L’INTERVISTA. Ripoli: “Attenzione ai tornaconti personali”

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Ripoli: “Attenzione ai tornaconti personali”.

L’ex sindaco di Scanzano Jonico:  “per chiunque volesse candidarsi, utile parlare di programmi”

Candidabile ed eleggibile: dipende solo da lui se attivare le rispettive facoltà. Raffaello Ripoli, ultimo sindaco eletto a Scanzano Jonico prima del sopraggiunto provvedimento di scioglimento per “infiltrazioni mafiose”, ha affrontato numerosi argomenti e non ha risparmiato una considerazione forte: “c’è chi è disposto a svendere il territorio ed a vendere l’anima al diavolo pur di ottenere tornaconti personali”. La città di Scanzano Jonico, dalle ultime notizie utili, nel prossimo autunno-inverno sarà chiamata a eleggere il consiglio comunale e il sindaco, le settimane che verranno quindi saranno caratterizzate da fasi interlocutorie e clamorosi colpi di scena, come è naturale che sia. Al momento due sono gli elementi certi: esiste un laboratorio politico avviato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. E c’è già una candidatura annunciata, quella dell’ex sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri.

 “Candidabile”, innanzitutto che significa giuridicamente?

Significa godere del diritto di elettorato passivo, cioè del diritto ad essere votati e dunque a presentarsi alle prossime elezioni senza limitazione alcuna, sempre che io decida di farlo ovviamente.

Approfondiamo il tema: diamo per buona una sua candidatura e successiva elezione, la sua ipotetica elezione potrebbe essere in qualche modo “inficiata”?

Assolutamente no. Guardi, sono passato al vaglio della Magistratura su istanza del Ministero dell’Interno che aveva chiesto al Tribunale Collegiale di Matera di dichiararmi incandidabile. Il Tribunale ha rigettato tale richiesta rilasciandomi, dunque, per usare una analogia, il “green pass” per scendere legittimamente e regolarmente nell’agone politico alle prossime elezioni e, quindi, in alcun modo la mia eventuale elezione potrebbe essere inficiata.

Parentesi “giuridica” chiusa. Parliamo di politica. Lei, uomo di centro destra da sempre, è stato l’ultimo sindaco eletto in città con una civica. Stiamo ai fatti: negli ultimi mesi in città è nato un laboratorio politico che almeno nelle intenzioni metterebbe insieme il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. Più di recente è accaduto che un ex sindaco di centrodestra, Mario Altieri,  ha annunciato la sua candidatura a sindaco. Poi c’è che come sempre accade in queste fasi di voci ne circolano tantissime e altrettanti sono i nomi di possibili aspiranti sindaci, ma a parte il chiacchiericcio fisiologico:  in questo contesto, lei che  viene da una cultura politica ben precisa come vede la situazione cittadina del centro destra? Mi spiego: ci sarà un progetto unitario, a prescindere da qualsiasi ruolo o candidatura che potrebbe riguardarla?

Preliminarmente, da uomo ideologicamente moderato e liberale di centro destra – e lo sono perché fondamentalmente credo nella centralità dell’uomo e non dello Stato che dovrebbe soltanto accompagnare nel percorso di crescita la libera iniziativa economica dei privati e non accentrare i poteri a livello centrale, peraltro con sperpero di denaro pubblico in forme di assistenzialismo inutile e dannoso – le dico che non ho mai creduto in cartelli elettorali partitici, tanto poiché a lungo andare le differenze ideologiche sulle principali questioni squisitamente politiche, che pure capitano nelle amministrazioni comunali, tendono a creare fratture e divisioni insanabili che pregiudicano il buon Governo, creando stallo amministrativo se non la fine anticipata delle consiliature. E questo per me è un discorso che vale sia a livello centrale che a livello comunale. Detto ciò e guardando all’area di centrodestra, almeno sulla carta, le dico che viste le recenti consultazioni elettorali che hanno visto contrapposte anime di centrodestra, non mi sembra che la situazione sia cambiata. Anche nella stessa area ideologica, d’altronde, vi possono essere, così come ci sono, differenti modi di intendere la politica e soprattutto l’amministrazione della cosa pubblica. Per dirla in termini poveri

c’è chi è disposto a svendere il territorio ed a vendere l’anima al diavolo pur di ottenere tornaconti personali e chi no e questa è una convinzione che ho sempre avuto.

Aggiungo che essa si è rafforzata con l’esperienza negativa dello scioglimento dalla quale ho cercato, comunque, di trarre insegnamento e di farne tesoro. Dalla lettura degli atti, sopratutto di quelli secretati e/o riservati e dei quali non si possono divulgare i contenuti, ha trovato conferma l’assunto per cui la mia amministrazione ha pagato ingiustamente colpe non sue, che arrivavano suggestivamente da lontano, da molto lontano, e francamente ributtare nel fuoco una intera comunità, con la consapevolezza di farlo, non mi appartiene. Parlo a titolo personale e non mi chieda di aggiungere altro perché non posso. Dunque, in conclusione, non mi meraviglierei se non ci fosse un progetto unitario di centrodestra.

In un suo recente post pubblico apparso su Facebook ha scritto che “sono sempre stato un uomo libero e sempre lo sarò”:  pensa che la politica cittadina anche dopo le recenti vicissitudini resterà imbrigliata nelle solite logiche “tribali” e piccoli interessi di bottega? “Libertà” potrebbe significare anche apertura a progetti nuovi e come si dice in questi casi “trasversali”?  Cerco di esser ancora più chiaro: non crede che a Scanzano potrebbe far bene un governo cittadino composto da culture politiche diverse ma che uniscono le forze per recuperare un po’ di terreno utile?

Mi auguro che le logiche tribali e gli interessi di bottega non prevalgano sull’interesse pubblico perché significherebbe tornare indietro negli anni ed è proprio quello che ho cercato di evitare da quando sono sceso in campo politicamente, guardando convintamente all’inclusione ed attentamente alle novità, purché contraddistinte da spirito di servizio ed abnegazione in favore della comunità. Bisogna guardare avanti e riprendere un cammino di crescita e sviluppo. A tal proposito e tanto per tornare al tema della sua domanda,  riprendo per un attimo il concetto espresso sopra.

Non credo in cartelli elettorali partitici ma credo fermamente  che ci sia la possibilità che persone di buona volontà, appassionate ed innamorate del proprio territorio, anche di estrazioni ideologiche differenti, possano mettersi insieme per un progetto di sviluppo e di crescita del territorio stesso.

Ovviamente con dei limiti. Non si può mettere assieme il diavolo e l’acquasanta ovvero tutto ed il contrario di tutto, altrimenti emergerebbero comunque problemi di stabilità, di stallo e di ingovernabilità. Anime moderate, cittadini attivi, associazioni di volontariato apartitiche ed apolitiche, donne e uomini liberi vogliosi di impegnarsi a servizio della comunità, a titolo esemplificativo e non esaustivo, ben potrebbero dar vita ad un progetto programmatico civico che li veda protagonisti. D’altronde è noto che a livello comunale si votano le persone, sopratutto nei piccoli centri come il nostro dove ci si conosce un po’ tutti, sia personalmente che politicamente. Ma la cosa più importante in assoluto è il programma elettorale perché sono convinto che al popolo, unico ed ultimo giudice sovrano, di alleanze, accordi sopra e sotto banco, non frega assolutamente nulla. Mi piacerebbe che si parlasse di cosa si vuole fare, a partire dalle piccole cose che servirebbero a ripristinare il decoro ordinario, per finire ai progetti più significativi. In merito ricordo che la mia amministrazione, in pochissimo tempo, ha programmato tanti interventi, alcuni realizzati o parzialmente realizzati, quali il ripristino del decoro urbano e verde pubblico, il contenimento della spesa con tagli strutturali annui agli sprechi per circa cinquecentomila euro, l’istituzione della tassa di soggiorno con introiti strutturali annui pari circa a quattrocentomila euro, riqualificazione Terzo Madonna, riqualificazione Santa Sofia, riqualificazione zona vecchio Comune, illuminazione via Pietro Nenni, redazione progetto ed atti per la partenza della differenziata che oggi, grazie alla validità del progetto, dopo un solo anno, ha oltrepassato la soglia del settanta per cento, cartelloni estivi ricchi di eventi anche di spessore, servizio civile come opportunità ai giovani, centri antiviolenza, sblocco iter caserma carabinieri, scuole di legalità etc. etc., ed altri già finanziati ed ancora non realizzati quali la riqualificazione della vecchia zona artigianale, la costruzione del centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti, la realizzazione di un centro diurno socio-educativo polivalente per minori a via Morlino, i lavori di infrastrutturazione della nuova zona artigianale, la riqualificazione del lungomare Lido Torre, la realizzazione della ciclovia del Golfo di Taranto della quale il Comune di Scanzano è capofila, il progetto per la videosorveglianza, la compartecipazione con altri comuni ad un progetto di valorizzazione dei percorsi e delle aree storiche ed archeologiche già finanziato dal Mibact, etc. etc.. Mi piacerebbe che si parlasse di questo, che si portasse a compimento tutte le opere programmate, già finanziate ed in cantiere della mia amministrazione, di idee, di opere nuove da intraprendere grazie alle prossime programmazioni dei fondi europei, statali e regionali i cui bandi auspico che la Regione concordi con i territori locali ascoltandone le istanze e comprendendone le esigenze. Ecco, un buon nuovo inizio per chiunque volesse candidarsi, sarebbe quello di parlare finalmente di programmi.

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