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Piano regionale delle Coste: ok a modalità attuative

in Politica

Piano regionale delle Coste: ok a modalità attuative: difendere le coste e ristabilire gli equilibri ambientali compromessi

“Con la deliberazione n. 28 del 14 gennaio 2020 la Giunta regionale ha approvato le modalità attuative per l’aggiornamento del Piano Regionale delle Coste (PRC), demandando al dirigente generale del Dipartimento Ambiente l’adozione degli atti conseguenziali a questo provvedimento, che traccia le linee strategiche per un’attenta valutazione delle condizioni dei litorali della Basilicata e definisce in quale modo operare per difendere le coste e ristabilire gli equilibri ambientali compromessi, perseguendo l’obiettivo della ricostruzione delle spiagge in crisi strutturale. In tale contesto viene ripreso un tema importante per lo sviluppo e la salvaguardia delle aree costiere, tema fermo al 2016, quando l’allora Giunta regionale adottò una versione non completa di un piano di gestione delle aree che non ha concluso mai il suo iter di approvazione. Questa impostazione è finalizzata anche a facilitare il lavoro del Commissario Straordinario delegato volto alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e alla verifica dell’efficacia dei sistemi di difesa adottati fino ad oggi permettendo quindi una ridefinizione di interventi finanziati. Il Documento conferma l’impegno politico a redigere e ad approvare quanto prima non solo il Piano regionale delle coste ma anche di procedere alla revisione dell’intero impianto normativo in merito alla gestione delle aree del demanio marittimo. Intanto si sta lavorando anche alla revisione della legge regionale n. 39 del 2009 che disciplina le funzioni di programmazione, pianificazione e gestione integrata degli interventi di difesa della costa”.

Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico, che è intervenuto ieri nel corso del convegno su “La sicurezza alla balneazione sulle coste lucane: l’area pilota di Metaponto Lido (foto apertura)”, che si è svolto ieri pomeriggio nell’auditorium del Comune di Bernalda.

“Negli ultimi decenni – ha aggiunto Latronico – il deficit di trasporto solido dei corsi d’acqua della Basilicata ha determinato, con particolare rilevanza lungo la costa ionica, una crisi del sistema di alimentazione del litorale modificando sensibilmente gli equilibri che regolano la dinamica costiera. La causa principale del mancato apporto solido dei fiumi lucani è stata facilmente correlata alla realizzazione di invasi destinati ad uso irriguo, plurimo, industriale o per la produzione di energia elettrica, che hanno interessato, tra il 1955 ed il 1994, tutti fiumi ad eccezione del Cavone. L’apporto di sedimenti è stato ulteriormente ridotto dal prelievo di inerti lungo gli alvei e dalle opere di regimazione idraulica realizzate in questo periodo. Tra gli effetti più rilevanti del modificato equilibrio delle dinamiche costiere lungo la fascia ionica quello più evidente è stato un importante arretramento della linea di costa lungo ampi tratti di litorale ionico, che ha determinato significativi danni o limitazioni significative delle attività economiche presenti in quelle aree.

Nel corso degli anni, soprattutto nel settore nord orientale, sono stati eseguiti interventi più o meno localizzati finalizzati a contrastare il processo di arretramento della linea di costa i cui effetti sono stati di norma o inefficaci o non risolutivi”.

“L’aggiornamento del Piano Stralcio della Costa Ionica – ha detto ancora l’assessore -, riguarderà l’acquisizione di ulteriori dati, e quindi l’integrazione ed il completamento del quadro conoscitivo; contestualmente si procederà alla redazione del Piano Stralcio della Costa Tirrenica, per il quale oltre alle attività già previste per il primo aggiornamento della costa ionica, saranno realizzati ulteriori e mirate indagini finalizzate all’acquisizione dei dati necessari alla definizione del Piano ed alla popolazione del data base a supporto del Sistema informativo. La seconda fase prevedrà inoltre un programma dettagliato di monitoraggio dei parametri che sovrintendono alla dinamica costiera. Queste ultime attività saranno realizzate con innovative tecniche di rilevamento e monitoraggio di remote sensing, sia satellitari che attraverso l’uso di droni specializzati, con l’utilizzo di immagini sia ottiche che radar”.

“La nuova proposta di Piano prevede due distinte fasi e l’approvazione di due distinti stralci riguardanti il primo la costa ionica, il secondo quella tirrenica attraverso la riorganizzazione delle informazioni disponibili, anche in funzione della creazione di un S.I.T. dedicato, e ad integrare il Piano stesso sia con nuovi tematismi, e con un incremento della definizione dei dati geologici disponibili, con particolare riferimento agli aspetti inerenti la dinamica costiera ed al trasporto dei sedimenti lungo costa. Nella seconda fase è prevista l’approvazione del secondo aggiornamento del Piano Stralcio della Costa Ionica e del secondo stralcio della Costa Tirrenica. Il secondo aggiornamento del Piano Stralcio della Costa Ionica, riguarderà l’acquisizione di ulteriori dati, e quindi il completamento del quadro conoscitivo; contestualmente si procederà all’aggiornamento del Piano anche per la costa tirrenica, per la quale oltre alle attività già previste per il primo aggiornamento della costa ionica, saranno realizzate ulteriori e mirate indagini finalizzate all’acquisizione dei dati necessari alla definizione degli interventi ed alla popolazione del database a supporto del Sistema Informativo. Quest’ultima attività sarà svolta con la collaborazione dell’I.N.G.V. e dell’Agenzia Spaziale Italiana”.

“Sulla base delle conoscenze acquisite per il litorale ionico lucano e delle prime elaborazioni condotte sulla dinamica costiera – ha concluso Latronico -, pur non trascurando gli effetti che hanno avuto le barriere soffolte nel ridurre l’energia e quindi il potere erosivo delle mareggiate, nel documento preliminare al PRC si sottolinea la necessità di prevedere interventi finalizzati principalmente e prioritariamente ad impedire la perdita continua dei sedimenti costieri trasportati verso nord est dalle correnti longshore, evitando che questi si disperdano poi nei canyon della valle di Taranto. Attualmente è in corso la procedura di VAS del redigendo piano stralcio fase 1 il cui obiettivo è quello di intervenire sulle decisioni ‘a monte’ e durante tutto il processo di formazione e approvazione del Piano, al fine di orientare le scelte verso la posizione più sostenibile”.

Concessioni Demaniali Marittime: in Basilicata proroga al 2023

in Economia

Concessioni Demaniali Marittime: in Basilicata proroga al 2023. Termine massimo consentito dalla legislazione e giurisprudenza in essere, assicurando al settore turistico-ricreativo quella continuità operativa ancora difficile, anche a causa del Covid, nelle ultime stagioni”.

 

“Dopo il Covid ed un ulteriore travagliato percorso amministrativo, dovuto ad un quadro nazionale purtroppo ancora indefinito e comunque in continua evoluzione, la Giunta Regionale ha inteso approvare con un atto di responsabilità il provvedimento di proroga delle concessioni demaniali marittime al 31.12.2023, salvaguardando tutto il settore turistico-balneare, già fortemente provato da due anni di restrizioni pandemiche”.

Lo ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture, Donatella Merra, ribadendo “l’importanza di un atto che ha un grande impatto sociale ed economico, in quanto scongiura la decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere, in attesa che il legislatore nazionale proceda al riordino della disciplina, secondo gli indirizzi europei.

Le concessioni demaniali già in essere saranno efficaci fino a tutto il 2023, termine massimo consentito dalla legislazione e giurisprudenza in essere, assicurando al settore turistico-ricreativo quella continuità operativa ancora difficile, anche causa del Covid, nelle ultime stagioni”.

“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto, sia per gli operatori delle attività turistico-ricreative che per i turisti che sceglieranno di trascorrere l’estate sulle nostre spiagge. Nonostante le incertezze della situazione, che dipendono da un quadro normativo ancora in via di definizione, abbiamo fatto un ulteriore atto di responsabilità utilizzando tutti i mezzi legislativi e normativi a nostra disposizione; il 2023 è l’orizzonte ultimo per il definitivo riordino del settore: stiamo programmando le ulteriori attività che ci competono”, ha commentato l’Assessore. Tra queste “l’importante aggiornamento del Piano regionale di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (PUAD) che vedrà la luce entro la fine di quest’anno. Quest’ultimo è uno strumento indispensabile per armonizzare, tra l’altro, l’uso pubblico del demanio marittimo con lo sviluppo turistico e ricreativo di tutta la zona costiera del nostro territorio. Un gruppo di lavoro regionale, composto da funzionari con specifiche professionalità, si è occupato di operare la ricognizione complessiva delle concessioni in essere, anticipando i dettati e le raccomandazioni del governo nazionale; si occuperà ora di redigere la nuova versione del Piano che, nelle more dell’evoluzione normativa in materia, permetterà di dare certezza alle concessioni demaniali in atto, assicurare l’interesse pubblico all’ordinata gestione del demanio marittimo e far fronte alla necessità di una più ampia e strutturata offerta turistica.

Un ringraziamento particolare, ha concluso l’Assessore Merra, va alla nuova Direzione generale del Dipartimento Infrastrutture, che appena insediata ha compreso i temi ed attuato prontamente gli indirizzi politici, prodigandosi con tempestività per permettere alla Giunta Regionale di adottare il provvedimento”.

Confartigianato Matera sostiene le iniziative di protesta di Federbalneari Basilicata

in Economia

Confartigianato Matera sostiene le iniziative di protesta di Federbalneari Basilicata, iniziative a cui aderiscono gli stessi associati Confartigianato, perché la Regione Basilicata rilasci il differimento delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033 come già avviene in quasi tutte le altre regioni d’Italia.

“I principi cardine a tutela del settore – sottolinea la presidente Confartigianato Matera Rosa Gentile – sono il riconoscimento del valore economico/commerciale dell’impresa balneare e della competenza e professionalità degli operatori balneari che rappresentano un modello di eccellenza unico al mondo e svolgono un ruolo rilevante non solo sotto il profilo turistico, ma anche sul piano sociale, al servizio della collettività. Quindi in primis dovrà essere realizzato l’adeguamento formale della scadenza degli atti concessori esistenti, per arrivare rapidamente al riordino definitivo dell’intera normativa che fissi il nuovo quadro di regole, facendo leva sulla peculiarità delle imprese balneari italiane. E’ il caso di ricordare che l’articolo 100 del Decreto Rilancio ribadisce la validità delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 682 e 683, relativo alla proroga di 15 anni delle concessioni demaniali, estesa anche concessioni lacuali e fluviali.

Quanto alla nuova legge che auspichiamo, essa – aggiunge Gentile – dovrà essere in grado, contestualmente, di garantire il mantenimento delle concessioni esistenti e disciplinare le nuove assegnazioni, anche attraverso un adeguato periodo transitorio. Continuiamo a sollecitare il riavvio del confronto con la categoria, al fine di favorire l’individuazione di soluzioni condivise per la ripresa e la crescita competitiva del settore, ponendo fine all’attuale situazione di precarietà, a beneficio di tutto il sistema del turismo balneare e dell’economia del Metapontino e della costa tirrenica lucana.

Ci domandiamo chi garantirà la vacanza in sicurezza sui nostri lidi nel 2021 come è accaduto la scorsa estate se non ci si affida ai titolari dei lidi che hanno dato prova di professionalità e responsabilità sostenendo spese per la sicurezza degli ospiti”.

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