Zes unica per il meridione: “tavolo di confronto”. A chiederlo è la CGIL. Bardi: “Bene. La Basilicata ha pochissime infrastrutture”
L’intenzione del Governo è quella di dar vita a una Zona Economica Speciale (ZES) unica per tutto il Mezzogiorno, evitando così polverizzazioni e la proliferazione di “distretti”.
Il cambio di marcia è stato commentato dal governatore della Basilicata, Vito Bardi. Il sindacato CGIL, invece, alla luce degli annunciati cambiamenti, chiede l’istituzione di un tavolo di confronto.
A margine dell’incontro svolto a Taranto in data 29/09/2023, presieduto dalla Dott.ssa Scianatico P.M. della commissaria Gallucci, con gli stackeholder, si iniziano a delineare percorsi, per
l’attuazione e lo sviluppo di questo strumento per agevolare fiscalmente le imprese che intendono investire nei territori interessati. Per quanto dichiarato dal governo, i territori interessati da questa iniziativa, non saranno più gli attuali, bensì tutto il meridione del Paese sarà dichiarato zona ZES, con tutto ciò che ne deriva in termini di quantità di aziende interessate e di nuova perimetrazione delle aree. Intanto si aspetta il decreto governativo, presumibilmente per novembre 2023, che possa rideterminare le linee guida per le aziende che intendano fruire di queste agevolazioni. Pertanto, alla luce dei suddetti profondi cambiamenti in atto, chiediamo alla regione Basilicata, di istituire quanto prima un tavolo di confronto istituzionale con le parti sociali e datoriali, che inizi a prospettare nel concreto la ricaduta locale di questa iniziativa, che segui parallelamente il binario della discussione nazionale, soprattutto in considerazione del fatto che a partire dal 1° gennaio 2024, la cabina di regia sarà spostata su Roma, con una conseguente difficoltà ulteriore della gestione condivisa.
IL GOVERNATORE VITO BARDI SU ZES: “BENE ZES MA ABBIAMO GAP INFRASTRUTTURALE”
L’area unica Zes per il Sud è una grande opportunità per tutto il Sud, un risultato storico ottenuto dal governo Meloni, ma un’area interna come la Basilicata, con pochissime infrastrutture, speso datate, rischia di essere tagliata fuori dai due corridoi mediterranei, quello tirrenico e quello adriatico, in assenza di “diagonali” che colleghino Tirreno e Jonio. È un lusso che non possiamo permetterci”. Lo ha detto il presidente delle Regione Basilicata, Vito Bardi, intervenendo a Torino nell’ambito del Festival delle Regioni alla tavola rotonda sul tema “Il ruolo dei territori per favorire lo sviluppo infrastrutturale del Paese”, alla presenza del ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“Per quanto riguarda la Basilicata – ha evidenziato Bardi – il vero limite sono le infrastrutture, settore nel quale la regione, secondo l’indice della Commissione europea sulla Competitività regionale registra il dato peggiore pari a 39,9 (su 100 della media EU). Mentre il dato migliore è sulla salute, con un valore pari a 115.0, dato quindi superiore alla media europea.
Perciò, quando si parla di autonomia, è prioritario garantire gli strumenti attraverso i quali colmare i gap storici, secolari come nel caso delle infrastrutture lucane, se pensiamo che Matera ancora non è collegata alla rete ferroviaria nazionale”.
Foto agenziacoesione: https://www.agenziacoesione.gov.it/zes-zone-economiche-speciali/