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Metaponto Film Network 2021: si è conclusa la seconda edizione dell’evento industry dedicato al cinema del reale

in Cultura

Si è conclusa giovedì 23 settembre la seconda edizione dell’evento industry interamente dedicato al genere documentario, il Metaponto Film Network. Dopo tre giorni di panel di approfondimento, proiezioni e incontri “one to one” tra professionisti del settore, sono stati assegnati, inoltre, i premi del programma PrimaVera Doc, momento centrale destinato ai registi di nazionalità italiana, sotto i 40 anni, in cerca di un produttore.

A vincere il premio internazionale Meditalents è stato Giuliano Franco Occhipinti con il progetto “La distanza degli enti” che sarà selezionato di diritto al 4e Forum de Coproduction en Méditerranée di Marsiglia, mentre Francesco Inglese con il suo lavoro “MARCO – Un bambino al luna park” si è aggiudicato sia il premio Camera Service del valore di euro 2.500,00 in mezzi tecnici, sia il premio Advista di euro 750,00 da utilizzare in servizi di comunicazione.

Hanno raccolto notevole interesse e partecipazione anche i panel di approfondimento. Il primo giorno si è svolto, all’Auditorium Comunale di Bernalda, quello sulla “Green Production e il rispetto del mare”, organizzato in collaborazione con la Provincia di Matera e Flag Coast to Coast, società che promuove lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali in tutte le fasi della filiera dell’offerta costiera; mattinata inaugurale che ha visto la partecipazione delle classi quinte dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Bernalda, nonché gli interventi di Nevina Satta (Sardegna Film Commission), Alberto Battocchi (Trentino Film Commission – Green Film), Salvatore Lobreglio (Direttore del FLAG) e la documentarista Ilaria Congiu, tutti concordi e fortemente convinti della necessità di cambiare la rotta verso un’economia a 360 gradi più sostenibile.

Nella seconda giornata, invece, si è tenuto un confronto sul tema dell’“Accesso al credito e al finanziamento pubblico del settore cinematografico e audiovisivo”, moderato da Francesco Lattarulo (Responsabile Industry), che ha dato il via ad un concreto momento di dialogo tra enti, associazioni e istituzioni rappresentati da Giorgio Costantino – Direttore generale della BCC Basilicata, sostenitrice stessa dell’evento –, Roberto Stabile – Presidente della Lucana Film Commission –, Gianluca Curti – CNA Cinema e Audiovisivo –, Francesco Virga – Presidente della doc/it Associazione Documentaristi Italiani – e Iole Giannattasio – DG Cinema e Audiovisivo–.

Infine, nella giornata conclusiva si sono riunite tutte le Film Commission del Sud per discutere del tema, “Internazionalizzazione e modello Glocal, il nuovo modo di intendere il cinema”, a cui hanno preso parte: Andrea Coluccia (Desk MEDIA), Rebecca Raponi (Fondazione Matera 2019), Roberto Stabile (Lucana Film Commission | ICE), Raffaella Delvecchio (Apulia Film Commission), Maurizio Gemma (Direttore della Campania Film Commission), Luciano Vigna (Direttore della Calabria Film Commission) e Ignazio Plaia (Sicilia Film Commission).

Siamo molto soddisfatti della riuscita dell’evento – ha dichiarato il Project Manager Angelo Troiano – e, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, abbiamo organizzato una tre giorni ricca di approfondimenti, connessioni e di professionisti industry che hanno dato spunti e visioni interessanti. Metaponto Film Network si conferma una vetrina importante per i giovani autori di documentari che hanno avuto la possibilità di mostrare i propri progetti a produttori provenienti da tutta Italia. Ringrazio – ha concluso Troiano – tutti i ragazzi dello staff che hanno fatto un lavoro encomiabile, gli ospiti che hanno contribuito con il loro valore aggiunto alla discussione e gli sponsor che ci hanno creduto sostenendo il progetto”.

MeFN, evento satellite dell’Olbia Film Network, è stato organizzato dalle associazioni Lukania Sound Digital e Diero; in collaborazione con Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani e Fargo Produzioni, con il patrocinio di Matera2019 e Lucana Film Commissione e con il sostegno del Mic, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, della Provincia di Matera, del Comune di Bernalda e Metaponto, del Flag coast to coast e di BCC Basilicata.

Abel Ferrara ospite al Lucania Film Festival 2021

in Cultura

Abel Ferrara ospite al Lucania Film Festival 2021, la 22ª edizione al CineParco Tilt a Marconia di Pisticci dal 7 all’11 Agosto

 L’attore e regista newyorkese terrà una masterclass e una lectio magistralis per il pubblico della 22ª edizione del LFF in programma dal 7 all’11 agosto a Marconia di Pisticci (MT). 

 È Abel Ferrara l’ospite d’onore della 22ª edizione del Lucania Film Festival, che si terrà al CineParco “Tilt” di Marconia di Pisticci (MT) dal 7 all’11 agosto 2021.  Il grande regista newyorkese presenzierà la ricca programmazione del festival dove terrà una masterclass e una lectio magistralis aperta a professionisti, cineasti e grande pubblico.Da oltre quarant’anni una delle voci più originali e riconosciute del cinema contemporaneo, Ferrara si racconterà, inoltre, nel talk “Architettura e Spiritualità” moderato da Gemma Lanzo, Critico Cinematografico SNCCI, dedicato all’interazione tra il cinema, l’architettura e i mondi periferici dell’animo.

Dalle metropoli americane buie ed infernali ai paesaggi urbani europei, sino ai quartieri napoletani, Abel Ferrara ha sempre creato e ambientato personaggi tormentati spesso drogati o alcolizzati, e gangster, in balia di demoni interiori, peccatori ed emarginati, in cerca di riscatto, di una via d’uscita, di salvezza e redenzione.

Personaggi interpretati da attori del calibro di Willem Dafoe, Christopher Walken, Harvey Keitel, Gerard Depardieu, tra gli altri.

Sul sito del LFF e sui principali canali social dell’evento saranno comunicati, nei prossimi giorni,  il programma completo e i dettagli delle attività che saranno a lui dedicate. Per la direzione artistica “la presenza di Abel Ferrara al LFF rappresenta un atto altamente simbolico. La sua presenza è un invito alla lettura dei margini e degli opposti come parte di un tutto. È tempo di leggere il dramma umano per riconoscere lo scandalo del vero e il suo splendore. È tempo di redenzione”.

 

Breve nota biografica

Regista, attore e sceneggiatore.

Nato nel quartiere newyorkese del Bronx il 19 luglio 1951, comincia a girare giovanissimo cortometraggi amatoriali in Super 8. Esordisce ufficialmente nel 1979 con “The Driller Killer”, film girato con un budget molto basso, un grande successo fra gli amanti del genere splatter. Nel 1981 realizza “L’angelo della vendetta” interpretato dall’esordiente Zoë Tamerlis. Nel finale l’immagine della ragazza sordomuta vestita da suora che impugna la pistola durante una festa in maschera, diventerà un vero simbolo e icona della categoria horror. Seguirà “Paura su Manhattan” (1984) interpretato da Melanie Griffith. Dal 1984 al 1987, Ferrara si mette alla prova realizzando per la televisione statunitense, due episodi di “Miami Vice”, il film “Il gladiatore” e la puntata pilota del serial della Nbc “Crime Story”. Torna sul grande schermo nel 1987 con “China Girl”, una libera rivisitazione di Romeo e Giulietta ambientato nel quartiere newyorkese di Little Italy. Tra il 1992 ed il 1995 dirige “Il cattivo tenente”, “Occhi di serpente” e  “The Addiction”, tre film che compongono la cosiddetta “trilogia del peccato” massima espressione del pensiero di Ferrara sui temi del peccato e della espiazione delle colpe. Ha dedicato alla figura di Maria Maddalena il film “Mary” (2005), coproduzione italiana ambientata tra New York, Roma e Gerusalemme, con protagonista Juliette Binoche, un’attrice che sviluppa un’ossessione per la figura di Maria Maddalena dopo averla impersonata in un film. Fra gli altri film da lui diretti: “Go go tales” (2007), “Chelsea on the Rocks” (2008), “Napoli Napoli Napoli”, (2009), “4:44 Last Day on Earth” (2011), “Welcome To New York” (2014), “Pasolini” (2014), “Tommaso (2019), “Siberia” (2020).

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Lucania Film Festival 2021: 45 titoli in concorso

 

Lucus a Lucendo a Matera e Aliano

in Cultura

A proposito di Carlo Levi un film di Alessandra Lancellotti, Enrico Masi

 

 

 

Un viaggio per luoghi, immagini, e tracce dell’eredità di un grande pittore, un grande scrittore, un grande uomo del nostro Novecento. Del nostro presente.

 

Viene presentato in prima mondiale al 37. Torino Film Festival Lucus a Lucendo. A proposito di Carlo Levi, il film documentario di Alessandra Lancellotti ed Enrico Masi dedicato a una figura unica del panorama artistico e intellettuale del Novecento.

Il film è una produzione Caucaso con Istituto Luce Cinecittà, e in collaborazione con Domus Films. È stato realizzato con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, con il fondo etico BCC Basilicata, il supporto della Fondazione Carlo Levi, del Comune di Tursi, del Comune di Aliano e con il Patrocinio della Città di Torino, Città di Matera e Lucana Film Commission.

Tra il genere biografico e creativo, il documentario è l’incontro delle diverse traiettorie di vita, di tempo e di espressione artistica di Carlo Levi, personalità angolare del Novecento italiano ed europeo. Un uomo che ha che contributo alla complessa storia d’Italia tra il fascismo e il dopoguerra.

L’autore mondialmente noto per il suo capolavoro, il romanzo sul confino politico Cristo si è fermato a Eboli (da cui anche la trasposizione filmica di Francesco Rosi del 1979), e di altri importanti testi narrativi e saggistici. Il creatore di un’opera pittorica intensa e riconosciuta. Il propulsore di un lascito etico e politico lucido, ispirante, sorprendentemente attuale. Scrittore, pittore, medico, uomo politico per passione condannato al confino per antifascismo, antropologo e poeta per vocazione. Il film interroga queste diverse tensioni, e un florilegio di temi leviani per niente superati, e urgenti: il significato della libertà, l’idolatria del potere, le retoriche della propaganda. E la stupenda scoperta dell’altro, la sua antropologia nel Mezzogiorno dei poveri, dei contadini, delle classi subalterne. Che significò per lui e per la nostra cultura una straordinaria scoperta di sé. Un fuoco di pensiero critico e di umanità. Non un documentario biografico, ma un viaggio alla scoperta delle realtà attuali descritte da Levi nel suo percorso, con una voce chiaroveggente e resistente al tempo. Una figura tanto unica da poter incorporare due anime che oggi pare inconcepibile accostare: l’uomo politico, e il poeta. Protagonista del film è Stefano Levi Della Torre, pittore e nipote dell’intellettuale torinese, che a distanza di due generazioni intraprende un viaggio nei luoghi del confino e della vita pubblica di Carlo, tra il Piemonte, Parigi, la Lucania, Roma, con l’obiettivo di creare un’opera pittorica che possa racchiudere i simboli dell’impegno politico e artistico di Levi. Ad accompagnarlo uno dei più importanti studiosi e intellettuali italiani, Carlo Ginzburg, e Alessandra Lancellotti, regista e personaggio in campo, che incarna un nuovo discepolo, ruolo che Stefano aveva ricoperto con lo zio. Il loro dialogo si intreccia con le immagini di alcuni dei più importanti archivi visivi d’Italia; con i grandi avvenimenti della storia collettiva e con la dimensione intima, familiare e artistica di Carlo Levi.

E corrono le immagini di ieri e di oggi della Lucania, rivelata nel Cristo. Quel territorio di cui Carlo Levi ricordava il passato boschivo con l’espressione lucus a non lucendo (bosco della non luce). Quel paesaggio oscuro conosciuto durante il suo confino, oggi, ospita Matera, Capitale Europea della Cultura. film segna l’esordio alla regia di Alessandra Lancellotti, architetto lucano e assegnista di ricerca a Torino. Ed è la nuova regia di Enrico Masi, che col precedente Shelter ha rappresentato il caso nel 2019 di un documentario italiano presentato in numerosi, importanti festival europei. Lucus a Lucendo. A proposito di Carlo Levi sarà presentato in competizione al TFF in Italiana.doc, il 24 Novembre al Cinema Massimo. Dopo Torino, il film raggiungerà Matera il 27 Novembre come evento di chiusura di un importante convegno dedicato all’artista, “Carlo Levi e la Crisi della Civiltà”, nella programmazione ufficiale di Matera 2019.

E il 28 novembre il Comune di Aliano, luogo dove Carlo visse il suo confino e dove fu sepolto, ospiterà una nuova presentazione del film, nel giorno che precede il suo compleanno.

Si prevede la distribuzione in sala del documentario nella primavera del 2020.

“Arbëria”, il film di Francesca Olivieri arriva nella regione che ha contribuito a realizzarlo

in Cultura

Il film di Francesca Olivieri, sul ritorno alle radici arbëreshë, sarà  proiettato a Potenza, Matera e Melfi

Il film “Arbëria”, opera prima della regista Francesca Olivieri, arriva nella regione che ha contribuito a realizzarlo: la Basilicata.

Dopo la distribuzione in 12 sale della Calabria; il successo alla Casa del Cinema di Roma, dove in occasione delle “Giornate del Cinema Albanese“ (dal 31 maggio al 2 giugno scorsi) è stato necessario allestire una doppia proiezione – non programmata – per consentire l’ingresso a tutto al pubblico in fila; e dopo il Premio del Pubblico al Dea Open Air International Film Fetivale di Tirana, Arbëria continua la sua diffusione.

Il film prodotto dalla Open Fields Production sarà infatti in proiezione il 13 giugno al Cine Teatro “Ruggiero” di Melfi, alle 18.30 e alle 20.30; il 17 giugno al Cine Teatro “Don Bosco” di Potenza, alle 20.30; e il 17, il 18 e il 19 giugno al Cinema “il Piccolo” di Matera, alle 19.30.

Alla proiezione presso il Don Bosco di Potenza, e alla seconda giornata di Matera (il 18), saranno presenti Francesca Olivieri e il direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace; i produttori della Open Fields e il distributore, Lago Film.
Alla proiezione del 13 giugno, a Melfi ci saranno invece Donato Michele Mazzeo, presidente dell’associazione “Basilicata Arbëreshë” e Giampiero Francese regista del film “Luci su Tirana” e gestore del Cine Teatro Ruggiero.

Il film – che racconta il ritorno alla origini da parte di Aida, una giovane donna arbereshe, intraprendente e autronoma, che deve fare i conti con la propria identità sociale e culturale – è un film molto lucano, non solo per la presenza, in Basilicata, di diverse comunità arbëreshe, ma anche per il sostegno che ha ottenuto della Lucana Film Commission attraverso il Bando Lu.Ca. (finanziemanto condiviso delle Regioni Basilicata e Calabria) e, soprattutto per il cast artistico e tecnico che lo ha realizzato: Antonio Andrisani (nel ruolo di “Giordano”, compagno della protagonista, interpretata da Caterina Misasi); Fabio Pappacena (ruolo “Vincenzo”, ex amante della protagonista); Giuseppe Ricciardi (costumista); Cristian Auricchio (assistente costumista e arredatore); Davide Laguardia (reparto fotografia); Robert Lani (coreografo); Marica Montemurro (storyboard).

Inoltre, alcune scene in esterna sono state girate ad Aliano, sui Calanchi e nelle zone della Basentana. Mentrre a Melfi sono stati effettuati i casting ai quali hanno partecipato circa 200 persone.

 

“Arbëria” (80 min; Italia, 2019) è il docufilm opera prima della regista calabrese Francesca Olivieri, che indaga i legami forti e l’eredità culturale delle comunità arbëreshë che ancora sopravvivono in alcuni piccoli borghi di Calabria e Basilicata.

Attraverso gli occhi della protagonista Aida, la regista – la cui famiglia ha origini nel piccolo borgo arbëreshë di Santa Caterina Albanese – vuole affrontare il tema della riscoperta delle proprie origini e, soprattutto della ricucitura degli strappi con essa e i suoi stringenti vincoli. Il film non racconta solo le vicissitudini della protagonista, ma si fa carico anche del ricordo di un’intera comunità, quella degli arbëreshë, che ha dato origini al territorio dell’Arbëria – un enclave di Albania in Italia – per sfuggire dalle persecuzioni subite tra il XV ed il XVIII secolo, e la cui cultura oggi rischia di scomparire sotto il peso di una omologante cultura globale.

È un conflitto tra tradizione e modernità quello attraversato dalla protagonista del film all’interno di questa aerea geografica e sentimentale, l’Arbëria, che di fatto non esiste. La donna vive una vera nostalgia dell’appartenenza, un sentimento comune dei tempi moderni che paralizza il presente e sterilizza il futuro di molti, sempre alla costante ricerca di se stessi e della propria identità.

Il film è prodotto dalla Open Fields Productions, in collaborazione con Lucana Film Commission e Calabria Film Commission, con il sostegno di MiBAC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”, con il supporto di BCC Mediocrati e Echoes. Arbëria è distribuito dalla LAGO Film, nuova realtà cinematografica calabrese.

FRANCESCA OLIVIERI

Francesca Olivieri si è formata a Bologna, dove si è laureata in Discipline Semiotiche e ha iniziato a lavorare sui set come aiuto regista. Ha continuato la sua formazione professionale in Francia, dove ha affiancato documentaristi e registi televisivi. Si è avvicinata alla scrittura e alla regia frequentando la scuola di Marco Bellocchio.

Arbëria è la sua opera prima.

NOTE DI REGIA

“La storia di Arbëria è ispirata alle vicende di alcune donne della mia fagrafici con la modalità narrativa dell’auto-fiction, cercando di ricreare una grazia nell’ invenzione del reale. Il soggetto in questione è evidentemente personale, sono a mia volta una giovane donna migrata, e spero che questa storia di generosità umana possa interessare un pubblico disperso culturalmente. La dispersione del sangue, la doppia cultura, l’appartenenza etnica rifiutata, oppure nascosta, questi sono i temi che mi hanno ispirato.

Filmare questa storia in una comunità arbëreshë è anche un atto politico: ho capito che la storia e l’attualità di questo popolo sono un paradigma di tutte le minoranze etniche che subiscono un decadimento. Ho voluto raccontare la storia di un individuo sradicato che vive

una vera nostalgia dell’ appartenenza. Ho quindi deciso di parlare del rapporto di una donna con le sue origini, soprattutto per rendere omaggio alle donne arbëreshë che sono state capaci di elaborare vecchio e nuovo, mantenendo la loro lingua e i costumi in equilibrio tra senso della memoria e desiderio di emancipazione”.

CAST ARTISTICO

A interpretare il difficle ruolo di Aida è Caterina Misasi, attrice romana di origini calabresi nota al grande pubblico per le sue partecipazioni sul piccolo schermo in “Un Medico in Famiglia”, “Centovetrine”, “Vivere”. Ha lavorato con registi come il premio Oscar Enzo Monteleone, Paolo Genovese, Riccardo Donna, Tiziana Aristarco, e al fianco di Alessio Boni, Giulio Scarpati, Nino Frassica, Alessandro Gassman, Enrico Brignano, Terence Hill, Elena Sofia Ricci, Alessandra Mastronardi, Francesco Pannofino.

Sul set di Arbëria, a Caterina si sono affiancati la giovane co-protagonista Brixhilda Shqalsi, attrice di origini albanesi, Carmelo Giordano, Anna Stratigò, Mario Scerbo, Alessandro Castriota Scanderbeg, Fabio Pappacena, Antonio Andrisani. Grande entusiasmo ha prodotto anche la presenza della giovanissima e talentuosa interprete Denise Sapia.

CAST TECNICO

Fotografia: Mario Parruccini; montaggio Fabio Nunziata; musiche: Luigi Porto; scenografia: Federica Bologna; costumi: Giuseppe Ricciardi; trucco: Marinella Giorni; produttori esecutivi: Fabrizio Nucci, Nicola Rovito, Andrea Solano.

SOSTEGNO ECONOMICO

Il film è stato realizzato anche grazie al patrocinio di molti comuni che hanno sposato questa operazione di racconto del territorio, come Vaccarizzo Albanese, Oriolo, Acquaformosa, Spezzano Albanese, Plataci, Santa Caterina Albanese, Mongrassano, Caraffa di Catanzaro, Mormanno, San Cosmo Albanese, Cerzeto, San Giorgio Albanese e San Demetrio Corone. Diversi partner privati hanno, infine, collaborato nella realizzazione: Madeo, Amarelli, Patata della Sila, Minisci, La Molazza, Majorana Group, Juvat, IAS, Life, Davida Sposa, Teatro in Note, Francesco Paldino.

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