Il Glossario semiserio delle elezioni comunali di Scanzano Jonico 2023

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Giuriamo che abbiamo composto questo glossario stando in centro a Scanzano Jonico, è stata dura tener viva l’ironia quando abbiamo assistito alla scena mesta con protagonisti i giostrai impegnati a smantellare il Tagadà. E con esso i sogni di una intera comunità. Per fortuna, nella piazza vicina abbiamo ritrovato – grazie a tutti voi – il buonumore e l’ispirazione.
Ci teniamo a precisare una cosa: chi si offende nel leggere il riferimento voluto e affatto casuale a se stesso auguriamo di non trovare i biglietti della vostra giostra preferita alla (prossima) festa.
E, infine, vi sveliamo il criterio che ci ha guidati:la satira è ben riuscita quando fa sorridere. È un capolavoro quando fa incazzare. Ma non è satira quando fa piangere.

A: come Altieri. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Stavolta è toccato a Giusy. Della serie dimmi che sei di Scanzano senza dirmi che sei di Policoro.
B: come Bufale, che si tratti di latticini o parole, agli scanzanesi stuzzicano sempre il palato.
C: come Capponi. Nel vedere SìAmo Scanzano e Patto Civico per Scanzano, che all’inizio dovevano unirsi in matrimonio, sembra di rileggere la parabola dei capponi di Renzo che seppur destinati alla triste sorte che li attendeva durante il tragitto “s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra (le teste, ndr), come accade troppo sovente tra compagni di sventura.”
D: come Di Tursi. Michele ci prova dal lontano 2011. Eletto nel 2021 in minoranza e mai entrato in consiglio. Neanche questa volta ce l’ha fatta. Come dire: ritenta sarai più (s)fortunato.
E: come Ermelinda Camerini che dopo 3 anni e mezzo ha fatto le valigie (come altri del resto, così ci riferiscono i soliti bene informati in queste ore) e finalmente potrà godersi la pensione. Si Spera.
F: come Felicetta. Leader. Capace. Coraggiosa. Della serie senza le basi scordatevi “le altezze”.
G: di Godot. Come Vladimiro ed Estragone nell’opera teatrale di Beckett, anche gli scanzanesi aspettano con ansia Godot. Egli però non appare, al suo posto un ragazzo, il quale dirà: “anche oggi il signor Godot non ci sarà”. TAR il nome del ragazzo.
H: come “Ho rinunciato ad incarichi e stipendi più prestigiosi per amore della mia comunità” è stato il leitmotiv della campagna elettorale di Big Pasquale. Per scomodare Verdone diciamo che in questi casi “l’amore per la città è eterno finché dura…quello per la regione”.
I: dai social ci suggeriscono I come interpeTRE. E sì, perché ce ne vogliono tre.
L: come Luca Braia. Sgarrino o non Sgarrino, questo è il dilemma.
M: come “Ma io lavoro….”; Risposta alla Colapesce Dimartino quella del segretario Claudio Scarnato che dopo 7 anni di letargo sì è finalmente svegliato. Sarà stato l’odore di una tazzulell e’ cafè?
N: come neologismi. È il caso di scanzanesità. Ci asteniamo da commenti. Che è meglio.
O: come orgia. “Facciamolo adesso, facciamolo insieme” è per caso un rito orgiastico? Chiediamo per degli amici. Molti amici.
P: come Penombra che fa rima anche con Pasquale. Forse Scanzano sarà il primo caso in cui a fare il sindaco sarà un ex sindaco non proclamato.
Q: come “quelli che il Suv” e quelli che il Sud. E visto che per qualche interminabile istante è sembrato di essere in una commedia Zaloniana suggeriamo: i figli dei drogati a sinistra poco prima della duna, i figli dei reati contro il patrimonio chiaramente al Criminale. Da vieni a ballare in Puglia a vieni a parcheggiare in Basilicata è un attimo.
R: come Ripoli. Raffaello ha messo lo “Sgarrino” anche in questa campagna elettorale. Questa volta, però, in veste di capo ultrà della tribuna. Si scrive Ripoli si legge Rebels #oldrebelsultras
S: come Sgarrino. Fin dalle prime battute ha interpretato la parte di quello che “l’importante è partecipare”. Ha fatto quello che ha potuto, bisogna dargliene atto. La stoffa c’è.
T: come Tonino Boffilo. È stato per tutto questo tempo l’arbitro ma per un attimo si è trasformato in mister Mazzone. Esperimento non riuscito: cartellino rosso!
U: come Ugo Valicenti. Dente amaro per la festa patronale mai svolta. Da uomo di spettacolo si è rivolto al suo pubblico come un Cetto qualunque. Più santi per tutti!
V: come “Volli , e volli sempre , e fortissimamente volli”: perdere!
E non andiamo Oltre. Patto chiaro e minoranza lunga. D’altronde SìAmo a Scanzano.
Z: come Zarathustra. Così parlò il popolo Scanzanese rimanendo fedele alla filosofia (nietzschiana, ndr) sull’avvento dell’ultimo uomo o del superuomo. Si torna dalla montagna più alta per condividere coi cittadini quello che si è imparato. Speriamo che non si trasmetta solo il principio della volontà di “Potenza”.

Noi, nonostante tutto, siamo fiduciosi.

Con immutata stima e in rigoroso ordine alfabetico
Greco Michele, Malvasi Francesca e Pizzolla Gianluca

 

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