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“E’ l’anno della Frutta e della Verdura: è necessario riempire di valore l’iniziativa”

in Storie di Frutta

“La qualità si compone di elementi essenziali , a cui si associano costi irrinunciabili, pertanto è impensabile poter vendere i prodotti ortofrutticoli ‘sotto costo’”,

così Andrea Badursi, presidente dell’Organizzazione di Produttori, Asso Fruit Italia e vice-presidente di Italia Ortofrutta – Unione Nazionale.

“E’ necessario pensare e attuare misure che possano consentire di incrociare ragionevolmente prezzo e qualità: vale a dire che al di sotto di un determinato valore diventi impossibile poter far passare un qualsiasi prodotto ortofrutticolo soprattutto dai canali di vendita della GDO. In questo modo si può riempire di contenuto quello che, per il momento,  è virtualmente l’anno di frutta e verdura proclamato dalla Nazioni Unite a proposito della nutrizione”.

“Conosciamo gli sforzi anche della stessa Grande Distribuzione, non ci sfuggono le numerose iniziative per scoraggiare le politiche del ‘sotto costo’, tuttavia si può e si deve fare di più e in questa direzione ci aspettiamo politiche serie e il coinvolgimento delle Organizzazioni dei produttori nel definirle, tanto a livello nazionale, quanto a livello comunitario. Ci aspettiamo inoltre, la collaborazione dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che fra le sue mirabili e autorevoli finalità ha anche quella di “favorire l’informazione e la trasparenza dei mercati”, ha aggiunto Badursi. Che ha concluso: “Assicurare la qualità, quella vera, significa difendere il reddito dei produttori, difendere l’ecosistema, e offrire prodotti salubri al consumatore”.

“Protagonisti”: l’iniziativa nazionale de “Il Corriere Ortofrutticolo” sceglie Andrea Badursi.

in Economia

Il riconoscimento al percorso aggregativo dell’Organizzazione di Produttori Asso Fruit Italia presieduta da  Andrea Badursi, individuato come il principale timoniere

SCANZANO JONICO. “Protagonisti”, l’appuntamento nazionale con gli “Oscar” dell’ortofrutta si rinnova per il 2020 e stavolta la prestigiosa rivista di settore “Corriere Ortofrutticolo” sceglie, per il mese di Dicembre,  il volto che meglio rappresenta il “Sud aggregato che ce la fa” e lo premia: si tratta del pisticcese Andrea Badursi, presidente di Asso Fruit Italia.

“Da vent’anni in prima linea sul fronte dell’innovazione e dell’aggregazione in Basilicata e nel Mezzogiorno: da Assobasilicata ad Asso Fruit Italia fino al ruolo di impulso nella nascita della prima AOP della Basilicata, Arcadia”, sono alcuni dei passaggi più significativi della storia professionale legata ad Andrea Badursi e ripresi nell’ampio servizio dedicato all’interno delle pagine della rivista cartacea.

Il percorso aggregativo raccontato dal Corriere Ortofrutticolo mette in particolare sotto la lente la nascita della prima OP regionale Assofruit, figlia di una associazione di produttori ortofrutticoli Assobasilicata e, di fatto, il primo germe di quella che poi sarà la fusione in Organizzazione di produttori unica, nel 2010,  delle principali realtà attive nel settore: Assofruit, Prometas, General Fruit Basilicata e Fruit Italia.

Il racconto del Corriere Ortofrutticolo si arricchisce infine con gli ultimi sviluppi che hanno portato Asso Fruit Italia ad avere nel 2020 un ruolo di primo ordine nella costituzione dell’Associazione di Organizzazioni di Produttori, Arcadia, che ha fra le finalità quelle di accrescere la rappresentanza ortofrutticola nei consessi istituzionali e non soltanto. Inoltre, l’impegno della ridetta AOP andrà nella direzione dell’innovazione e del rafforzamento della valorizzazione della qualità, fra i progetti a breve termine la volontà di avere finalmente l’Igp per le albicocche e le fragole di Basilicata.

Agricoltura, approvata la legge sul “Biologico”

in Economia

 

Tra le novità normative, vi è l’introduzione di un marchio per il bio italiano

Il biologico è un settore in costante crescita e rappresenta una fetta importante del Made in Italy, con il nostro Paese tra i leader in Europa. L’estensione dedicata è di 2 milioni di ettari, pari al 15% della superficie agricola nazionale, focalizzata soprattutto al Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e in Emilia-Romagna mentre sono oltre 80.000 gli operatori. Proprio per favorire e promuovere la conversione al metodo bio delle imprese agricole a agroalimentari italiane, il Senato ha approvato questa mattina la proposta di legge in materia in Commissione Agricoltura. Tra le novità normative, vi è l’introduzione di un marchio per il bio italiano così da distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro Paese, un modo per garantire la massima trasparenza sull’origine e la filiera dei prodotti e per rendere maggiormente consapevoli i consumatori. Viene istituito, inoltre, un Tavolo tecnico presso il ministero delle Politiche Agricole che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica al fine di individuare le criticità del settore e offrire le relative soluzioni. Viene rafforzata, poi, la filiera biologica attraverso la promozione dell’aggregazione tra produttori.

Ringrazio le diverse forze parlamentari per il lavoro svolto. Ora il testo approda nell’Aula di Palazzo Madama per il voto conclusivo del Senato per poi ritornare alla Camera per la definitiva approvazione – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha seguito l’iter in Senato per il Mipaaf – Siamo i primi al mondo a riconoscere per legge i bio-distretti dando così il giusto valore agli attori che operano nei tanti distretti biologici italiani e permetteremo lo sviluppo e la crescita di questi virtuosi sistemi produttivi locali. Grazie a questa legge rispondiamo ad esigenze di un settore, quello agricolo, che da anni attende aggiornamenti normativi e migliorie per la tutela del comparto biologico. Un comparto su cui il Governo crede fortemente, in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork – conclude Giuseppe L’Abbate – come dimostra la recente emanazione del bando per la ricerca sul biologico, con uno stanziamento di 4,2 milioni di euro, nonché i 5 milioni di euro a regime a partire dal 2021 già previsti nella Legge di Bilancio 2020 per la promozione di filiere e distretti”.

 

Agrumi, Asso Fruit Italia: “E’ crisi, prezzi bassi, momento no per clementine”

in Economia

“Alti costi di produzione, difficoltà da parte del mercato ad assorbire i diversi calibri, in particolare quelli più piccoli che rappresentano comunque un cospicuo quantitativo: per le clementine è un momento difficile. E i produttori ne sanno qualcosa, purtroppo”, così Salvatore Pecchia, ufficio tecnico Asso Fruit Italia. “Siamo attivi, attraverso i nostri associati, su circa 500 ettari fra arance e mandarini, per un fatturato di 9 milioni di euro, quindi l’osservatorio è abbastanza interessante per avere un’idea del trend negativo che comunque abbiamo riscontrato ascoltando e leggendo anche le dichiarazioni di altre realtà aziendali”, ha spiegato l’agronomo. Che in conclusione ha aggiunto: “I prezzi sono bassi e molto spesso, purtroppo, i produttori preferiscono non raccogliere per evitare i relativi costi”.

Quanto alle possibili soluzione, Andrea Badursi, presidente dell’Asso Fruit Italia, ha proposto: “Premesso che anche le clementine di calibro maggiore stanno registrando serie difficoltà per quanto riguarda i prezzi, sarebbe auspicabile coinvolgere la GDO affinché insieme con OP e produttori pianifichi campagne di sensibilizzazione rispetto alla frutta più piccola come calibro che ha le stesse qualità nutrizionali di quella con i calibri più grandi e che ovviamente parlano prima agli occhi dei consumatori. Occorre accettare la sfida: che è ancor prima di ogni cosa culturale.

In questo modo si contribuisce a difendere il lavoro dei produttori continuando ad assicurare ai consumatori il Made in Italy vero, quello che fa rima con qualità e sicurezza alimentare”, ha concluso.

Ortofrutta, dalla Conferenza Stato-Regioni novità per le Organizzazioni di Produttori

in Economia

Importanti novità per il comparto ortofrutticolo giungono dalla Conferenza Stato-Regioni. È stata, infatti, raggiunta l’intesa sul nuovo testo integrale relativo alle disposizioni nazionali in materia di riconoscimento e controllo delle organizzazioni di produttori (OP) ortofrutticoli e loro associazioni, di fondi di esercizio e di programmi operativi.

La realtà operativa del settore ha fatto emergere l’esigenza di portare innovazioni alla Strategia nazionale – dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, il quale ha partecipato alla Conferenza Stato-Regioni – Il Ministero ha, pertanto, attivato un confronto con le Regioni, gli organismi pagatori e le organizzazioni di filiera per individuare gli adeguamenti più opportuni da apportare per rendere più efficace lo strumento dell’Organizzazione dei Produttori. Ciò è ancor più necessario – prosegue L’Abbate – in questo momento di particolare crisi causata dal Covid-19, a cui si aggiungono gli effetti di importanti fitopatie che decimano la produzione”.

Diverse, dunque, le modifiche normative introdotte dal coordinamento interregionale. Vengono ammessi al finanziamento gli spazi allestiti dalle OP, anche con proprie attrezzature, presso le strutture della distribuzione organizzata o del canale Ho.re.ca destinati esclusivamente alla promozione, valorizzazione e vendita dei propri prodotti. Viene trasferita dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni, l’Autorità competente ad autorizzare le operazioni di raccolta in verde e mancata raccolta nell’ambito delle misure per la prevenzione e gestione delle crisi. Si semplifica la gestione del fascicolo aziendale in presenza dei contratti di compartecipazione, a condizione che le superfici siano assoggettate alle verifiche del sistema integrato di gestione e controllo. Si interviene, inoltre, sulle condizioni minime per la concessione del riconoscimento alle OP, dando facoltà alla Regione di stabilire un fatturato minimo che ogni socio produttore deve rappresentare e, infine, sono state inserite disposizioni tese a garantire la democraticità delle decisioni e a contrastare la costituzione di filiali di comodo circoscritte agli interessi di singole aziende.

Fondo Covid-19. Cento Mln di euro per l’Agricoltura dal “Cura Italia”

in Emergenza Covid-19

La Conferenza Stato-Regioni ha trovato l’accordo sul Fondo predisposto nel Cura Italia per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19 e per assicurare la continuità aziendale delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura. La dotazione è di 100 milioni di euro per il 2020 ed è finalizzata alla copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti, alla copertura dei costi sostenuti per interessi maturati negli ultimi due anni su mutui contratti dalle suddette imprese, nonché per la sospensione dell’attività economica delle imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura. “Stiamo accelerando le procedure per poter garantire questo aiuto finanziario alle imprese del comparto primario – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Nonostante le tante difficoltà causate dall’emergenza sanitaria Covid-19, con i canali ho.re.ca chiusi e le difficoltà nelle esportazioni, le filiere agroalimentari non si sono fermate garantendo alimenti, lavoro e PIL al Paese. Abbiamo pertanto l’obbligo di sostenere i loro sforzi in tutti i modi possibili, attraverso diversi strumenti. Il Fondo previsto dal Cura Italia è uno di questi e confido – conclude L’Abbate – che gli istituti che gestiranno la distribuzione delle risorse, Agea e Ismea, emaneranno a stretto giro le relative circolari per rendere operative le misure”.

L’erogazione degli aiuti avverrà sotto forma di contributo finanziario a copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti con un importo massimo ad impresa di 20.000 euro. A questa misura, gestita da Ismea, sono destinati 20 milioni di euro. Il secondo intervento prevede la copertura dei costi sostenuti per interessi maturati e pagati nel biennio 2018-2019 su mutui contratti nell’esercizio delle imprese con un importo erogato da Agea da un minimo di 500 euro ad un massimo di 6.000 euro ad azienda. A questa finalità sono dedicati 60 milioni di euro. L’ultima misura, infine, riguarda la sospensione dell’attività di pesca, anche nelle acque interne del Paese, e dell’acquacoltura: per distribuire i 20 milioni di euro stanziati si procederà con un decreto ad hoc.??

UCI: “Coronavirus, l’agricoltura del Metapontino in  serie difficoltà”

in Emergenza Covid-19

Il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani della Provincia di Matera,  Saverio Buono,  oltre ad esprimere solidarietà e vicinanza alle famiglie di quanti stanno soffrendo per colpa del Corona Virus, esprime un  ringraziamento  verso  i medici, personale infermieristico,  volontari, forze dell’ordine e  a tutti coloro che in questi giorni sono impegnati in prima linea ed esposti continuamente al rischio di contagio per limitare la diffusione Corona Virus.

Nello stesso tempo mette in risalto che l’agricoltura del Metapontino risente notevolmente della crisi economica che stiamo fronteggiando,

infatti crescono le disdette degli ordinativi soprattutto verso il mercato estero.

A rilento anche il mercato interno a causa dei limiti alle attività produttive ma anche al calo generalizzato dei consumi fuori casa degli italiani. Il fatturato è in calo, fatta eccezione per i prodotti a più lunga conservazione.

Le aziende agricole già da ora risentono della mancanza della manodopera stagionale, la quale potrebbe ostacolare la raccolta delle primizie primaverili provocando un danno economico elevato.

L’Unione Coltivatori Italiani della Provincia di Matera tramite il suo delegato al settore agricoltura Agr. Dott. Giambattista Dimatteo lancia l’appello di rendere utilizzabili nel settore agricolo i voucher semplificati, in modo da poter dar continuità alla filiera agroalimentare ma nello stesso tempo offrire l’opportunità di integrazione al reddito alle fasce più bisognose della popolazione. Inoltre sottolinea ancora una volta il bisogno ormai divenuto necessità di acquistare solo prodotti Agroalimentari Italiani perché solo Uniti si può vincere questa terribile battaglia, quindi una sensibilizzazione sia del consumatore finale che della Gdo di utilizzare solo prodotti Italiani.

Filiera agricola, Fanelli: garantita la continuità produttiva

in Economia

“La filiera agricola e quella agroalimentare non si fermano. Continueranno a garantire i beni di prima necessità da portare sulle nostre tavole. Tutte le attività connesse al funzionamento delle stesse filiere resteranno aperte”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli che ha voluto dare un chiarimento dopo le continue richieste di agricoltori, allevatori e organizzazioni di categoria, i quali hanno sollevato alcuni quesiti interpretativi dopo l’ultima ordinanza firmata dal presidente della Regione, Vito Bardi che stabilisce la chiusura della Basilicata per contenere i probabili flussi di persone che dal Nord potrebbero rientrare al Sud dopo la chiusura di servizi non essenziali decretati dal premier Conte nell’ordinanza del 22 marzo. Al punto 3a dell’art 1 del dispositivo regionale viene ordinato che “su tutto il territorio regionale è vietato a chiunque di allontanarsi dal proprio domicilio, abitazione o residenza, salvo nei seguenti casi : a) comprovate esigenze lavorative dirette a garantire l’erogazione dei servizi pubblici essenziali, ivi compreso il transito e il trasporto delle merci”.

“Tra questi servizi essenziali – ha chiarito Fanelli – rientrano le attività connesse con i lavori agricoli, dalla raccolta di primizie stagionali alla trasformazione di materie prime come il latte.

Un ringraziamento va a tutti gli operatori del settore agricolo e zootecnico che, nonostante l’emergenza sanitaria e le tante difficoltà, continuano, con l’impegno e la dedizione di sempre, ad assicurare il lavoro nei campi e nelle stalle, assicurandoci l’approvvigionamento quotidiano di beni di prima necessità, di qualità e sicuri”. “Nello specifico, rispetto alle questioni inerenti il comparto agricolo – ha specificato Fanelli – si sta lavorando a una circolare per esplicitare oltremodo ogni dubbio”.

Basilicata, progetti di filiera: consegnati i decreti

in Economia

“L’aggregazione premia: Asso Fruit Italia è prima in graduatoria rispetto ai progetti integrati di filiera messi a punto dalla Regione Basilicata”

SCANZANO JONICO. Si è svolta ieri (giovedì), nella sede dell’organizzazione di produttori Asso Fruit Italia (AFI) a Scanzano Jonico,  la consegna ufficiale dei decreti relativi ai progetti di filiera regionali. Al tavolo delle consegne erano presenti, fra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Fanelli, i responsabili degli uffici regionali preposti, i rappresentanti delle aziende beneficiarie e associate AFI, Andrea Badursi, direttore generale Asso Fruit Italia, Salvatore Pecchia, agronomo e responsabile della progettazione AFI.

“Soddisfazione perché si è raggiunto un risultato atteso da tanto tempo: sono stati premiati i progetti di filiera risultati ammissibili e finanziabili. Sono stati così riconosciuti i meriti ai progetti migliori e che hanno ricadute sul territorio. Crediamo nelle filiere e abbiamo inoltre già provvedimenti in Giunta che si rivolgono ad altre filiere”, ha spiegato l’assessore regionale Fanelli. Che ha aggiunto: “Siamo convinti che attraverso l’aggregazione e la condivisione di percorsi si possano superare le difficoltà tuttora esistenti sui fronti della produzione, trasformazione e commercializzazione e eccellere sui mercati”.

Andrea Badursi ha aggiunto: “L’aggregazione premia: Asso Fruit Italia è prima in graduatoria rispetto ai progetti integrati di filiera messi a punto dalla Regione Basilicata. L’azione messa in campo oggi è la 4.2 che si riferisce alle innovazioni tecnologiche, quindi dotare le aziende degli strumenti e macchinari che consentiranno  di accrescere l’appeal delle produzioni e permettere alle imprese agricole di essere così maggiormente competitive”, ha concluso Badursi.

Fruit Attraction 2019, Asso Fruit Italia a Madrid con Italia Ortofrutta

in Economia

“Promuovere le produzioni dei soci, cercare nuovi contatti commerciali e confronto sui temi strategici per l’ortofrutta italiana”, così Andrea Badursi, direttore generale Asso Fruit Italia (AFI), ha commentato quella che sarà la partecipazione di AFI al Fruit Attraction 2019 di Madrid dal 22 al 24 Ottobre.

“La partecipazione con Italia Ortofrutta – Unione Nazionale testimonia ancora una volta l’importanza dell’aggregazione che costituisce il principale obiettivo per la nostra Organizzazione. L’ortofrutta quando è aggregata è competitiva, vincente e riesce a farsi sentire con maggior voce nei consessi istituzionali. A tal proposito prosegue, ed è altissima, l’attenzione sulle politiche commerciali, ricordiamo che l’Italia rispetto a produzioni come l’uva da tavola – uno degli esempi più attuali vista la stagionalità –  ancora non ha alcuno sbocco su mercati importantissimi come la Cina per la mancanza di protocolli. Altri competitor come la Spagna invece da questo punto di vista sono già attivi. Una situazione che merita tutte le attenzioni del caso”.

Asso Fruit Italia sarà presente a Madrid nel padiglione 3, stand 3C04. Ci saranno: Francesco Nicodemo, presidente AFI, Andrea Badursi, direttore generale AFI, Domenica Gallo, responsabile marketing AFI.

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