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Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza: deferite 15 persone

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Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza: deferite 15 persone. L’operazione è stata eseguita dalla Compagnia di Policoro

La Compagnia di Policoro, nel corso di un’operazione di servizio finalizzata al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, in sinergia con il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie del Corpo, partendo dal patrimonio informativo messo a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale, ha deferito alla Procura della Repubblica di Matera “quindici soggetti per indebita percezione dei sussidi di Pensione di Cittadinanza e di Reddito di Cittadinanza”, è scritto nella nota diffusa dalla Guardia di Finanza in queste ore.
E, ancora: “Nello specifico, due di questi, percepivano il Reddito di Cittadinanza illegittimamente, avendo redditi derivanti da vincite ai giochi on-line superiori alla soglia prevista dalla normativa vigente. In un altro caso, un cittadino, pur detenendo un patrimonio immobiliare del valore di oltre un milione di euro, ometteva di segnalarlo, percependo così la Pensione di Cittadinanza in modo illecito. Infine, nell’ambito della medesima attività, la Compagnia di Policoro segnalava 12 soggetti che, privi del fondamentale requisito della residenza di almeno 10 anni sul territorio nazionale, richiedevano indebitamente, ed ottenevano, il Reddito di Cittadinanza.
Pertanto, l’indebita percezione complessiva rilevata dalle Fiamme Gialle di Policoro al termine dell’attività di servizio, che cagionava un significativo danno erariale alle casse dello Stato, raggiungeva un valore di circa €100.000,00”, è ancora riportato nel comunicato stampa.

E, infine: “L’attività di servizio, dimostrazione del diuturno impegno profuso dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Matera, si inserisce nel più ampio dispositivo finalizzato al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica”.

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Attività artigianali “sconosciute al Fisco”: operazione nel Metapontino

in Cronaca

Attività artigianali “sconosciute al Fisco”: operazione nel Metapontino. Indagini da parte della Guardia di Finanza di Policoro.

Nell’ambito delle attività di tutela della salute pubblica e di contrasto ai fenomeni di abusivismo, la Compagnia di Policoro ha proceduto “all’individuazione ed al controllo di ben otto attività artigianali completamente sconosciute al fisco, illecitamente svolte presso domicili e strutture private, senza le prescritte autorizzazioni”, si legge nel comunicato stampa inviato dalla Guardia di Finanza.

E, ancora: “I controlli in parola sono stati originati da un intervento “massivo”

presso le abitazioni adibite a saloni e centri estetici, presso i locali adibiti ad officine meccaniche e laboratori di falegnameria, previo nulla osta della competente Autorità Giudiziaria,

intervento eseguito dopo accurata attività info-investigativa da venti militari delle fiamme gialle unitamente a personale specializzato dell’Azienda Sanitaria di Matera, ambito Policoro, qualificato per gli aspetti igienico sanitari”.
Nella nota stampa, gli investigatori hanno inoltre spiegato:

“Dagli accertamenti svolti si è potuto stabilire come le attività di parrucchiera, trattamenti per il corpo, manicure, pedicure ed altro, fossero svolte in spregio della normativa regolante il settore:

attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettromeccaniche per uso estetico in locali non idonei, privi della conformità ai requisiti igienico sanitari ed edilizi-urbanistici. Sono state rinvenute rilevanti quantità di prodotti cosmetici, smalti, creme, lozioni, fanghi ed i classici lettini ad uso della clientela e sono stati sequestrati i locali utilizzati per le attività abusive. Per quanto riguarda i meccanici abusivi, riscontrata la mancata iscrizione alla Camera di Commercio e la carenza di atti autorizzativi necessari all’avvio ed all’esercizio dell’attività imprenditoriale, sono state confiscate tutte le attrezzature utilizzate (ponti sollevatori, pistole pneumatiche, idropulitrici, compressori, saldatrici, banchi da lavoro, cric, utensili vari)”.

I finanzieri di Policoro, pertanto, “dopo aver constatato che le prestazioni rese dagli artigiani controllati, tutti privi di partita IVA, sono state realizzate completamente “in nero”, in violazione della normativa fiscale tributaria, hanno avviato e concluso tutte le procedure per ricostruire il reale volume d’affari realizzato negli anni d’imposta 2018 e 2019. In particolare, sono risultati sottratti a tassazione introiti per Euro 112.000, con conseguente IRPEF evasa per Euro 25.000”, è scritto nella nota.
E, infine: “Da ultimo, sono state altresì applicate le previste sanzioni amministrative per l’omessa iscrizione all’albo delle Imprese artigiane e l’omessa presentazione della SCIA per l’inizio attività, per un totale di Euro 20.000”, è infine riportato nel comunicato.

 

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Gioco online e reddito di cittadinanza: 3 persone indagate

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Gioco online e reddito di cittadinanza: 3 persone indagate. In due casi sarebbero stati omessi introiti da gioco. In un caso ci sarebbe stata una falsa locazione.

I finanzieri della Compagnia di Policoro in sinergia e collaborazione con l’INPS, “hanno individuato tre cittadini italiani che, in maniera indebita, percepivano il reddito di cittadinanza, omettendo di comunicare all’I.N.P.S. la reale consistenza del patrimonio mobiliare”, è quanto riportato in un comunicato stampa diffuso in queste ore dalla Guardia di Finanza.

Nella nota è poi riportato: “Nello specifico, due cittadini cinquantenni disoccupati (rispettivamente residenti in Montalbano Jonico e Valsinni), dediti al gioco online (soprattutto scommesse sportive) e titolari di conti gioco, avevano accumulato, negli anni dal 2017 al 2020, vincite complessive per circa 400.000 euro, omettendo di indicare tali introiti nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (D.S.U.), come previsto dalla legge n. 26/2019,  e ottenendo, così, indebitamente, il Reddito di Cittadinanza per circa Euro 20.000”. 

E, ancora: “E’ stato, altresì, scoperto un cittadino di Policoro, percettore, nel 2019 e 2020, del Reddito di cittadinanza per Euro 12.000 circa, che nella domanda per l’ottenimento del beneficio, aveva indicato una locazione di immobile a suo carico, di fatto, inesistente, in quanto relativa ad un contratto già risolto già nel 2018.I soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria, per i risvolti penali, ed all’I.N.P.S., per la revoca ed il recupero del beneficio economico in questione”. 

L’azione investigativa svolta dalle Fiamme Gialle, finalizzata al controllo dei requisiti per l’accesso al Reddito di Cittadinanza, rappresenta uno strumento utile per evitare fenomeni di indebita percezione, affinché le risorse economiche pubbliche possano essere spese correttamente ed indirizzate ai cittadini onesti e bisognosi di un aiuto da parte dello Stato.

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Reddito di cittadinanza 13 denunce

Appropriazione indebita, indagato dipendente di un negozio

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Appropriazione indebita, indagato dipendente di un negozio: secondo gli investigatori avrebbe sottratto 34.633. All’uomo notificato l’avviso di conclusione delle indagini

Agenti della Polizia di Stato, al termine di indagini svolte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera, hanno notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari a un giovane materano, indagato per il reato di appropriazione indebita, aggravato e continuato. L’uomo, 29 anni, dipendente di un esercizio commerciale della città facente parte di una nota catena nazionale di grandi magazzini, “è accusato di aver sottratto dalle casse del negozio 34.633 euro”, si legge nella nota stampa diffusa dalla Questura di Matera.

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata in Questura dalla responsabile dell’esercizio, la quale, dopo essere rientrata da un lungo periodo di assenza, si è accorta del considerevole ammanco.

“La complessa attività investigativa – consistita nell’assunzione di informazioni da diverse persone, nell’analisi di dati telefonici, in accertamenti patrimoniali e bancari, perquisizioni e sequestri – ha permesso di rilevare e raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del dipendente”.

E, ancora, secondo la ricostruzione investigativa: “Questi, che insieme ad altri colleghi era affidatario della chiave della cassaforte, approfittando dell’assenza della responsabile dell’esercizio, in più occasioni ha intascato l’incasso giornaliero anziché depositarlo in cassaforte, altre volte ha prelevato consistenti somme di danaro contante direttamente dal forziere. Per giustificare la mancata consegna di diversi incassi alle guardie giurate preposte al ritiro accampava poi varie scuse. Le ingenti somme sottratte nel frattempo risultano essere state dall’uomo sperperate”.

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Energia elettrica da rinnovabili: denuncia per sospetta truffa

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Elettricità da rinnovabili, sospetta truffa

Nell’ambito dei servizi di istituto relativi al contrasto degli illeciti in materia di Spesa Pubblica, militari della Compagnia di Matera hanno eseguito un’attività ispettiva a contrasto dell’indebita percezione di incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Le fiamme gialle che hanno condotto l’attività ispettiva, finalizzata al riscontro dell’esistenza dei requisiti previsti per beneficiare del contributo d’incentivazione (di durata ventennale), “hanno accertato che i tre impianti, tutti posizionati ed installati nella provincia di Matera, ciascuno dei quali di potenza prossima a 1 MW, di fatto, costituiscono un unicum, riconducibile ad un solo soggetto: difatti, hanno il medesimo rappresentante legale ed i rispettivi impianti fotovoltaici, distano meno di 500 metri l’uno dall’altro”, è riportato nella nota stampa diffusa in queste ore dal Comando Provincia di Matera.

E, ancora: “Il frazionamento è risultato essere stato creato ad hoc al fine di eludere la Legge Regionale 1/2010 e il Piano di Indirizzo Energetico e Ambientale Regionale di Basilicata e avere così accesso alle procedure più agevoli e meno complesse riservate agli impianti di potenza inferiore a 1MW. Tali artifizi e modalità esecutive hanno permesso di ottenere, indebitamente, il contributo previsto dal Secondo Conto Energia per gli impianti ultimati entro il 31/12/2010”, spiegano gli investigatori nel comunicato. “Per quanto sopra, il rappresentante legale delle tre società, è stato denunziato per la fattispecie di reato di cui all’ art. 640 bis c.p. (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche), in quanto, con artifizi e raggiri, consistenti nel frazionamento artificioso in tre parti di un unico impianto fotovoltaico, ha eluso la normativa vigente, riuscendo così ad ottenere, indebitamente, tariffe incentivanti per un importo totale di circa € 15.000.000. Le risultanze dei controlli di natura amministrativa sono state comunicate all’autorità competente del settore, il G.S.E. (Gestore Servizi Energetici) per le valutazioni in ordine al recupero degli incentivi indebitamente percepiti”, conclude la nota.

 

Concorso Guardia di Finanza, c’è tempo fino a domani 20 Maggio 2021

Indagini per “evasione fiscale”: scommesse sportive online, secondo la GDF l’imponibile sarebbe di oltre 19 mln. Di 1,2 la presunta evasione.

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“I conseguenti approfondimenti di natura fiscale hanno consentito di ricostruire una base imponibile pari a 19.710.000,00 di euro. Secondo gli investigatori, l’evasione dell’imposta unica ammonterebbe a 1,2 milioni”

 

 Le Fiamme Gialle della Tenenza di Metaponto “hanno scoperto un’evasione dell’imposta unica, prevista su concorsi pronostici e scommesse di qualunque tipo, per quasi 1,200 milioni di euro. I Finanzieri lucani hanno svolto numerosi controlli volti all’individuazione di agenzie che operano in maniera illecita per conto di bookmaker stranieri privi di concessione e autorizzazione ad operare in Italia nel settore del gioco. Nell’ambito dell’attività di ricerca, sono stati scoperti 3 centri di raccolta scommesse, ubicati nella provincia di Matera, che hanno operato quali intermediari italiani per la gestione delle scommesse illecite organizzate da allibratori esteri”, è quanto riportato nella nota stampa diffusa dalla Guardia di Finanza.

E, ancora: “Nel corso dei controlli, sono stati sottoposti a sequestro 18 personal computer utilizzati dalle tre agenzie per accettare scommesse per conto di bookmakers esteri, già inibiti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. In questo modo, veniva consentito agli avventori italiani l’esercizio illecito del gioco on-line con vincite in denaro. I conseguenti approfondimenti di natura fiscale hanno consentito di ricostruire una base imponibile pari a 19.710.000,00 di euro. Il contrasto e la repressione dei giochi e delle scommesse illecite on-line da parte della Guardia di Finanza trova la condivisione di percorsi operativi con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per garantire la sicurezza dei giocatori, tutelare i minori e mantenere elevata la soglia di attenzione alle sottostanti dinamiche di evasione fiscale e di cointeressenze della criminalità organizzata”.

Rogo auto Roberto Cifarelli, un uomo indagato

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Un imprenditore di 50 anni è stato fermato dalla Polizia nel corso delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera sul danneggiamento dell’automobile del consigliere regionale Roberto Cifarelli (Pd) avvenuto la notte dello scorso 3 marzo 2020.

Da quanto riferito in una nota della Questura di Matera, all’indagato “sono stati contestati il delitto di detenzione e porto di esplosivo, in concorso con altre persone al momento ignote, incaricate di collocare l’ordigno fatto esplodere all’interno dell’autovettura del Consigliere Regionale, nonché quello di tentata estorsione aggravata nei confronti di un noto imprenditore materano cui erano state rivolte dall’indagato minacce, anche di morte, al fine di costringerlo a versargli una cospicua somma di denaro; quest’ultimo, però, opponendo un deciso rifiuto ha denunciato il tutto alla Polizia. Sono state effettuate contestualmente anche delle perquisizioni che hanno consentito di sequestrare materiale di interesse investigativo. Dopo l’esecuzione della misura il fermato è stato accompagnato nella Casa Circondariale di Matera.

Policoro, quattro avvisi di conclusione indagini, secondo la Guardia di Finanza si tratterebbe di un “crac societario”

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Le Fiamme Gialle della Compagnia di Policoro hanno notificato quattro avvisi di conclusione delle indagini a soggetti appartenenti al medesimo nucleo familiare, nei confronti dei quali hanno svolto “approfondite indagini in relazione all’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta riconducibile al fallimento di una società cooperativa operante nel settore agroalimentare”, si legge nella nota diffusa dalla Guardia di Finanza.

E, ancora:  “Le indagini svolte dai finanzieri di Policoro hanno messo in luce un imponente crac societario conseguente a condotte distrattive per oltre 10 milioni di euro”.

Nel comunicato è poi riportato: “Gli approfondimenti operati dai militari della Compagnia Guardia di Finanza di Policoro, attraverso l’acquisizione di documentazione, la consultazione di banche dati, l’escussione in atti dei soggetti interessati e vari controlli incrociati, hanno permesso di appurare come l’illecito ipotizzato fosse stato commesso, nei due anni precedenti la dichiarazione di fallimento, con lo scopo di distrarre ed occultare i beni della cooperativa (immobili, bestiame, mezzi agricoli, impianti), gravata da debiti, in favore di un’impresa avente sede in Puglia, costituita ad hoc e riconducibile allo stesso gruppo imprenditoriale.
Inoltre è stato appurato come, in violazione della par condicio creditorum, a discapito dell’intera massa creditizia e dei creditori privilegiati (dipendenti, Stato, Istituti di Credito, Equitalia) fossero stati effettuati pagamenti a società creditrici intestate allo stesso gruppo familiare.
L’operazione si inserisce in un ampio contesto operativo che vede la Guardia di Finanza impegnata in prima linea per la tutela dei mercati, della libera concorrenza, e delle imprese che operano nella piena osservanza delle leggi”.

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