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Internet e anziani: 8 su dieci esclusi dai servizi digitali

in Economia

Internet e anziani: 8 su dieci esclusi dai servizi digitali. Il processo di digitalizzazione rischia di escludere buona parte della popolazione della Basilicata

Secondo il sindacato, in una regione in cui un quarto dei residenti non usa internet, il processo di digitalizzazione di molti servizi rischia di escludere una parte rilevante della popolazione lucana. Dallo SPID per il bonus gas all’APP per il trasporto pubblico di Potenza, è sempre più necessario investire sulla formazione delle competenze

Potenza, 25 ottobre 2022 – «Il necessario processo di digitalizzazione imposto anche dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza rischia di escludere una buona parte della popolazione lucana, in particolare quella anziana, dalla fruizione di servizi essenziali». A lanciare l’allarme è la Cisl Basilicata che ha fatto una radiografia della situazione elaborando i dati Istat più recenti (2020 e 2021) su accesso e uso della rete nella nostra regione. Dati che il sindacato considera «preoccupanti in quanto disegnano una situazione caratterizzata da forti squilibri e disuguaglianze sociali».

Dallo studio emerge che nella classe di età 65-74 anni il 41,9 per cento non usa internet, percentuale che sale al 78,6 se si considera la classe di età successiva, fatta di persone con 75 anni e più. In generale, un quarto della popolazione lucana non utilizza la rete.

La regione del «computer in ogni casa» – misura varata nei primi anni Duemila – si conferma fanalino di coda, insieme alla Calabria, anche nella classifica nazionale delle connessioni casalinghe a internet: ne hanno una il 69,2 per cento delle famiglie lucane, ben 10 punti in meno della media nazionale (79,0%), e al di sotto anche della media delle regioni del Sud (74,1%). Più di 6 famiglie su 10 senza internet a casa dichiarano di non avere una connessione perché nessuno dei componenti del nucleo familiare sa utilizzare internet. La regione si posiziona nella parte bassa della classifica anche per quanto riguarda l’interazione digitale con la pubblica amministrazione.

Insomma, se imprese e pubbliche amministrazioni diventano sempre più digitali, lo stesso non si può dire per una parte rilevante della popolazione lucana, certamente non di quella più anziana e fragile, che rischia di restare tagliata fuori da fondamentali servizi di cittadinanza. Situazione destinata ad aggravarsi, secondo la Cisl, senza un massiccio intervento educativo per ridurre il divario digitale: «La necessità di avere lo SPID per accedere alla misura del bonus gas, ma anche l’APP del nuovo gestore del trasporto urbano di Potenza, fino al progressivo depauperamento dei presidi bancari, sempre più sostituiti dai servizi on line, impongono di porre il tema del digital divide al centro dell’agenda politica regionale», spiega il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo.

«Da tempo – continua il segretario della Cisl – raccomandiamo di svolgere percorsi formativi sul digitale, anche per gli anziani che sono una parte preponderante della popolazione lucana e che più di tutti sono esclusi di fatto dai processi di digitalizzazione, ormai pervasivi in ogni ambito: dalla sanità, ai trasporti, ai servizi bancari, ai rapporti con la pubblica amministrazione. Sempre più frequentemente questo si traduce in una esclusione dall’accesso ai servizi, una rinuncia alle cure, una rinuncia alla possibilità di usufruire di servizi. Parallelamente, per la fascia di anziani più in difficoltà, chiediamo che si creino in ogni comune lucano dei punti di assistenza per anziani che devono svolgere adempimenti o usufruire di servizi in maniera digitale. Infine, riteniamo necessario che nella programmazione degli interventi di accesso ai servizi, pur a fronte della necessaria digitalizzazione, si tenga conto dei soggetti fragili e in difficoltà che molto spesso non sono raggiunti neanche dalle informazioni», conclude Cavallo.

Progetto “Nerd”: progetto per la diffusione delle competenze informatiche

in Cultura

Progetto “Nerd”: progetto per la diffusione delle competenze informatiche. Sono previsti incontri formativi e laboratori online gratuiti, durante i quali le partecipanti potranno apprendere le tecniche per progettare e programmare app, e sperimentare il lavoro nell’ambito informatico sotto la supervisione di tutor aziendali.

E’ partito il progetto “Nerd?” dedicato alle giovani studentesse per la diffusione delle competenze informatiche Laboratori gratuiti e incontri formativi per la progettazione e la programmazione, e la premiazione dei migliori lavori.

E’ partito anche in Basilicata il progetto “Nerd?” (acronimo di “Non è roba per donne?”), ideato e sviluppato da IBM Italia nel 2012 in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma. A livello regionale il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Università degli studi della Basilicata e Soroptimist International Club di Potenza: l’iniziativa – a cui hanno aderito quest’anno 25 Atenei italiani, tra cui quello lucano – ha come obiettivo quello di diffondere la passione per l’informatica e le competenze digitali fra le studentesse che frequentano il triennio delle scuole superiori, e sensibilizzare le ragazze tra i 15 e i 18 anni a intraprendere una carriera nelle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica). Sono previsti incontri formativi e laboratori online gratuiti, durante i quali le partecipanti potranno apprendere le tecniche per progettare e programmare app, e sperimentare il lavoro nell’ambito informatico sotto la supervisione di tutor aziendali.
Il primo incontro, che si è svolto lo scorso 10 febbraio in modalità on line, si è concentrato sull’illustrazione del progetto “Nerd” e sullo sviluppo del programma formativo e delle tecnologie su cui si concentreranno le attività laboratoriali di questa edizione. Il progetto ha avuto grande attenzione, con la partecipazione di più di 500 studentesse e decine di scuole secondarie di secondo grado della Basilicata.
Tra il 18 e il 25 febbraio si sono invece svolti i laboratori “Be Nerd” durante i quali le partecipanti hanno imparato in maniera semplice, veloce e divertente a progettare e realizzare una chatbot sulla piattaforma IBM Cloud, avvicinandosi così al nuovo mondo dell’intelligenza artificiale. Le studentesse hanno lavorato in gruppo allo sviluppo di un proprio progetto, che sarà valutato da un team composto da IBM, dai partners e da 5 Tutor (dottorande e assegniste di ricerca) dell’Unibas.
Il 26 maggio, durante il “Nerd party” Italiano, si svolgerà la premiazione dei migliori progetti. Le realizzatrici dei migliori lavori parteciperanno a un ministage di tre giorni nelle aziende partner (IBM, Banca Intesa San Paolo, Enel, Generali, Kyndryl, e Sistemi Informativi). A luglio, dopo la conclusione dell’anno scolastico, saranno piantati abeti rossi, uno per ogni vincitrice, in una delle aree colpite dalla tempesta Vaia in Val di Fiemme, in Trentino. “Iniziative come queste – ha spiegato la Prorettrice alle Pari opportunità e alle tematiche di genere, Aurelia Sole – sono di estrema importanza, per combattere gli stereotipi di genere e per avvicinare maggiormente le studentesse alle discipline Stem, L’obiettivo è ridurre il divario tra uomini e donne in questi settori e, ovviamente, all’ingresso nel mondo del lavoro, come ci dimostrano i dati. E’ una grande sfida, che il Paese deve affrontare e vincere, e in particolare deve farlo il Mezzogiorno”. A giugno del 2020, infatti, l’Istituto di Statistica dell’UNESCO (UIS) ha presentato gli ultimi dati su ricerca e sviluppo (R&S) e ancora una volta i risultati sono insoddisfacenti. Le donne sono circa il 30% dei ricercatori del mondo: studentesse e impiegate nei campi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) continuano a essere sottorappresentate.
La prof. Donatella Caniani, docente nell’Unibas e socia del club, ha evidenziato come “il patrocinio del Soroptimist International club di Potenza abbia consentito, attraverso un proficuo lavoro di squadra, di attivare la collaborazione tra Unibas e IBM Italia, affinché anche nella nostra regione il progetto potesse svolgersi e portare i suoi frutti”.

Anche nell’Università della Basilicata, infatti, la percentuale di ragazze tra gli iscritti alle lauree triennali delle discipline STEM, pari nell’anno accademico 2020/2021 al 38%, è ancora insufficiente e perfettamente in linea con il dato nazionale, che si attesta nello stesso periodo al 35%, e con i corrispondenti dati europei e mondiali.

A livello globale, infatti, secondo una media del World Economic Forum addirittura meno del 30% delle studentesse intraprende un percorso universitario o post-universitario in questo campo.
Il progetto “Nerd”, giunto alla decima edizione, nei nove anni precedenti ha visto la partecipazione di circa 17 mila ragazze e 1.250 scuole secondarie di secondo grado di tutto il territorio italiano, e ha registrato aumenti considerevoli di iscrizioni delle ragazze nei Corsi di laurea STEM delle Università italiane coinvolte. Oggi vede la registrazione all’edizione 2022 di 15.000 studentesse partecipanti in tutta Italia.
“Le giovani donne hanno bisogno di mettersi alla prova per superare i propri ostacoli, prendere coraggio e abbattere così lo stereotipo di genere”, dichiara Floriana Ferrara, CSR Country Manager e Master Inventor IBM, che aggiunge: “Non è sufficiente che qualcuno dica loro che è possibile, dobbiamo metterle nella condizione di poterlo sperimentare con progetti concreti. Il mondo del lavoro ha bisogno di talenti femminili nelle materie STEM, progetti come NERD diffondono la passione per queste discipline”.

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Black Friday in Basilicata, i consigli di Codacons

in Economia

In base alle stime Codacons in regione si spenderanno circa 18 milioni di euro durante la settimana del Black Friday

 Si avvicina il Black Friday, la giornata di sconti speciali che partirà il prossimo 29 novembre e proseguirà con il Cyber Monday del 2 dicembre. Un evento che in molti negozi fisici e online dura una intera settimana e che vede un numero crescente di consumatori approfittare delle promozioni straordinarie per fare acquisti in vista del Natale.

Il Codacons ha elaborato uno studio dedicato alla settimana del Black Friday che quest’anno genererà a livello nazionale un giro d’affari pari a circa 2 miliardi di euro, con una crescita prevista del +20% sul 2018.

Anche in Basilicata un numero crescente di cittadini approfitterà dell’evento per fare acquisti, e non solo di prodotti tecnologici – spiega l’associazione dei consumatori – In base alle stime Codacons in regione si spenderanno circa 18 milioni di euro durante la settimana del Black Friday, una spesa in crescita sia perché aumenta il numero di catene commerciali e negozi che aderiscono all’iniziativa, sia perché molti consumatori approfitteranno degli sconti per anticipare i regali di Natale. Al punto che in Basilicata quest’anno 1 regalo su 5 sarà acquistato proprio tra il “venerdì nero” e il Cyber Monday – afferma il Codacons.

Tuttavia il rischio di cadere in raggiri o fregature è purtroppo molto elevato, perché gli operatori disonesti approfittano di occasioni come il Black Friday per speculare sui consumatori a caccia di affari – spiega il Codacons – Per consentire agli utenti di fare acquisti in tutta sicurezza ed evitare brutte sorprese, l’associazione ha realizzato un decalogo contenente le regole d’oro da seguire per difendersi da possibili truffe o raggiri. Nello specifico:

– Acquistate solo da siti Internet sicuri, protetti da sistemi di sicurezza internazionali, riconoscibili dalla presenza del lucchetto nella barra di indirizzo.

– Acquistate solo da venditori sicuri. Controllare che nei feedback siano riportati correttamente i dati della società titolare dell’attività commerciale.

– Confrontate sempre i prezzi, sia online sia nei negozi fisici. Attenzione agli sconti troppo elevati.

– Controllate che sia riportato oltre al prezzo iniziale del prodotto anche quello finale, comprensivo di spese di spedizione o tasse.

– Controllate la data di spedizione e verificare sempre da dove viene spedito il prodotto.

– Conservate sempre una copia dell’ordine effettuato e verificate che esista la possibilità di disdirlo senza pagamento di penali.

– Sul web pagate o tramite paypal o carte prepagate (meglio evitare bonifici o carte di credito), e non comunicate mai i vostri dati personali, sia via telefono, sia via mail. Non inserite mai dati privati online.

– Ricordare che per legge la merce si può restituire quando si acquista fuori dagli esercizi commerciali fisici entro 14 giorni.

– Per gli acquisti online verificare le condizioni di recesso applicate dal venditore online e ricordate che la garanzia vale anche per i prodotti acquistati online.

– Se il prodotto o il servizio acquistato hanno un difetto di conformità o di produzione avete dritto alla sostituzione o al rimborso.

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