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Impianto molluschicoltura a Pisticci: il Comune farà ricorso al TAR contro la concessione

in Cronaca

 

Progetto impianto molluschicoltura a Pisticci: il Comune farà ricorso al TAR contro la concessione demaniale marittima.

Contrari anche operatori turistici e associazioni di pescatori. Il sindaco Albano ha chiesto un incontro al presidente Bardi per sollecitare una più attenta valutazione del progetto che gli amministratori pisticcesi ritengono non compatibile con l’economia locale.

Pisticci 2 novembre 2023 – Lo scorso 31 ottobre, a Pisticci, si è tenuto un incontro convocato dal Sindaco, Domenico Albano, e dal vicesindaco, Rossana Florio, per discutere del progetto di installazione di un impianto di molluschicoltura nelle acque demaniali antistanti il litorale pisticcese, cui hanno partecipato gli operatori turistici, il Porto degli Argonuauti e le associazioni/cooperative di pescatori del territorio, il presidente della commissione Ambiente, Antonio Zaffarese, e l’assessore ai Lavori pubblici di Bernalda, Antonio Perrone.

Dall’incontro è emersa la contrarietà unanime al progetto della società Cooperativa

Bianco Mare – Alto Ionio Società Cooperativa che ha ottenuto una concessione demaniale marittina dalla Regione Basilicata a fine agosto. L’ impianto di molluschicoltura occuperebbe uno specchio d’acqua di oltre 550.000 metri quadrati, a circa un miglio nautico (circa 1.800 metri) dalla costa, proprio davanti all’ingresso del Porto degli Argonauti, interesando così sia le acque antistanti le spiagge di Pisticci sia quelle di Bernalda.

Il Comune di Pisticci, dopo una valutazione attenta e approfondita degli impatti potenziali, ha condiviso con i partecipanti all’incontro l’intenzione di ricorrere al TAR, e questa è la strada che vogliono percorrere anche gli operatori del settore turistico e le associazioni/cooperative di pescatori che erano presenti.

“Questo impianto potrebbe comportare un rischio significativo per la sostenibilità di attività economiche vitali per la nostra economia. Vi è preoccupazione anche per le potenziali ricadute negative sul settore turistico, a danno del prestigio di cui gode il nostro Comune come destinazione turistica sostenibile e incontamitata, confermato quest’anno dal riconoscimento della Bandiera Blu che siamo impegnati a riconfermare anche per il 2024”, ha detto il sindaco Albano.

Pertanto, il Comune di Pisticci, in sintonia con gli operatori turistici, il Porto degli Argonuati e le associazioni/cooperative di pescatori del territorio, farà tutti i passi necessari per fermare la realizzazione dell’impianto di molluschicoltura nelle acque del demanio. Inoltre, Albano ha chiesto un incontro al presidente della Regione, Vito Bardi, per sollecitare una più attenta valutazione del progetto che gli amministratori pisticcesi ritengono non compatibile con l’economia locale.

(Foto archivio, non si riferisce al fatto descritto nel comunicato stampa, fonte PX)

Scanzano Jonico. Correre o ricorrere: questo è il dilemma.

in Cronaca

Scanzano Jonico. Correre o ricorrere: questo è il dilemma. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Mario Altieri. Dopo quella del Tar è la seconda bocciatura.

L’incandidabilità dell’aspirante sindaco scaturita da una condanna per abuso di ufficio che secondo i giudici non sarebbe stata oggetto di riabilitazione. Un infortunio giudiziario non contemplato fra gli altri oggetto di riabilitazione, come spiegato nella sentenza.

 

LA CRONACA. Ancora una nuova e sonora bocciatura per l’aspirante sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri. Dopo il Tar a stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che in sede giurisdizionale pronunciandosi definitivamente rispetto all’Appello lo ha respinto. La sentenza è stata pubblicata il 20 Maggio del 2022.

IL PERCORSO GIUDIZIARIO IN SEDE AMMINISTRATIVA. Il 7 Novembre del 2021 si sono svolte le elezioni amministrative a Scanzano Jonico, città che veniva fuori dalla gestione commissariale per presunte infiltrazioni mafiose.

In quella circostanza accadde che l’Adunanza dei presidenti delle sezioni elettorali del comune non proclamò l’aspirante sindaco Mario Altieri, uscito vincitore dalla tornata con il 52%. Altieri ha così proposto ricorso. Dalla ricostruzione fatta dai giudici del Consiglio di Stato, la mancata proclamazione dell’aspirante sindaco si fondava “sull’accertamento di una causa di incandidabilità in ragione di una condanna per abuso di ufficio”, è quanto riportato nella sentenza (fatto e diritto, ndr). Nel provvedimento è poi spiegato che la Prefettura – anche in vista dell’eventuale convalida degli eletti – ha effettuato i necessari riscontri sui candidati alla carica di sindaco acquisendo i relativi certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti.

Dagli accertamenti è emersa la condanna per abuso di ufficio “per la quale non era intervenuta la riabilitazione” come confermato dal presidente del Tribunale di Sorveglianza. La causa di incandidabilità è stata comunicata alla Commissione elettorale circondariale, al presidente dell’Adunanza dei presidenti delle sezioni elettorali del comune di Scanzano Jonico che ha poi dichiarato l’incandidabilità dell’aspirante sindaco Mario Altieri.

Il Consiglio di Stato riprende anche la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Gennaio 2022 che aveva respinto la richiesta di Altieri e in cui è spiegato che

“qualora la condizione di incandidabilità sopravvenga o sia accertata successivamente alle operazioni di cui al comma 2, la condizione stessa viene rilevata ai fini della mancata proclamazione dall’ufficio preposto alle operazioni di proclamazione degli eletti”.

Sull’infondatezza dell’Appello, i giudici del Consiglio di Stato hanno spiegato: “La mancata proclamazione dell’appellato a sindaco si fonda su una causa di incandidabilità emergente sia dal certificato del casellario giudiziale che dall’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza acquisita in data 5 novembre 2021. E’ quest’ultimo provvedimento, in particolare, che ha consentito di dissolvere in via definitiva ogni dubbio in merito alla mancata riabilitazione dell’appellante in relazione alla condanna per abuso d’ufficio della Corte d’Appello. La ridetta condanna, come precisato nella sentenza, è divenuta irrevocabile il 17 Gennaio 2014. Condanna ritenuta dai giudici “al di fuori del perimetro della riabilitazione”.

In sintesi la riabilitazione di Mario Altieri riguarda solo “le condanne inflitte e confluite nel seguente titolo giuridico: cumulo Procura della Repubblica presso il Tribunale di (omissis) 13.10.10, condanne tra le quali non è compresa quella per abuso di ufficio del 16 Novembre 2012 divenuta irrevocabile il 17 Gennaio del 2014”

IL COMMENTO. Al netto delle sacrosante facoltà riconosciute ad ogni cittadino di far valere in ogni sede giurisdizionale le proprie ragioni, c’è un dato di “socialità” che non può lasciare nessuno indifferente a Scanzano Jonico. Un dato oggettivo che vale sia per il 52% dei cittadini che hanno scelto Mario Altieri, sia per il 48% che ha scelto altro. Un dato che deve far riflettere anche gli aventi diritto che al voto non sono andati. E sono tantissimi. Un dato che se ignorato deve far perdere a chiunque la facoltà di “lamentarsi” della mancanza di prospettiva per la città, perché ignorare quel dato significa essere complici dello stallo.

Il dato è semplice e può essere così parafrasato: a Scanzano non importa che tu sia il 52%, il 48% o l’astenuto. Ogni mattina, se vuoi bene a Scanzano Jonico e al suo futuro, comincia a correre. Perché a ricorrere ne basta uno di cittadino.

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Scanzano Jonico: il Tar dice no a Mario Altieri. Respinto il ricorso.

in Politica

Scanzano Jonico: il Tar dice no a Mario Altieri. Respinto il ricorso. Il prossimo 9 febbraio il tribunale civile si esprimerà sui requisiti della candidabilità dell’aspirante sindaco

Il ricorso è stato respinto, la città di Scanzano Jonico continua a non avere quindi un sindaco democraticamente eletto.

“Informo i cittadini di Scanzano j.co, che il TAR di Basilicata ha rigettato il ricorso sulla non proclamazione degli eletti. Siamo fiduciosi del ricorso presentato al tribunale civile di MT nell’udienza del 9 febbraio prossimo, che si esprimerà sui requisiti della mia candidabilita”, così l’aspirante sindaco di Scanzano Jonico Mario Altieri dalla sua pagina personale Facebook e non dal profilo “Scanzano Rinasce” utilizzato nel corso della campagna elettorale e nei momenti successivi ad essa. Almeno fino ad oggi.

Già, il social network che ha diffuso in diretta anche le immagini del comizio autunnale in cui proprio Mario Altieri nel rispondere a chi metteva in dubbio la sua “candidabilità” e paventava quindi il rischio di un’altra parentesi “commissariale”, tuonava: “E con quale coraggio dall’8 vi dovrei guardare negli occhi? Perché io sono qui e vivrò qui. Con quale coraggio vi dovrò incontrare?” E poi l’acuto: “Preferirei essere sputato in faccia se mai ci fosse una soluzione di questo tipo”.

La Lista di Mario Altieri lo scorso 7 Novembre ha incontrato l’ampio favore del corpo elettorale, una maggioranza assoluta inequivocabile: 53%.

Gli argomenti che hanno fatto breccia fra i simpatizzanti – e non solo – di Altieri sono stati gli annunciati “condoni edilizi” che a suo dire sarebbero stati possibili sulla base di sentenze giurisprudenziali sventolate dal podio. Argomento propagandistico intramontabile, un evergreen .

Quanto al dato aritmetico-politico, potente è stata la candidatura in lista del consigliere regionale Pasquale Cariello che da solo ha totalizzato 1039 preferenze.

La vicenda davanti al Tar si è conclusa quindi con il ricorso rigettato e la condanna al pagamento delle spese a carico di Mario Altieri.

Continuerà l’esperienza commissariale in città, come si ricorderà, dopo la non proclamazione fu nominata la dottoressa Ermelinda Camerini.

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foto dal profilo Facebook di Scanzano Rinasce

Tursi, Oipa: “punire chi sporca, non i possessori di cani”

in Cronaca

Tursi, Oipa: “punire chi sporca, non i possessori di cani”. L’Organizzazione internazionale protezione animali al sindaco Cosma: “atto parzialmente illegittimo”

A Tursi, in provincia di Matera, il sindaco ha vietato ai cani l’accesso nelle piazze del Comune e nel corso principale, via Roma, pena una sanzione da 25 a 500 euro. Contro il veto disposto dall’ordinanza, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha presentato istanza di annullamento. L’associazione ha inoltre chiesto la contestuale modifica della parte testo in cui si afferma che

“è fatto divieto del divieto di abbandonare alimenti, cibi per le strade e nelle aree aperte perché ciò sporca ed imbratta la città con pregiudizio per l’immagine e perché alimenta il fenomeno del randagismo”.

L’Oipa ritiene l’atto del sindaco Salvatore Cosma parzialmente illegittimo e dunque annullabile (leggi e scarica l’istanza dell’Oipa in calce)

«L’atto del Comune di Tursi che abbiamo impugnato nel porre un divieto assoluto di condurre cani lungo il corso e nelle piazze di tutta la città vaghe ragioni di “igiene del suolo pubblico e di decoro” rientra in un elenco di provvedimenti dichiarati illegittimi dalla giurisprudenza amministrativa», spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Già in analoghe ordinanze i giudici hanno riscontrato un difetto del fondamentale requisito di motivazione e la manifesta violazione dei principi di proporzionalità, razionalità, adeguatezza, non discriminazione e della libertà della circolazione delle persone. Abbiamo ottenuto in passato l’annullamento di atti simili nei quali i Tar hanno ravvisato ipotesi di eccesso di potere sotto varie forme: sviamento, falsità dei presupposti, violazione del procedimento, travisamento ed erronea valutazione dei fatti, carenza, illogicità e irragionevolezza della motivazione».

Per l’Oipa l’atto impugnato è del tutto privo di reale motivazione: mentre è doverosa la pulizia delle deiezioni canine da parte dei proprietari, non è ammissibile il divieto di condurre cani in piazze e strade per mantenerle pulite. Il Comune dovrebbe sanzionare chi sporca e non chi porta a spasso il cane ordinando una limitazione della libera circolazione.

«Più che mettere fuorilegge i cani e i loro possessori, il sindaco dovrebbe predisporre adeguate forme di controllo e sanzioni», continua il presidente Massimo Comparotto. «Vedremo se il sindaco Cosma farà un passo indietro evitando ricorsi al Tar. In caso di ricorso e di eventuale accoglimento, il Comune potrebbe dover pagare anche per le spese di giudizio, con conseguente danno erariale. Il Sindaco può tutelare gli interessi con mezzi di controllo diretti ed efficaci e non lesivi della libertà di circolazione». In riferimento al punto 6 dell’ordinanza, l’Oipa invita il sindaco a modificarne il contenuto in quanto lesivo della tutela del benessere degli animali randagi presenti sul territorio. Anche in tal caso, in più occasioni la giustizia amministrativa si è espressa annullando simili atti. Già negli anni Novanta il Consiglio di Stato in sede consultiva (Sez. III, parere 16 settembre 1997, n. 883), precisava che “nessuna norma di legge fa divieto di alimentare i randagi nei luoghi in cui essi trovano rifugio”. Più recentemente, il Tar della Puglia su ricorso di Oipa ed Earth ha annullato un’ordinanza del Comune di Panni (FG) nella parte in cui vietava ai cittadini di alimentare i cani vaganti nelle aree pubbliche o aperte al pubblico mediante il deposito di cibo in terra. Al fine di garantire decoro e igiene sul suolo pubblico, sarebbe opportuno che l’Amministrazione comunale predisponga, di concerto con i volontari, “punti di somministrazione”. Allo stesso tempo, sarebbe opportuno che potenzi i controlli per evitare l’abbandono di rifiuti.

L’ordinanza del sindaco di Tursi

Le notizie di cronaca nella sezione dedicata

 

 

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