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A Pisticci consiglio provinciale aperto: tema sanità e strutture

in Politica

A Pisticci consiglio provinciale aperto: tema sanità e strutture. Marrese: “La sanità lucana vive un momento di grande disagio”

Emergenza sanitaria in Basilicata, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, invita al “confronto costruttivo” e convoca per l’11 gennaio il Consiglio provinciale aperto a tutti i sindaci del territorio.

Mercoledì 11 gennaio, alle 18, nella Mediateca di Pisticci scalo, si svolgerà il Consiglio provinciale di Matera convocato in seduta aperta ai sindaci di tutti i Comuni della provincia per discutere sullo stato della sanità pubblica e delle strutture sanitarie in provincia di Matera: rischi, prospettive, proposte.

L’iniziativa è del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, che, pur non avendo competenze specifiche nel settore della sanità, conferma il suo personale impegno per fare sintesi sul tema e coordinare enti locali e aziende di settore nel tentativo di risolvere le questioni attualmente sul tavolo.

“La sanità pubblica lucana, così come quella convenzionata – ha spiegato Marrese – vive un momento di grande disagio. Se, da un lato, si rincorrono continui timori per il ridimensionamento di ospedali e strutture sanitarie nel territorio provinciale, dall’altro il quadro si complica tenuto conto della recente decisione delle strutture convenzionate di non erogare, a partire dal 1° gennaio, le prestazioni ai cittadini.

Tutto questo deve convincerci che non è più procrastinabile attendere oltre, essendo invece necessario tutelare le ragioni ed i diritti in campo. Quelli degli enti locali, preoccupati per un’offerta sanitaria territoriale sempre più ridimensionata e insufficiente; quelle dei cittadini, che oltre a vedere un futuro fosco sul piano dei servizi, scontano anche il profondo disagio derivante dallo stop alle prestazioni deciso dalle aziende private convenzionate; quelle delle stesse strutture convenzionate, che mi sento di condividere tenuto conto del fatto che le stesse lamentano l’insufficienza delle somme erogate dalla Regione Basilicata per coprire l’intera produzione extra budget del 2022 e l’assenza del budget per l’anno 2023. Ciò, oltre a determinare la decisione di stoppare le prestazioni, a causa delle difficoltà economiche presenti e future delle stesse strutture convenzionate, potrebbe causare una vera e propria paralisi nell’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini, già complicata dal Covid-19, ma anche una vera e propria emergenza occupazionale.

Fatte queste premesse – ha concluso Marrese – invito tutti ad essere più responsabili nel tentativo di trovare soluzioni condivise, anche nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione che, come è noto, riconosce il diritto alla salute.

Ho, quindi, deciso di convocare un Consiglio provinciale aperto a tutti i sindaci, invitando anche il presidente della Regione, Vito Bardi, l’assessore regionale alla Sanità, Francesco Fanelli, e il direttore generale dell’Asm, Sabrina Pulvirenti. L’obiettivo? Confrontarci in maniera costruttiva su temi che sono di interesse collettivo”.

 

[Nelle foto le strutture ospedaliere di Policoro e Tinchi di Pisticci]

Incidente mortale: Natale drammatico per Pisticci

in Cronaca

Incidente mortale: Natale drammatico per Pisticci. Giovane ventiduenne perde la vita, l’auto si ribalta e finisce fuori strada

Stava rientrando a casa per festeggiare il Natale ma intorno alle 10 di questa mattina il ventiduenne  ha trovato la morte. L’utilitaria – Fiat 600 – su cui viaggiava è uscita di strada ribaltandosi sulla strada San Basilio Pozzitello, nel territorio di Pisticci. Il ragazzo è stato soccorso dai sanitari del 118, sul posto i Vigili del Fuoco di Tinchi, i Carabinieri

Come riportato dal sito TGRai Basilicata, la strada per una fase è stata chiusa al transito dei mezzi.

La Pozzitello – San Basilio torna purtroppo a riempire le pagine della cronaca nera, nello scorso mese di gennaio sempre in seguito a un incidente stradale persero la vita tre ragazzi.

Ultima modifica il 30 Dic 2022 h 08:55

Pisticci: tre ragazzi perdono la vita in un incidente stradale

A Policoro si è discusso di sanità: “Se paghi puoi curarti”

in Cronaca

A Policoro si è discusso di sanità: “Se paghi puoi curarti”. Sotto i riflettori delle associazioni la governance della Sanità in Basilicata

Un incontro con il Prefetto e l’inoltro delle segnalazioni alla Corte dei Conti: ad annunciarlo è stata Maria Antonietta Tarsia, presidente regionale Cittadinanza Attiva Basilicata, nel corso della conferenza pubblica svoltasi sabato pomeriggio nella sala consiliare di Policoro.

La disanima fatta nel corso dell’iniziativa “Sanità in Basilicata: dove andremo a curarci?” è stata impietosa: mancanza di interlocuzione con i cittadini, poco personale medico-santario, la “mancanza di date” per prestazione come Tac, risonanza, mammografia, urologia, turni assurdi e strutture mortificate nelle loro funzioni. “Il Pronto Soccorso di Policoro è utilizzato come centro di accettazione: i pazienti arrivano per essere poi accompagnati in altri presidi”, ha detto Maria Antonietta Tarsia. Che nel corso dell’intervento, nel parlare dell’insufficienza di personale, ha precisato:

“Un ringraziamento va a tutti gli operatori, medici, infermieri, OSS e personale in generale, tutti impegnati a fare ore di lavoro non programmate pur di fronteggiare la situazione”.

Nel parlare dell’ospedale di Tinchi (Pisticci) ha aggiunto: “E’ ormai una struttura vuota, svolge la funzione di poliambulatorio”.

La relazione ha toccato le diverse strutture sanitarie che operano in Basilicata e ha messo in evidenza le tantissime criticità e quelli che secondo Cittadinanza Attiva rappresentano sprechi finanziari meritevoli di essere posti all’attenzione dei magistrati della Corte dei Conti. “invieremo i dati in nostro possesso alla Corte dei Conti per segnalare lo spreco di denaro per la Riabilitazione Pneumologia territoriale di Matera fuori regione con 200 mila euro, visto che abbiamo una stanza super attrezzata nel Distretto di Matera”.

Infine la triste considerazione legata alle prestazioni e ai “tempi” necessari per erogarle: “Quando sono intramoenia vengono erogate subito. In sostanza chi ha i soldi può curarsi. Chi non li ha non può curarsi”.

Annamaria Lardo, Cittadinanza Attiva Policoro, ha messo in evidenza la mancanza di dialogo fra aziende sanitarie e cittadini.

I saluti iniziali sono stati affidati al vicesindaco di Policoro, Nicola Celano.

Hanno inoltre partecipato Francesco Labriola del Comitato cittadino Pro Ospedale, il quale, nel suo intervento,  ha sottolineato la carenza di personale: “l’ospedale di Policoro opera con la metà dei lavoratori che servirebbero. Endoscopia a Policoro si fonda su un medico e un infermiere sui quali gravano migliaia di prestazioni ogni anno”.

Fra gli altri relatori: Francesco Manolio, “Giustizia per i diritti” Cittadinanza Attiva, Francesca Picciani, coordinatrice regionale Tribunale per i diritti del malato e Anna Padula dell’associazione Autismo in Movimento. Il dibattito è stato moderato dal medico e giornalista, Filippo Mele.

 

 

Pisticci, Covid19: “giornata no”. L’ex sindaco Di Trani positivo.

in Emergenza Covid-19

Pisticci, Covid19: “giornata no”. L’ex sindaco Di Trani positivo. Sulle sua bacheca facebook: “Io medico, pur asintomatico ,mi sono sottoposto a tamponamento, ma quanti vanno in giro senza mascherine, asintomatici e positivi? Ritengo molti. Siate prudenti e vaccinatevi. Soltanto così ne usciremo fuori”, ha scritto Di Trani nel suo post facebook.

Il sindaco di Pisticci, Viviana Verri, un’ora fa, sulla sua bacheca facebook ufficiale ha condiviso il suo pensiero riguardo il numero di contagi sul territorio di Pisticci e frazioni e il fatto che non ci siano stati in queste ore nuovi guariti.

Altra giornata no sul fronte contagi, con 6 nuovi positivi e nessun guarito

“Il numero dei contagiati sale quindi a 44 (1 domiciliato in altro comune, 1 ricoverato, 4 residenti a Pisticci e 38 residenti a Marconia e contrade limitrofe).
Il periodo estivo e l’allentarsi delle misure anti-contagio a livello nazionale sicuramente invoglia ciascuno di noi ad una maggiore libertà e priva gli organi di controllo di strumenti adeguati a sanzionare comportamenti irresponsabili”, ha scritto Viviana Verri.
E, ancora: “E’ in questi momenti che si misura la maturità e la responsabilità di ciascuno di noi, alla quale faccio appello perché si arresti il trend negativo degli ultimi giorni. Ricordiamoci che l’emergenza non è affatto finita e che solo la responsabilità individuale e il progredire della campagna vaccinale potranno condurci fuori da questa situazione. Impegniamoci tutti affinché questo diventi realtà”.

IL POST DI VITO DI TRANI, MEDICO E GIA’ SINDACO DI PISTICCI
Ho fatto il tampone molecolare giovedì per via di contatti avuti con alcuni miei pazienti contagiati da Covid 19 ma ignari,ed oggi mi é stata comunicata la positività. Non ho sintomi accentuati,solo un lieve raffreddore, probabilmente perché vaccinato, ma certamente capace di contagiare gli altri. Adesso sono in quarantena e non potrò recarmi allo studio. Vi prego di indossare le mascherine, di osservare il distanziamento, di disinfettare le mani perché la pandemia non é cessata! Io medico, pur asintomatico ,mi sono sottoposto a tamponamento, ma quanti vanno in giro senza mascherine, asintomatici e positivi? Ritengo molti. Siate prudenti e vaccinatevi. Soltanto così ne usciremo fuori.

Il bollettino Covid19 regionale pubblicato oggi su dati del 25 Giugno 2021

Punto vaccinale trasferito a Tinchi di Pisticci

in Cronaca

Punto vaccinale trasferito a Tinchi di Pisticci: la nuova sede sarà dunque nella frazione pisticcese vicino l’ospedale già sede del Poliambulatorio

L’Azienda Sanitaria di Matera comunica a tutti gli utenti che a causa di alcune criticità dell’attuale punto vaccinale di Pisticci, situato presso la tendostruttura di Via Olimpia, si procederà, nella giornata di giovedì 24 giugno a trasferire il punto vaccinale temporaneo (PVT). La Direzione Strategica ha individuato la nuova sede presso il piano rialzato delle palazzine, di proprietà aziendale, adiacenti il Presidio Ospedaliero di Tinchi, già sede del Poliambulatorio. Gli utenti che avrebbero dovuto recarsi presso la tendostruttura, riceveranno, tramite il servizio di Poste dedicato, un sms indicante l’indirizzo della nuova sede.

PUNTO VACCINALE, IL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO DI PISTICCI, VIVIANA VERRI

“Negli ultimi giorni, con l’aumento delle temperature, ho ricevuto dalla responsabile del Punto Vaccinale dott.ssa Micucci, una forte preoccupazione per le condizioni in cui il personale del centro vaccinale è costretto ad operare: una struttura sportiva non è, chiaramente, idonea ad erogare prestazioni sanitarie per lungo tempo e all’interno del palazzetto dello sport le temperature iniziano ad essere abbastanza elevate e sempre meno sopportabili.

A questo punto, perché non utilizzare le altre strutture sanitarie presenti sul territorio? Va ricordato che l’ASM detiene in comodato d’uso gratuito la struttura comunale di via Cantisano a Pisticci, sede del Distretto Sanitario e che a Tinchi c’è una struttura ospedaliera all’interno della quale non dovrebbe essere difficile ricavare gli spazi necessari per le operazioni vaccinali. In più occasioni ho ribadito sia all’Azienda sanitaria che ai vertici regionali la necessità di utilizzare spazi più idonei per la campagna vaccinale e non è pensabile che si debbano cercare alternative, quando vi sono ben due strutture che già erogano prestazioni sanitarie.
Ribadisco quindi questa necessità, affinché personale sanitario e volontari vengano messi in condizione di operare al meglio”.
Ultima modifica ore 19:59 del 22 Giugno 2021

 

 

Pisticci, Verri su “modello Basilicata”: vaccinare i volontari e dignità alle strutture come Tinchi

in Emergenza Covid-19

l “modello Basilicata”, tra strutture sanitarie inutilizzate e volontari di Protezione civile non vaccinati

La campagna vaccinale, sin dai suoi esordi, è stata al centro dell’attenzione mediatica, tra polemiche e proclami relativi al “modello Basilicata”, sfoggiato in occasione della visita del conterraneo commissario all’emergenza, Gen. Figliuolo. 

In Basilicata sono attivi diversi centri, o meglio “hub” vaccinali dove, prenotandosi mediante la piattaforma elettronica di Poste Italiane, i cittadini rientranti nelle categorie previste dal Piano vaccinale nazionale, possono essere sottoposti alla vaccinazione anti-covid. Molti di questi centri, compreso quello di Pisticci, sono ospitati in strutture di proprietà dei comuni, sui quali grava interamente la gestione con i relativi ingenti costi: pulizie quotidiane, utenze elettriche, installazione linea internet, fornitura di arredi per le postazioni. Inutili sono stati i tentativi da parte delle Amministrazioni comunali, la mia compresa, di richiedere alla Regione un sostegno economico per la gestione di strutture che, ad oggi, non sappiamo per quanti mesi dovranno essere operative e dove ogni giorno sorgono esigenze di qualunque tipo, dalla fornitura della carta per la stampa di documenti, al trasporto delle dosi di vaccino, alla necessità di un presidio continuo da parte di Polizia Locale e volontari di Protezione civile, alle prese con un’utenza spesso delicata ed in cerca di spiegazioni alle mille problematiche quotidiane sulle prenotazioni. 

Poi c’è il capitolo personale sanitario, spesso in numero insufficiente a gestire un carico di prenotazioni abbastanza elevato ma che, con dedizione e professionalità, non risparmia il suo impegno quotidiano per servire e rassicurare i cittadini pieni di dubbi e paure instillate dalla bulimia di informazioni (e disinformazione) sul vaccino. 

E ci sono i volontari.

Mi ritengo un sindaco particolarmente fortunato, perché posso contare sul gruppo dei volontari di Protezione Civile di Pisticci e Marconia che, sin dall’inizio della pandemia, si sono adoperati con ogni mezzo per fornire ausilio alla cittadinanza e anche in occasione della campagna vaccinale si sono distinti per impegno e senso civico, garantendo presenza e supporto quotidiano.

Come minimo queste persone, alle cui preziose attività neppure viene fornito un adeguato supporto economico, sarebbero dovute rientrare nel piano vaccinale tra le categorie prioritarie, essendo costantemente esposte al pericolo di contrarre il virus. Invece, nel “modello Basilicata”, questo dettaglio non è stato contemplato, così come non sono state contemplate una serie di categorie che, pur avendone diritto, non riescono a vaccinarsi oppure riscontrano enormi difficoltà (come alcuni studenti e lavoratori che sono residenti in Basilicata ma domiciliati in altra regione e viceversa). Ed è così che i telefoni e i canali social degli amministratori locali sono diventati bollenti, tra continue richieste di informazioni e segnalazioni di disfunzioni di vario tipo da parte dei cittadini, che non riescono a trovare risposte altrove. Peccato che queste risposte, in molti casi, non siamo in grado di fornirle neppure noi, che siamo “soldati semplici” e non ci siamo mai seduti al tavolo con i generali, dove si prendono decisioni e si acquisiscono informazioni. 

Ciononostante non ci siamo mai sottratti e abbiamo offerto una collaborazione continua e costante, ben oltre i compiti e i doveri istituzionali propri degli amministratori locali, senza ricevere nemmeno un grazie o essere ascoltati quando ci siamo permessi di porre qualche problema e qualche soluzione.

Allora forse dobbiamo concludere che il “modello Basilicata” non è fatto di piattaforme e “chiamate alle armi” tramite annunci social che invitano a prendere d’assalto i centri vaccinali senza prenotazione (vedasi caso vaccinazioni astrazeneca a Matera e Potenza), ma è fatto del lavoro quotidiano di amministratori, personale sanitario e volontari non vaccinati, che sono la frontiera di cittadini impauriti e confusi.

Se da domani i comuni non mettessero più a disposizione risorse umane e strutturali e i volontari decidessero, legittimamente, di non esporsi più a rischi sottraendo tempo a lavoro e famiglia, il “modello Basilicata” naufragherebbe miseramente e i cittadini non saprebbero più dove andare a vaccinarsi.

Allora, forse, qualcuno si ricorderebbe che esistono strutture sanitarie che inspiegabilmente non sono state utilizzate in alcun modo per le prestazioni sanitarie legate all’emergenza covid, come l’ospedale di Tinchi che pure dispone di ampi locali ristrutturati e inutilizzati da oltre un anno e che sarebbe perfettamente funzionale come luogo dove ubicare un Centro vaccinale. 

Se vogliamo parlare davvero di modello Basilicata, in senso virtuoso, si pensi subito a vaccinare i volontari di Protezione Civile e si valuti di dare dignità a strutture sanitarie come quella di Tinchi.

“Riaprire gli ospedali di Tinchi e Stigliano per emergenza Covid-19”, lo chiedono 15 sindaci

in Politica

Di seguito la nota integrale trasmessa alla Regione da 15 sindaci appartenenti all’ambito “Metapontino-collina materana”:

“Egregio Sig. Presidente, egregi Assessori,
una situazione come quella che stiamo vivendo impone a chi ha potere decisionale di adottare tutte le misure possibili per salvaguardare la salute dei cittadini.
L’emergenza è innanzitutto sanitaria, perché è nota la carenza di strutture ospedaliere e di presidi attrezzati per fronteggiare il rischio di aumento dei casi di contagio, ad oggi, per fortuna, nella nostra regione ancora pochi. Per questo motivo non comprendiamo la decisione di non prendere in considerazione l’utilizzo delle strutture di Tinchi e Stigliano, dove sono disponibili posti letto che potrebbero rivelarsi preziosi in un momento del genere, a diretto supporto degli ospedali di Matera e Policoro.

A Tinchi si sono appena conclusi i lavori di ammodernamento dell’edificio, adeguato alle norme antisismiche, e ne ostacolano l’utilizzo solo meri adempimenti tecnici, non coerenti con un’emergenza che altrove ha determinato l’implementazione di interi ospedali in pochi giorni. Una struttura su cui la regione ha investito milioni di euro (oltre che per l’ammodernamento del corpo centrale, per la realizzazione della nuova dialisi), che è facilmente raggiungibile attraverso due arterie stradali principali come la SS. 106 Jonica e la SS 407 Basentana, che è dotata di spazi per la degenza e sale operatorie (attive fino a poco tempo fa), ma sulla quale non c’è mai stato un concreto progetto di sviluppo e neppure in un simile frangente se ne colgono le potenzialità.

Così come potrebbe essere una risorsa l’ospedale di Stigliano, dove l’esistenza dell’hospice non sembra affatto un motivo valido per renderla incompatibile con un reparto malattie infettive (così argomentando, infatti, i malati infettivi dovrebbero essere curati in strutture del tutto isolate), aspetto peraltro non centrale nella richiesta di utilizzo. Una struttura inserita nel cuore dell’attività estrattiva di Tempa Rossa meriterebbe di essere valorizzata, anziché continuamente indebolita nei suoi servizi, non avendo ancora l’ASM provveduto alla sostituzione dei medici della lungodegenza. Oggi la struttura è stata persino “spogliata” dei letti per la degenza, segnale che si interpreta come una riduzione di posti letto.
Né si può lamentare l’assenza di operatori sanitari. Se è vero infatti, che esiste, per l’ospedale di Stigliano, una risorsa di circa un milione di euro destinata a sostenere la spesa riferita agli operatori sanitari, assentita dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, è altrettanto vero che è all’attenzione del Governo centrale un DL contenente misure urgenti per fronteggiare l’emergenza CoronaVirus che prevede, tra l’altro, lo snellimento delle procedure di abilitazione all’esercizio della professione medica e nuove assunzioni nel settore sanitario.
Avvertiamo l’assenza, sia pure in un momento emergenziale, di una chiara strategia per l’area del Metapontino e della Montagna materana. Potenziare queste due strutture, esistenti e sulle quali sono state investite ingenti risorse, e potenziare l’Ospedale di Policoro, come centro cruciale per il triage e la diagnosi dei pazienti, si tradurrebbe in una risposta alla inadeguatezza di scelte antiche, che l’attuale crisi ha mostrato in tutta la sua drammatica evidenza.
E’ per questo che, come amministratori dell’ambito metapontino-collina materana lanciamo un grido di forte protesta affinché la Regione assuma concretamente l’impegno di valorizzare il ruolo strategico che queste strutture possono rivestire anche per fronteggiare l’emergenza CoronaVirus, prima che sia troppo tardi.”

I SINDACI DEI COMUNI DI: Pisticci, Policoro, Montalbano, Nova Siri, Rotondella, Craco, Accettura, Stigliano, Tursi, Colobraro, Aliano, Gorgoglione, San Mauro Forte, Valsinni, Cirigliano.

Da confino politico per gli antifascisti a set cinematografico per una web serie

in Cultura

Presentazione web serie SUASION

Il Centro Agricolo di Pisticci, già confino politico in cui il fascismo esiliava artisti, politici e religiosi, è diventato set cinematografico per la prima web serie lucana – Suasion – prodotta dalla associazione culturale Allelammie.
La produzione è in partenariato con il Consorzio Concreto e il Consorzio Mille Piani nel progetto “Basilicata Ghost Stories”- Periferie Urbane / Settore Cinema con il sostegno del Mibac e di Siae per l’iniziativa “S’Illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”
Giovedi, 16 maggio 2019, alle ore 20:30 in via Pompeo Borra (pittore confinato) in Centro Agricolo di Pisticci saranno presentati i primi episodi della serie realizzati da Vincenzo D’Onofrio con il team creativo composto da Federico Giannace, Gabriel Lufrano e Giuseppe Marzovilli.
La serie è composta da 4 puntate ed è stata realizzata nel mese di dicembre 2018. Ha interessato il territorio di Pisticci e di Potenza coinvolgendo decine di giovani under 35 nell’ esplorazione della valorizzazione delle pluralità e delle diversità, dall’inclusione alla coesione sociale.
Giovedi, sarà una occasione significativa di incontro e confronto con gli artisti, gli operatori e i cittadini tutti sulle emergenze delle aeree periferiche e sulla necessità di integrazione culturale.
Nelle periferie di Bucaletto a Potenza e nel Centro Agricolo di Pisticci sono stati avviati, già nei mesi di agosto fino a novembre 2018, incontri per attività di “mentoring” con esperti di architettura, di antropologia, con sociologi ed esperti di comunicazione che hanno “preparato” i contesti di riferimento a partecipare ai laboratori creativi dove giovani artisti under 35, vincitori di una call nazionale, si sono misurati con i residenti delle aree “periferiche” per la individuazione e la relativa stesura di soggetti e di sceneggiature.

Per tutte le altre informazioni
www.ghoststories.it

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