di produzioni di elevata qualità e ad alto valore aggiunto, tra cui si annoverano le IGP del Fagiolo di Sarconi, del Peperone di Senise e della Melanzana Rossa di Rotonda.

Nella Valle dell’Ofanto le specie ortive più diffuse sono il pomodoro da industria, le insalate, i cavoli, il cavolo broccolo e il finocchio. Le principali colture frutticole regionali sono l’albicocco, il pesco e la nettarina, mentre tra gli agrumi primeggiano l’arancio e il mandarino (clementina), che consentono maggiori margini di guadagno. La destinazione industriale interessa principalmente il pomodoro da industria (per la produzione di pelati, concentrati, polpe e passate) seguito da albicocco, fragola ed agrumi.

Condizioni atmosferiche: “colture gravemente danneggiate”

in Politica

Condizioni atmosferiche: “colture gravemente danneggiate” in diverse aree della Basilicata, l’allarme di Quarto (FdI)

“Il tanto atteso inverno è arrivato anche a livello di rigidità di temperature. Le difficili condizioni atmosferiche, come del resto avviene ogni anno, hanno prodotto disagi e danni. Nei giorni scorsi si sono registrate copiose precipitazioni nevose nell’area sud di Potenza, mentre uguali fenomeni di minor entità si sono prodotti a nord della Valle d’ Agri. A Terranova del Pollino si è verificata una pericolosa disavventura per una quindicina di macchine rimaste intrappolate per strada con circa quaranta passeggeri a bordo con la presenza anche di bambini. Per fortuna la situazione è stata risolta dopo circa tre ore. La stessa circolazione ferroviaria in relazione ai collegamenti con la Campania ha subito intoppi e blocchi, tuttora presenti”. E’ quanto evidenzia il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto. “Non solo le infrastrutture e i mezzi di comunicazione sia viaria che per gomma hanno patito i disagi del maltempo, infatti il settore economico maggiormente colpito risulta come al solito – afferma Quarto – quello agricolo.

Le colture ortofrutticole del Metapontino e del Lavellese risultano gravemente danneggiate dalle incessanti piogge giornaliere.

A tal proposito, diventa doveroso prendere atto che i danni non risultano ingenti grazie alla perfetta manutenzione ordinaria dei canali tenuta dal Consorzio di Bonifica. Comunque, nonostante tutto, diventa indispensabile programmare interventi straordinari in grado di alleviare il grave pericolo determinato dall’ingrossamento dei fiumi. Occorre prestare – conclude Quarto – la massima attenzione a fenomeni siffatti per scongiurare ulteriori gravi perdite per l’intero mondo agricolo, da troppo tempo costretto, suo malgrado, a subire una serie irripetibile di congiunture negative.

Pubblica assemblea su agricoltura e fondi europei a Scanzano Jonico

in Appuntamenti

Pubblica assemblea su agricoltura e fondi europei a Scanzano Jonico: l’incontro promosso dal Partito Democratico si svolgerà il 23 Gennaio

Il Partito Democratico della Provincia di Matera organizza a Scanzano Jonico una pubblica assemblea sui temi dell’agricoltura e dei fondi europei con ospite l’Onorevole Enzo Amendola.
“Abbiamo pensato ad un momento di confronto e di approfondimento su due settori importanti dell’economia attuale soprattutto nel nostro territorio: l’agricoltura e le opportunità che derivano dall’utilizzo dei fondi europei. Parleremo dei tanti problemi e criticità del comparto ma anche delle possibilità di crescita che ci sono. L’assemblea sarà partecipata da dirigenti di partito e amministratori locali che si confronteranno con i cittadini presenti.Dichiara il Segretario Provinciale Claudio Scarnato.
L’iniziativa si terrà Lunedi 23 Gennaio alle ore 18.30 nella Sala Consiliare del Palazzo Baronale. La cittadinanza è invitata.

 

Foto archivio ilMetapontino.it

Concime dai “lombrichi”: si può

in Economia

Concime dai “lombrichi”: si può. Impianto di compostaggio da lombricoltura. Tenuta San Marco premiata come “modello sostenibile”

Basilicata in podcast, un impianto di compostaggio da lombricoltura
L’azienda “Tenuta San Marco” di Montescaglioso premiata dalla scuola Joule di Eni per “Basilicata “Pitch2Pitch”

Una star up innovativa, premiata come modello imprenditoriale sostenibile. Si chiama “Tenuta San Marco”, l’azienda agricola di Montescaglioso, vincitrice della call for innovation “Basilicata Pitch2Pitch” promossa da Joule, la scuola di Eni per l’impresa in Basilicata a tema agritech e agroenergia. L’azienda si è aggiudicata il premio “Entrepreneurship Award” come modello imprenditoriale innovativo che consiste in un assegno da 20 mila euro e l’accesso a un percorso di accelerazione di tre mesi con affiancamento di mentor e tutor di PoliHub, Joule e Alsia. L’iniziativa, sostenuta dal Dipartimento delle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata ha visto la collaborazione di tre partner di eccezione come Fondazione Politecnico di Milano, PoliHub e Alsia. Giovanni Guanti, titolare di Tenuta San Marco nel podcast racconta della storia dell’azienda, della decisione di scommettere in Basilicata dopo gli studi e le esperienze al Nord e dell’idea dell’impianto di compostaggio per la produzione di un concime biologico utilizzato il 20 per cento per autoconsumo e il resto venduto.

 

 

Per saperne di più ascolta il podcast

 

 

Foto: PX

Psr 2014-2022, Bardi: conseguito obiettivo di spesa

in Economia

Psr 2014-2022, Bardi: conseguito obiettivo di spesa previsto al 31 dicembre. La spesa complessiva si è attestata a circa 88,8 milioni di euro

 

Il Programma di sviluppo rurale della Basilicata 2014-2022 ha conseguito l’obiettivo di spesa previsto al 31/12/2022; è stata superata la soglia del cosiddetto “disimpegno automatico” delle risorse comunitarie. La spesa complessiva si è attestata a circa 88,8 milioni di euro (a cui vanno aggiunti 5,7 milioni di euro Next Generation EU), di cui il 54% per le misure ad investimento e il 46% per le misure pluriennali a carattere climatico ambientale.

A dare l’annuncio è il presidente Vito Bardi, il quale aggiunge: “Il 2022 è stato un anno nel quale, a causa del conflitto bellico in Ucraina, si sono ulteriormente accentuate le criticità emerse con l’emergenza pandemica, con evidenti impatti sulle imprese e sulla capacità delle stesse di rispettare i piani di investimento programmati attraverso l’accesso alle misure del Psr Basilicata e alle risorse da esso assicurate. Le recenti tendenze all’aumento dei prezzi delle materie prime e dei macchinari e i ritardi nei tempi di consegna delle attrezzature e di realizzazione delle opere strutturali hanno aggiunto ulteriori difficoltà per le imprese, mettendo a serio rischio l’avanzamento fisico e finanziario del programma e degli investimenti contrattualizzati con le aziende beneficiarie”.

Numerose le misure messe in campo dalla competente Direzione generale per contrastare le recenti emergenze. Dopo aver sostenuto le imprese agricole lucane che avevano subito perdite di ricavi a causa della pandemia con l’impiego di 10 milioni di euro rivenienti dal Feasr e dal Programma Operativo Val d’Agri a favore di oltre 3.000 aziende, con l’articolo 6 della L.R. n.9 del 31 maggio 2022 sono stati istituiti “Contributi straordinari per il settore agricolo per interventi urgenti di contrasto alla grave crisi economica internazionale e per il recupero della competitività”.

Un primo intervento ha inteso contrastare l’aumento straordinario dei costi energetici e delle materie prime, mediante una misura di aiuto temporaneo ed eccezionale alle imprese agricole sotto forma di contributo una tantum, e sono state rese disponibili risorse pari a 7 milioni di euro, derivanti dal bilancio regionale e dal Programma Operativo Val d’Agri – Senisese.

Al fine di adottare interventi urgenti per contrastare gli effetti generati sulle imprese del comparto zootecnico lucano, è stata attivata una seconda specifica misura volta a sostenere interventi di sanità veterinaria, biosicurezza e benessere animale, posti in essere dalle imprese zootecniche, con una dotazione pari a 1 milione di euro. Sono state concluse le attività istruttorie per la valutazione delle circa 1.917 domande pervenute per una richiesta di contributi pari a poco più di 2 milioni di euro.

Di prossima attivazione la nuova Misura del PSR 2014-2022, istituita con il Regolamento (UE) n.2022/1033 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 giugno 2022, volta a fornire un sostegno temporaneo eccezionale nell’ambito del FEASR, in risposta all’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina; la Misura, avente una dotazione finanziaria pari a 5 milioni di euro, prevede un sostegno forfettario a favore delle imprese che hanno subito un innalzamento dei costi energetici, fertilizzanti, mangimi, antiparassitari, componentistica agro – meccanica e concimi, nel periodo 1° gennaio – 31 ottobre 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021.

Nel ringraziare gli uffici della Direzione Generale, l’Ufficio Ueca e l’Ufficio Autorità di Gestione del Psr Feasr Basilicata per i risultati ottenuti, il presidente Bardi ringrazia, per il lavoro svolto durante il loro incarico, l’assessore Fanelli e l’assessore Cupparo per l’impegno profuso, le iniziative messe in campo e gli interventi strategici attuati a favore del mondo agricolo.

Nel 2023, si avvia il nuovo Piano strategico della Pac per il quinquennio 2023-2027: la Regione, attraverso la Direzione per le Politiche agricole, alimentari e forestali,

è stata impegnata in una intensa attività programmatoria, insieme alle altre Regioni italiane e con il coordinamento del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per la definizione del Piano strategico nazionale, approvato dalla Commissione europea con decisione n. 8645 del 2 dicembre 2022, per entrare in vigore il 1° gennaio 2023.

“Sul piano regionale – afferma il presidente Bardi – intensa è stata l’attività di confronto con il partenariato economico e sociale e, in modo particolare, con le Organizzazioni di rappresentanza delle imprese, a cui va un particolare apprezzamento per il lavoro svolto tanto in chiave programmatica quanto anche in termini tecnici, mediante un continuo lavoro di raccordo con gli Uffici della Direzione, per l’assunzione di scelte che avranno effetti sull’agricoltura e, più in generale, sullo sviluppo rurale della Basilicata del futuro quinquennio.”.

Nei prossimi giorni sarà definito il Complemento regionale per lo Sviluppo rurale del Psp 2023-2027 per la Basilicata, strumento attuativo della strategia nazionale che declina la strategia a livello regionale; il documento programmatico sarà oggetto di divulgazione e informazione presso le imprese agricole lucane e i diversi portatori di interesse dello sviluppo rurale.

“Il 2023, oltre a realizzare quanto già programmato nel periodo 2014-2022 – conclude il presidente – sarà un anno di grande impegno che ci vedrà agire in maniera coesa, condivisa e responsabile con tutti gli attori del settore primario, per continuare a contrastare gli effetti della crisi pandemica ed energetica, con l’obiettivo di migliorare la competitività delle imprese agricole lucane, lo sviluppo competitivo delle filiere agricole, l’innovazione in agricoltura e la crescita dell’occupazione delle donne e dei giovani lucani”.

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