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Gigafactory Stellantis: scartata la Basilicata

in Economia

Gigafactory Stellantis: scartata la Basilicata: le batterie per veicoli elettrici saranno prodotte a Termoli in Molise

Le batterie per veicoli elettrici saranno prodotte a Termoli (Molise), ad annunciarlo in questi giorni l’ad Carlos Tavares, nel corso dell’Electrification Day. Dunque, l’ipotesi di realizzare in Basilicata, per la precisione a Melfi,

la terza gigafactory europea Stellantis è saltata sebbene nel centro lucano saranno prodotti 4 modelli full electric dal 2024.

Fra i grandi delusi, dopo l’annuncio dell’Ad anche la città di Torino che aveva candidato la fabbrica di Mirafiori ad ospitare la gigafactory. L’impianto per la produzione di batterie in Molise si aggiungerà a quelli in Francia e Germania. Si tratta dello stabilimento delle Meccaniche di Termoli dove lavorano oltre 2 mila addetti. Il gruppo Stellantis investirà oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 nell’elettrificazione e nel software mantenendo un’efficienza esemplare per il comparto automotive, in particolare con un’efficienza degli investimenti del 30% superiore rispetto alla media del settore. L’obiettivo è che i veicoli elettrificati arrivino a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti entro il 2030″, spiega la società in una nota.

A commentare la notizia anche il governatore della Basilicata, Vito Bardi, che ha affidato ad una nota il malumore senza risparmiare note polemiche verso gli avversari politici di oggi e di ieri, accusati questi ultimi di “logiche clientelari”.

Gigafactory Stellantis: scartata la Basilicata

“In economia globale contano le catene del valore”

“Vorrei ricordare ai consiglieri di opposizione che il Presidente della Regione, di qualsiasi regione, non determina i piani industriali di una società multinazionale. Vale per me, così come per i miei predecessori o i miei colleghi delle altre Regioni che erano interessate a questo investimento così importante. Abbiamo posto in essere – come Regione Basilicata – tutte le iniziative e le relazioni istituzionali per raggiungere l’obiettivo, come abbiamo sempre fatto, anche con successo come nel caso dell’annuncio che dal 2024 sarà attiva a Melfi la nuova piattaforma di produzione per 4 modelli elettrici”.
Lo scrive in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“Come tutti sanno – spiega Bardi – avrei preferito Melfi quale sede della Gigafactory e ho sposato la battaglia delle associazioni datoriali e dei sindacati. Ma la decisione di Stellantis non è stata presa in Basilicata e nemmeno in Italia. Viviamo un’epoca nuova, dove le istituzioni sono sempre più spesso scavalcate da decisioni e logiche globali, piaccia o meno, giusto o sbagliato che sia”.
“A ogni modo, anche da un punto di vista logistico, la scelta di Termoli – unitamente agli investimenti previsti da Stellantis a Melfi e comunicati al Governo nazionale – non penalizza la Basilicata. In un’economia globalizzata – continua – le multinazionali effettuano scelte in base alle economie di scala, ai benchmark di produttività e quello che conta alla fine è la conservazione e il potenziamento delle catene del valore sui nostri territori. Mi avrebbe fatto piacere leggere la stessa chiave interpretativa quando Stellantis annunciò 20 giorni fa il suo piano per Melfi, ma più delle polemiche politiche sterili a me interessa il futuro dei lavoratori lucani”. “Viviamo in un’economia globale – ricorda il Presidente della Regione – dove basta che in Asia si limitino le esportazioni dei semiconduttori per pregiudicare migliaia di posti di lavoro in Basilicata. Dobbiamo comprendere e accettare queste dinamiche. Poi, capisco le polemiche politiche, le opposizioni fanno il proprio lavoro, ma la scelta di Termoli difende i posti di lavoro a Melfi e questa mi pare una buona notizia, sia per il nostro territorio che per il Sud nella sua interezza”.
“Anche la Basilicata – a dispetto di chi vagheggia uno “splendido isolamento” fuori dalla storia – è inserita in un contesto interregionale, nazionale e globale, grazie alle grandi aziende che insistono nel nostro territorio. Anzi, dovremmo fare in modo di attrarne di altre, dato che gli investimenti stranieri in Basilicata sono una grande opportunità per i nostri lavoratori e per i lucani di oggi e di domani. Adesso dobbiamo puntare sull’ITS di meccatronica, da fare sempre a Melfi e dare tutti gli strumenti per creare un indotto legato all’automotive che sappia adeguarsi alle nuove produzioni di auto elettriche in Basilicata. Formazione, innovazione, produzione: il contrario delle logiche clientelari e familistiche che hanno affossato la nostra Regione”, conclude Bardi.

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