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Covid19. Dilaga Omicron: nuove regole dal Governo

in Emergenza Covid-19

Covid19. Dilaga Omicron: nuove regole dal Governo. Obbligo vaccinale per cinquantenni, nuove regole per la scuola.

ISTANTANEA DIFFUSIONE COVID19 IN ITALIA “ESPLOSIONE” DI CASI

Gimbe, +153% casi in 7 giorni,1,2mln attualmente positivi. Incremento va da 66,8% della Liguria al 423,9% dell’Abruzzo.

Istituto Usa: a metà febbraio fino a 500 morti al giorno in Italia.

“Nell’ultima settimana si registra un’esplosione di nuovi casi di Covid-19 che volano oltre quota 810 mila, con un incremento del 153% rispetto a quella precedente”. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe, che, nella settimana 29 dicembre-4 gennaio, rispetto alla precedente, registra anche +8,9% dei decessi, passati da 1.012 a 1.102.

Le principali notizie legate alla pandemia nel territorio lucano e Metapontino nella sezione dedicata.

Il decreto anti-Omicron, le novità più importanti

Non appena il provvedimento del Governo andrà in Gazzetta Ufficiale sarà introdotto l’obbligo del vaccino per fascia di età, ovvero dai cinquantenni in su. Il super Green pass viene invece esteso praticamente in tutto il mondo del lavoro, previste sanzioni per i trasgressori. Il Green pass base servirà per i servizi alla persone, per esempio per andare in banca, dal parrucchiere o alle Poste basterà il pass base (quello ottenibile anche con tampone o prima dose). Esteso dunque l’uso del green pass tradizionale (tampone o prima dose) a tutte le attività commerciali, salvo quelle essenziali (farmacie, alimentari, supermercati). Per finire, nel mondo della Scuola: cambiano le regole perl’isolamento in caso di presenza di uno o più alunni positivi in classe.

PER I CINQUANTENNI: A LAVORO SOLO CON SUPER GREEN PASS

Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l’obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l’esenzione solo per chi ha un certificato medico. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. Per chi dovesse decidere comunque di non immunizzarsi è prevista una sanzione di 100 euro, anche questa una scelta introdotta in Cdm che nella bozza non era indicata. Per i 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Una

misura che vale sia per il privato e il pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati.

La norma non si applica invece per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo. Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il superpass sarà assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, “con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari”, ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque “altro compenso o emolumento comunque denominato”.

Ecco le disposizioni contenute nella bozza del nuovo provvedimento.

– OBBLIGO DEL VACCINO PER OVER 50. In Italia chiunque abbia più di 50 anni dovrà vaccinarsi, affinché sia tutelata “la salute pubblica e per mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”. L’obbligo vale fino al 15 giugno. Sono esentati i casi di “accertato pericolo per la salute”, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore.

SUPER GREEN PASS AL LAVORO O NIENTE STIPENDIO. A partire dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati – compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati – che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro

il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid.

Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro e sarà considerato “assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione”. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro. Tutte le imprese, senza eccezione dunque sul numero complessivo di dipendenti, potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde. La sostituzione rimane di dieci giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022.

– GREEN PASS ‘BASE’ PER BANCA E PARRUCCHIERE. Per l’accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici basterà il Green pass base, quello che si ottiene anche con il tampone, oltre che per vaccino o guarigione. Praticamente per ogni servizi pubblico o privato servirà il pass base, eccetto che per andare a comprare il cibo.

– ALLE SUPERIORI CON 2 CONTAGI, I NON VACCINATI IN DAD. Alle scuole elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza con testing di verifica, ma con due va tutta in Dad. Alle scuole superiori e alle medie la Dad scatterebbe solo al terzo caso in classe, mentre con due casi solo i vaccinati completi resterebbero in presenza e comunque monitorati (ma con la Dad per chi non ha completo il ciclo vaccinale). Anche alle superiori, con un caso è prevista l’autosorveglianza per tutti e utilizzo Ffp2.

– TEST GRATIS A STUDENTI IN AUTOSORVEGLIANZA – Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli studenti che dovranno fare autosorveglianza potranno essere sottoposti a test gratuitamente. Per questo tipo di misura, il Commissario per l’Emergenza ha autorizzato lo stanziamento 92 milioni e 505mila euro fino al 28 febbraio.

ZOOM SU SCUOLA

Scuola, medie e superiori, con 2 casi i non vaccinati in Dad

Il rientro in classe, previsto ormai in quasi tutte le regioni il 10 gennaio, sarà scandito da nuove regole per Dad e quarantene, con il ritorno della distinzione tra vaccinati e non vaccinati alle medie e superiori, ma non alle elementari.

Il decreto varato da Palazzo Chigi prevede inoltre il

test rapido gratuito per gli studenti in autosorveglianza fino al 28 febbraio,

con uno stanziamento di 92 milioni di euro. “Il sistema sanitario, sia delle Asl che delle farmacie, è in congestione – l’amara riflessione del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli -. Mi chiedo come si farà a fare in tempo i tamponi necessari per verificare un possibile contagio nelle scuole”.

La linea è stata quella di reintrodurre la distinzione tra vaccinati solo per i ragazzi più grandi, quelli oltre i 12 anni, mentre per i più piccoli – entrati solo da poco nel pieno della campagna vaccinale – prevedere la didattica a distanza per tutti in caso di contagio. E così: alle elementari nel caso di un positivo si resta in presenza con un un test antigenico o molecolare da eseguire subito e un altro dopo cinque giorni (i cosiddetti T0 e T5).

Con almeno due casi, tutti gli studenti finiranno indistintamente in Dad per dieci giorni.

 

Cambiano le regole, invece, per le scuole secondarie, cioè medie e superiori. Con un caso di positività, la classe resta in presenza con mascherine Ffp2 e autosorveglianza. Con due casi, invece, chi non è vaccinato, chi ha concluso il ciclo vaccinale da meno di quattro mesi (120 giorni) finisce in Dad per 10 giorni, mentre tutti gli altri potranno continuare a seguire le lezioni in presenza con autosorveglianza e Ffp2. Con 2 casi scatta una distinzione: per chi non è vaccinato, oppure ha fatto solo 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni si applica la Dad per 10 giorni, mentre gli altri proseguono in classe in autosorveglianza. Dai tre casi in su, infine, si attiva per tutti la Dad per 10 giorni. Per cercare di tenere sotto controllo il tracciamento, reso sempre più complicato dal picco di contagi registrato negli ultimi giorni in Italia, il governo prevede poi anche di fornire test antigenici rapidi per gli studenti di medie e superiori in autosorveglianza, con la possibilità di rivolgersi anche alle farmacie con la ricetta del medico di base. Quello che preoccupa, però, il mondo della scuola è il “rischio caos” cui si va incontro da lunedì in poi.

Foto dal portale Ansa 

 

“Rispetto per i sindaci” manifestazione a Roma

in Politica

“Rispetto per i sindaci”, manifestazione a Roma. Piero Marrese: garantire una maggiore tutela alla figura professionale del primo cittadino

“Rispetto, tutela e dignità per i sindaci, sempre in prima linea nell’affrontare la quotidianità e le emergenze delle proprie comunità”. È quanto ha dichiarato il presidente dell’Upi di Basilicata e della Provincia di Matera, nonché sindaco di Montalbano, Piero Marrese, che ha partecipato questa mattina a Roma, con il presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino e altri 600 sindaci di tutta Italia, al Consiglio nazionale dell’Anci e al seguente corteo svoltosi tra la zona Quirinale e i Fori imperiali.

Una giornata promossa dall’Anci con l’obiettivo di avviare un confronto con Governo e Parlamento ed elaborare proposte volte a garantire una maggiore tutela alla figura professionale del primo cittadino, che, pur operando ogni giorno senza risparmiarsi per il bene comune dei suoi cittadini, è spesso anche costretta a districarsi tra lungaggini burocratiche e a incorrere, suo malgrado, in responsabilità amministrative, civili e penali. “Il lavoro del sindaco, oggi ancor più che prima, è pieno di responsabilità ed espone a numerosi rischi; spesso operiamo in condizioni emergenziali e in assenza della dovuta serenità, in quanto ogni atto che firmiamo, o non firmiamo, rappresenta un potenziale avviso di garanzia – osserva il presidente Marrese -. Un’attività che svolgiamo con passione e senso civico, per il bene dei nostri cittadini e con la piena assunzione di ogni responsabilità, ma che esige il massimo rispetto e la giusta dignità. Oggi, purtroppo, sono in tanti i sindaci a dover pagare lo scotto di queste responsabilità, e spesso anche ingiustamente. Nel percorso di rinascita del paese da questa fase di post pandemia, è dunque fondamentale restituire alla figura del primo cittadino i propri diritti ed un ruolo finalmente consono a quella che è l’attività che porta avanti per il bene e nell’interesse della propria comunità”.

I sindaci, al termine della manifestazione, hanno incontrato il presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha accolto favorevolmente le proposte presentate nel documento redatto nel Consiglio nazionale.

Le notizie di politica nella categoria dedicata

Basilicata: positività all’1.4%

in Emergenza Covid-19

Basilicata: positività all’1.4%. Vaccinazioni e test Covid-19, aggiornamento del 30 giugno: 567 tamponi processati, 8 positivi in regione, zero decessi, nessun paziente in terapia intensiva. Tasso positività 1.4%
Nuovi positivi nel Metapontino: 2 a Policoro, 3 a Tursi. Guariti: 6 a Policoro.

La task force regionale comunica che nella giornata di ieri, 29 giugno, sono state effettuate 3.886 vaccinazioni.
A ieri sono 293.250 i lucani che hanno ricevuto la prima dose del vaccino (53,0 per cento) e 157.539 quelli che hanno ricevuto anche la seconda dose (28,5 per cento) per un totale di somministrazioni effettuate pari a 450.789 su 553.254 residenti (dati portale Poste italiane).
Sempre nella giornata di ieri sono stati processati 567 tamponi molecolari per la ricerca di contagio da Covid-19, di cui 8 (tutti relativi a residenti in Basilicata) sono risultati positivi. Nella stessa giornata sono state registrate 22 guarigioni, di cui 19 relative a residenti in Basilicata. Il bollettino quotidiano con i dati riassuntivi sarà consultabile dopo le ore 14,00 di oggi collegandosi alla pagina web.

In Basilicata, al momento, secondo i dati in possesso dell’Azienda Sanitaria del Materano l’unica variante presente è quella inglese.

DAL NAZIONALE. SPERANZA: 500 MILA DOSI DI VACCINO AL GIORNO
“I dati delle ultime settimane hanno segnato un importante miglioramento e sono frutto di una campagna di vaccinazione molto positiva, in cui continuiamo a fare 500.000 dosi al giorno e abbiamo avuto oltre 51 milioni di dosi somministrate”. Tuttavia,

“la priorità delle prossime settimane sarà ancora la lotta contro il Covid,

perché è vero che siamo in condizioni molto migliori di qualche settimana fa, ma non possiamo considerare chiusa la partita.

Dobbiamo coltivare il percorso di gradualità iniziato il 26 aprile”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza

VARIANTE DELTA, “UNA DOSE DI VACCINO NON BASTA”
La variante Delta avanza in Italia e nell’arco di un mese i casi sono quadruplicati, passando dal 4.2% del totale delle infezioni in maggio al 16,8% in giugno: sono numeri ancora bassi, quelli preliminari forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), in attesa dei risultati completi dell’indagine lampo, così come sono bassi i numeri dell’epidemia di Covid-19 nel nostro Paese. Tuttavia il ritmo al quale sta aumentando la circolazione di questa variante è un campanello d’allarme, tanto che “serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i tamponi, aumentare il sequenziamento”, ha detto il premier Mario Draghi.

“Una sola dose di vaccino non copre adeguatamente” dalla variante Delta, ha detto Locatelli ribadendo la necessità di “completare il ciclo vaccinale”. La variante, ha aggiunto, “solleva preoccupazione perché è più contagiosa e può provocare patologie significative nei soggetti non vaccinati o in chi ha una sola dose di vaccino. Per questo è importante progredire con la campagna” vaccinale.

Covid19, in Basilicata zero decessi e nessun paziente in terapia intensiva

in Emergenza Covid-19

In Basilicata tasso di positività al 2,1%, “0” decessi e “0” pazienti in terapia intensiva, 14  nuovi contagi e 51+2 guariti.

Nel Metapontino 2 nuovi casi a Pisticci. Guariti: 5 Policoro 2 Nova Siri, 1 Scanzano Jonico

La task force regionale comunica che nella giornata di ieri, 17 giugno, sono state effettuate 4.424 vaccinazioni. A ieri sono 264.863 i lucani che hanno ricevuto la prima dose del vaccino (47,9 per cento) e 139.631 quelli che hanno ricevuto anche la seconda dose (25,2 per cento) per un totale di somministrazioni effettuate pari a 404.494 su 553.254 residenti (dati portale Poste italiane). Sempre nella giornata di ieri sono stati processati 660 tamponi molecolari per la ricerca di contagio da Covid-19, di cui 14 (tutti di residenti in Basilicata) sono risultati positivi. Nella stessa giornata sono state registrate 53 guarigioni, 51 residenti e 2 domiciliati.

Il bollettino quotidiano con i dati riassuntivi sarà consultabile dopo le ore 14,00 di oggi collegandosi alla pagina web

 

COVID19, RISCHIO MODERATO PER LA BASILICATA

Sono, secondo quanto si apprende, i dati contenuti nella bozza di monitoraggio Iss-Ministero della Salute, ora all’esame della cabina di regia, che saranno presentati oggi.
Secondo il rapporto, tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso, tranne tre: Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise, che sono invece classificate a rischio moderato. Tutte hanno comunque un valore dell’Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

GREEN PASS PER VIAGGI IN EUROPA

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali COVID-19 che faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale. Con la firma del Dpcm – informa una nota – si realizzano le condizioni per l’operatività del Regolamento Ue sul “Green Pass”, che a partire dal prossimo 1° luglio garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione. Sarà possibile ottenere una delle certificazioni verdi Covid 19 anche in farmacia.

 

Ultima modifica 15:44 del 18 Giugno 2021

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