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Il presepe monumentale di Franco Artese presentato Torino

in Cultura

Il presepe monumentale di Franco Artese presentato TorinoDuomo di Torino: dall’8 dicembre torna la magia del presepe

Ritorna la magia del presepe monumentale della Basilicata, realizzato dal maestro presepista Franco Artese, in scena al Duomo di Torino dall’8 dicembre

Dal prossimo 8 dicembre fino al 2 febbraio 2022, sarà visitabile al pubblico presso il Duomo di Torino

il Presepe Monumentale della Basilicata realizzato dal maestro presepista Francesco Artese su iniziativa dell’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata con il patrocinio del Comune di Torino.

All’evento di presentazione sono intervenuti il direttore Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, il presidente della Regione Basilicata,  Vito Bardi, l’assessore alla cultura del Comune di Torino, Rosanna Purchia, il parroco del Duomo, don Carlo Franco, il teologo don Giovanni Ferretti ed il presidente della federazione delle associazioni dei Lucani in Piemonte, Rocco Sabia.
A seguire l’inaugurazione vera e propria con la benedizione dell’opera presepiale alla presenza di Andrea Tronzano, assessore Regione Piemonte e Raffaele Ruberto, Prefetto di Torino. In questo momento lo spettacolo “HOPE. Viaggio in Basilicata, tra musica, danza e teatro” che concluderà la cerimonia inaugurale.

Secondo il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, “Il presepe della Basilicata è intriso di una carica di umanità che l’accompagna in ogni sua esposizione nelle città italiane e all’estero, è simbolo di fede e arte, immuni al tempo, ma anche del saper fare, del made in Basilicata che si fa apprezzare in tutto il mondo”.

“E’ un onore ospitare in Piemonte una delle più belle opere d’arte dedicate alla Natività che contiene con la sua grande umanità un messaggio di pace e di speranza – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio – . Un faro sulle festività del Natale che abbraccia le nostre tradizioni più preziose in un momento in cui abbiamo bisogno di trovare anche nella fede e nella spiritualità la forza per accompagnare il cammino delle nostre vite”.

La Natività è rappresentata nel paesaggio sempre sorprendente dei Sassi di Matera, uno dei luoghi più antichi del mondo.

La Vergine richiama la scultura bronzea della Madonna del Pollino

realizzata dall’artista olandese Daphné du Barry nell’atto di donare il proprio Figlio all’umanità, mentre

la figura di San Giuseppe riprende quella del presepe cinquecentesco di Altobello Persio da Montescaglioso, esposto a Tursi.

Il presepe lucano è un’opera capace di raccontare, insieme al mistero della Nascita, la storia, la cultura di una Terra ricca di naturale spiritualità in un paesaggio caratterizzato da case scavate nel tufo e incastrate tra loro, abbazie, santuari, cattedrali, borghi, vicoli e scale, grotte e palazzotti signorili, archi e ballatoi, orti e terrazze, da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili delle chiese ipogee impreziosite da affreschi simboleggianti un’arte che lega l’uomo a Dio. Sulla scena del presepe un brulicare di vita, un racconto diffuso di quella cultura del vicinato, fatta di solidarietà e condivisione tra famiglie, con oltre 120 personaggi, che rappresentano diversi momenti della vita quotidiana, in un ambiente semplice e laborioso, che attinge a immagini tratte da riti e tradizioni della civiltà rurale lucana, ancora vive e sentite anche dai giovani, tra cui la rappresentazione del Maggio di Accettura, attraverso un gruppo di buoi che, aiutato dagli uomini, traina il tronco di un grande albero e una processione simbolo della forte devozione popolare per la Vergine Maria con fedeli che portano sulle loro teste i “cinti”, composizioni di ceri costruite come fossero architetture, ex voto in cui si compendiano speranze ed attese ma anche attestati di gratitudine per grazie ricevute.

Nel Presepe si trova anche l’omaggio che la Basilicata fa a Torino e al Piemonte, ospitando sulla scena la figura di San Giuseppe Cottolengo

– che nel 1832 aveva fondato a Torino la “Piccola Casa della Divina Provvidenza”, dove accoglieva disabili, invalidi e orfani, offrendo loro una casa, cure mediche, assistenza e istruzione – e che viene rappresentato nell’atto di accompagnare una persona invalida alla grotta, e dall’immagine del beato Pier Giorgio Frassati, i cui resti mortali sono conservati proprio nel Duomo di Torino, che trascina un carro su cui giungono al cospetto del Figlio di Dio “gli ultimi”. Di grande suggestione anche la scena di San Giovanni Bosco che, affiancato dal suo allievo San Domenico Savio, il Santo bambino che morì a soli quattordici anni, lasciando un segno indelebile nella comunità cristiana piemontese, indica la via a tre ragazzi, affinché tutti possano provare la gioia del Natale, nello spazio plastico di una memoria che si rinnova.
Particolarmente toccante è la scena della famiglia di emigranti con cui la Basilicata ha voluto omaggiare i tanti lucani che in passato attraversarono l’Italia per soddisfare la loro fame di lavoro e di futuro, approdando in Piemonte. Questo gruppo di personaggi è rappresentato in un unico blocco, per sottolineare l’unità di destino che li accomuna, con la valigia di cartone, icona dell’emigrazione italiana del ‘900, nella quale sono racchiuse le cose più care da cui non ci si vuole separare, e la coperta di lana che il padre porta sotto il braccio, quasi a trattenere il calore familiare con il quale scaldare i propri cari nei momenti più difficili.
Spiega il maestro presepista Franco Artese: “per me il presepe è una missione, portare attraverso le mie opere il messaggio evangelico che san Francesco ha rappresentato, portando nel mondo i nostri paesaggi del Sud e i nostri valori. Ringrazio APT Basilicata che ha creduto nella mia attività”.

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Il presepe di Artese a Torino

in Cultura

Il “Presepe lucano” del maestro Artese nel Duomo di Torino. Dopo la pausa imposta dalla pandemia riprendono gli allestimenti del presepe monumentale della Basilicata

Riprende il cammino dei presepi monumentali della Basilicata dopo la forzata pausa imposta dalla pandemia: dalla Solennità dell’Immacolata, il prossimo 8 dicembre, alla festa della Presentazione al Tempio di Gesù, il 2 febbraio 2022, la tradizionale “Candelora”, il presepe monumentale della Basilicata sarà allestito a Torino, in Duomo.

Riprende così un percorso premiato da migliaia di fedeli e di turisti, da moltissime famiglie e bambini, iniziato nel 2009 ad Assisi, nell’anno in cui la donazione dell’olio a S. Francesco fu affidata ai Lucani, a cui seguirono negli anni tappe di altissimo valore spirituale e istituzionale come l’allestimento in Piazza San Pietro del 2012 e quello del Quirinale dal 12 dicembre 2018 al 5 gennaio 2019, e in prestigiose sedi come la St. Patrick’s Cathedral di New York nel dicembre 2015, la chiesa di Santo Spirito a Firenze nel 2017. Anche questa volta il nuovo allestimento del grandioso presepe lucano è ideato dal maestro presepista Franco Artese, reso possibile e organizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata.

Il presepe – ha commentato l’iniziativa il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardirappresenta un simbolo di fede e di comunità, elementi fondanti della cultura lucana. Con la presenza del presepe lucano nel Duomo di Torino, dove è custodita la sacra Sindone, la Basilicata offre il suo valore artistico e la sua autentica sapienza artigiana, ai cittadini e ai turisti di una delle principali città metropolitane d’Italia”.

Secondo il direttore dell’APT Basilicata, Antonio Nicoletti, “E’ importante mantenere la continuità di un’iniziativa che contraddistingue da anni le azioni di promozione APT nel periodo natalizio, riprendendo oggi il filone della tradizione presepiale dopo la parentesi del 2020, quando siamo stati rappresentati dall’arte contemporanea del presepe di Guido Strazza, della collezione Scheiwiller del museo dei presepi di Castronuovo Sant’Andrea, esposto nel foyer della Galleria Nazionale Arte Moderna e Contemporanea di Roma”.

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Gigafactory Stellantis: scartata la Basilicata

in Economia

Gigafactory Stellantis: scartata la Basilicata: le batterie per veicoli elettrici saranno prodotte a Termoli in Molise

Le batterie per veicoli elettrici saranno prodotte a Termoli (Molise), ad annunciarlo in questi giorni l’ad Carlos Tavares, nel corso dell’Electrification Day. Dunque, l’ipotesi di realizzare in Basilicata, per la precisione a Melfi,

la terza gigafactory europea Stellantis è saltata sebbene nel centro lucano saranno prodotti 4 modelli full electric dal 2024.

Fra i grandi delusi, dopo l’annuncio dell’Ad anche la città di Torino che aveva candidato la fabbrica di Mirafiori ad ospitare la gigafactory. L’impianto per la produzione di batterie in Molise si aggiungerà a quelli in Francia e Germania. Si tratta dello stabilimento delle Meccaniche di Termoli dove lavorano oltre 2 mila addetti. Il gruppo Stellantis investirà oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 nell’elettrificazione e nel software mantenendo un’efficienza esemplare per il comparto automotive, in particolare con un’efficienza degli investimenti del 30% superiore rispetto alla media del settore. L’obiettivo è che i veicoli elettrificati arrivino a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti entro il 2030″, spiega la società in una nota.

A commentare la notizia anche il governatore della Basilicata, Vito Bardi, che ha affidato ad una nota il malumore senza risparmiare note polemiche verso gli avversari politici di oggi e di ieri, accusati questi ultimi di “logiche clientelari”.

Gigafactory Stellantis: scartata la Basilicata

“In economia globale contano le catene del valore”

“Vorrei ricordare ai consiglieri di opposizione che il Presidente della Regione, di qualsiasi regione, non determina i piani industriali di una società multinazionale. Vale per me, così come per i miei predecessori o i miei colleghi delle altre Regioni che erano interessate a questo investimento così importante. Abbiamo posto in essere – come Regione Basilicata – tutte le iniziative e le relazioni istituzionali per raggiungere l’obiettivo, come abbiamo sempre fatto, anche con successo come nel caso dell’annuncio che dal 2024 sarà attiva a Melfi la nuova piattaforma di produzione per 4 modelli elettrici”.
Lo scrive in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“Come tutti sanno – spiega Bardi – avrei preferito Melfi quale sede della Gigafactory e ho sposato la battaglia delle associazioni datoriali e dei sindacati. Ma la decisione di Stellantis non è stata presa in Basilicata e nemmeno in Italia. Viviamo un’epoca nuova, dove le istituzioni sono sempre più spesso scavalcate da decisioni e logiche globali, piaccia o meno, giusto o sbagliato che sia”.
“A ogni modo, anche da un punto di vista logistico, la scelta di Termoli – unitamente agli investimenti previsti da Stellantis a Melfi e comunicati al Governo nazionale – non penalizza la Basilicata. In un’economia globalizzata – continua – le multinazionali effettuano scelte in base alle economie di scala, ai benchmark di produttività e quello che conta alla fine è la conservazione e il potenziamento delle catene del valore sui nostri territori. Mi avrebbe fatto piacere leggere la stessa chiave interpretativa quando Stellantis annunciò 20 giorni fa il suo piano per Melfi, ma più delle polemiche politiche sterili a me interessa il futuro dei lavoratori lucani”. “Viviamo in un’economia globale – ricorda il Presidente della Regione – dove basta che in Asia si limitino le esportazioni dei semiconduttori per pregiudicare migliaia di posti di lavoro in Basilicata. Dobbiamo comprendere e accettare queste dinamiche. Poi, capisco le polemiche politiche, le opposizioni fanno il proprio lavoro, ma la scelta di Termoli difende i posti di lavoro a Melfi e questa mi pare una buona notizia, sia per il nostro territorio che per il Sud nella sua interezza”.
“Anche la Basilicata – a dispetto di chi vagheggia uno “splendido isolamento” fuori dalla storia – è inserita in un contesto interregionale, nazionale e globale, grazie alle grandi aziende che insistono nel nostro territorio. Anzi, dovremmo fare in modo di attrarne di altre, dato che gli investimenti stranieri in Basilicata sono una grande opportunità per i nostri lavoratori e per i lucani di oggi e di domani. Adesso dobbiamo puntare sull’ITS di meccatronica, da fare sempre a Melfi e dare tutti gli strumenti per creare un indotto legato all’automotive che sappia adeguarsi alle nuove produzioni di auto elettriche in Basilicata. Formazione, innovazione, produzione: il contrario delle logiche clientelari e familistiche che hanno affossato la nostra Regione”, conclude Bardi.

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Basilicata, treni regionali estate 2021

in Economia

Basilicata, treni regionali estate 2021, fermate intermedie: Nova Siri, Policoro e Scanzano. Dal 18 luglio al 29 agosto saranno messi in circolazione come prolungamento da Rocca Imperiale a Metaponto i seguenti 6 nuovi treni con fermate nelle stazioni intermedie lucane di Nova Siri, Policoro e Scanzano Jonico.  Si tratta di tre coppie di treni con partenza da Cosenza  ed arrivo a Metaponto

Si tratta di coppie di treni speciali per la costa ionica dal 18 luglio al 29 agosto, “con fermate intermedie in alcune località da tempo non coperte da servizio su rotaie”. L’assessore regionale ai trasporti,  Donatella Merra, ha così commentato: “Avendo la possibilità di impiegare risorse destinate a specifici progetti di miglioramento dei servizi di trasporto anche per finalità turistiche”, il Dipartimento regionale ad Infrastrutture e Mobilità ha chiesto a Trenitalia di programmare una serie di corse provenienti dalla Calabria con fermate nelle stazioni di Nova Siri, Policoro e Scanzano (Matera), in orari il più possibile coordinati con i servizi esistenti sulla linea Potenza-Taranto, in modo da favorire l’interscambio a Metaponto. Insieme alla Calabria, nel tratto di sua competenza in provincia di Cosenza da Rocca Imperiale a Sibari, anche la Basilicata – ha spiegato l’assessore Merra – ripristinerà un servizio, interrotto da alcuni anni, per quanto riguarda la fascia ionica tra Nova Siri, Policoro e Scanzano. L’intento è quello di riattivare le corse su ferro ed anche i servizi sostitutivi su gomma almeno nel periodo estivo, prevedendo allo stesso tempo corse per la fascia ionica che è completamente sprovvista, almeno da tre anni a questa parte, di collegamento su ferro e su gomma”. 

Il dettaglio dei “treni di due mari”

Dal 18 luglio al 29 agosto saranno messi in circolazione come prolungamento da Rocca Imperiale a Metaponto i seguenti 6 nuovi treni con fermate nelle stazioni intermedie lucane di Nova Siri, Policoro e Scanzano Jonico.  Si tratta di tre coppie di treni con partenza da Cosenza (alle 08:25; 10:00; 16:17) ed arrivo a Metaponto (alle 10:40; 12:15; 18:20) dopo le fermate intermedie di Nova Siri (10:18; 11:48; 17:56), Policoro (10:25; 11:57; 18:03)e Scanzano (10:30; 12:03; 18:08) e di altre tre coppie di treni con partenza da Metaponto (11:40; 12:35; 18:35) ed arrivo a Cosenza (13:55;15:00;20:40) dopo le tappe intermedie Scanzano Jonico (11:48; 12:44; 18:44), Policoro (11:54; 12:49; 18:50) e Nova Siri (12:04; 12:55; 18:56). 

Le Frecce a Maratea

Lo stesso impegno inoltre è stato chiesto a Trenitalia dall’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti, Donatella Merra, in relazione alla stazione di Maratea, con la previsione di Frecce nel periodo estivo.  

Si tratta, nello specifico, dei seguenti treni: 

Frecciarossa 

  • Reggio Calabria-Maratea-Roma Termini-Milano Centrale 
  • Torino-Milano-Roma Termini-Maratea-Reggio Calabria

Frecciargento

  • Reggio Calabria-Maratea-Roma
  • Roma-Maratea-Reggio Calabria
  • Sibari-Maratea-Bolzano (per il periodo estivo grazie ad un accordo tra le Regioni Basilicata e Calabria)

 “La fermata di questi treni a Maratea – ha sottolineato l’assessore Merra – consentirà il collegamento con i treni dell’Alta Velocità in tempi più brevi e quindi con le maggiori città italiane, garantendo un grande impulso ad un turismo locale che ha bisogno di respiro”. 

Trasporto su gomma

Dal primo luglio al 29 agosto sarà istituita una coppia di servizi sostitutivi su gomma Maratea-Ferrandina, con tempo di percorrenza pari a 2 ore e 20’ minuti. 

Biglietterie

Prevista inoltre la riapertura delle biglietterie. 17 giugno il punto di Maratea (Potenza) per la fascia tirrenica 12 luglio biglietteria di Metaponto (Matera) per la fascia ionica.

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