Archivio tag

terreni

Banca nazionale delle terre agricole: in Basilicata in vendita 1.418 ettari

in Economia

Banca nazionale delle terre agricole: in Basilicata in vendita 1.418 ettari

Aperta dal 7 marzo la sesta edizione della Banca nazionale delle Terre Agricole (Bta) di Ismea con quasi 20 mila ettari di terra rimessi in circolo, per un totale di oltre 800 aziende agricole potenziali e un valore a base d’asta di 260 milioni di euro.

In Basilicata i terreni di questa sesta edizione sono il 7% delle superfici complessive.

Nella regione sono 58 i terreni soggetti alla procedura di vendita competitiva, per un totale di oltre 1.418 ettari e un valore a base d’asta di quasi 16,1 milioni di euro. In particolare a Matera 1.228,92 ettari (87%), e Potenza 189,79 ettari (13%). Con Bta, Ismea prosegue il suo impegno teso a favorire la mobilità del mercato fondiario reimmettendo nel circuito produttivo terreni, attraverso procedure semplici, telematiche, aperte a tutti e con la possibilità, per gli imprenditori agricoli under 41, di ottenere una rateizzazione del prezzo di acquisto fino a 30 anni. Un’importante novità di questa edizione riguarda la procedura di vendita dei terreni che tornano su BTA dopo il quarto tentativo; per questi è prevista la possibilità di effettuare direttamente, sul portale dedicato, una prima offerta di acquisto e prenotare la fase di rilancio. La Banca nazionale delle Terre Agricole è stata istituita nel 2016, con la legge n.154 del 28 luglio, per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di terra, raccogliendo e rendendo accessibili a tutti le informazioni sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali relative ai terreni messi in vendita. Attualmente alimentata da terreni agricoli derivanti dalle operazioni fondiarie di Ismea, la Banca nazionale delle Terre Agricole può raccogliere anche le superfici fondiarie appartenenti a Regioni e Province autonome e altri soggetti pubblici. La procedura di vendita, semplificata grazie all’utilizzo di uno sportello telematico, garantisce trasparenza e semplicità (ANSA)

Immagine archivio, non si riferisce al fatto descritto nell’articolo

Variazioni colturali dei terreni 2020 Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei Comuni interessati

in Economia

L’elenco dei comuni per i quali è stata completata l’operazione di aggiornamento delle informazioni censuarie relative ai terreni iscritti nella banca dati catastale che nel 2020 sono stati oggetto di variazioni colturali è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale serie generale n. 317 del 22 dicembre 2020.

I soggetti che effettuano variazioni della coltura praticata su una particella di terreno, rispetto a quella censita nella banca dati del Catasto terreni, hanno infatti l’obbligo di dichiarare queste variazioni, a meno che l’uso del suolo sulle singole particelle catastali non venga dichiarato correttamente a un Organismo pagatore,

contestualmente alla richiesta presentata ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli.
L’aggiornamento delle informazioni censuarie viene effettuato, infatti, sulla base degli elenchi forniti da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), che li ha prodotti tenendo conto delle dichiarazioni rese, nell’anno 2020, agli organismi pagatori riconosciuti ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli.
Le dichiarazioni presentate agli Organismi pagatori, riconosciuti dalla normativa comunitaria, esonerano i soggetti obbligati dall’adempimento previsto dall’art. 30 del Testo Unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Come consultare gli aggiornamenti – Gli elenchi aggiornati dei Comuni sono disponibili anche sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
Nei 60 giorni successivi alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, gli elenchi possono essere consultati anche presso gli Uffici Provinciali – Territorio e gli Uffici Territoriali delle Direzioni Provinciali di Potenza e Matera e presso i Comuni interessati.

In caso di incoerenza – I contribuenti che riscontrano delle incoerenze nell’aggiornamento possono presentare una richiesta di riesame in autotutela.

Il modello di richiesta di esercizio dell’autotutela – variazioni colturali, per segnalare le eventuali incoerenze, è scaricabile dal sito internet dell’Agenzia .
La richiesta non interrompe o sospende il termine di 120 giorni ai fini della presentazione dell’eventuale ricorso. I ricorsi avverso la variazione dei redditi, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, e successive modificazioni, possono essere proposti entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del comunicato dell’Agenzia di cui sopra. Dal 1° gennaio 2016, il ricorso produce anche gli effetti di un reclamo e può contenere una proposta di mediazione.

 

Torna su