Doppio sogno di Arthur Schnitzler. Il doppio versus l’Io

in Cultura/Storie d'Inchiostro

Titolo: Doppio sogno

Autore: Arthur Schnitzler

Genere: Letteratura mitteleuropea

Casa editrice: Adelphi

Data di pubblicazione: 1977, 42esima edizione

Formato: cartaceo, ebook

Pagine: 131

5 stelle

Una spada tra noi pensò di nuovo. E poi: sdraiati fianco a fianco come nemici mortali. Ma erano solo parole.

Avere il permesso di entrare in un sogno, assaporare il frutto dell’inconscio,  figlio del terreno sottostante a quello della coscienza, ecco cosa significa la lettura di Doppio Sogno.

Sogno causato dal volo di un ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio di Salvador Dalí- 1944

Schnitzler in queste pagine ci sequestra, ci benda e ci sussurra all’ orecchio l’avventura notturna del dottor Fridolin, di modo che anche noi sogniamo con lui, ci meravigliamo, restiamo impressionati dall’assurdità degli eventi che, quasi con forza magica  lo portano lontano da casa sua. Tessere la trama di ciò che si è sognato è quasi impossibile per il sognatore stesso, quindi lungi da me volerlo fare. Posso solo dire che si resta letteralmente incollati alla lettura per quanto sono dense di mistero, per quanto gli eventi particolari sono concitati e si susseguono senza un apparente nesso logico. Il sogno si confonde poi con la realtà. Il dottor Fridolin ha sognato o ha vissuto realmente la festa in maschera nella quale si è intrufolato? E il sogno raccontato da sua moglie Albertine, che l’ha così turbato, cosa significa? Sullo sfondo fantasioso e irrazionale sognato resta la coppia: marito e moglie sono amorevoli e teneri dopocena, quando decidono di raccontarsi gli innocenti tentativi di evasione coniugale mal riusciti della scorsa estate in Danimarca. Che sia questa l’origine di tutto? La voglia di trasgredire, di evadere, di cambiare partner, di infrangere il legame d’amore, non perché non sia tale, ma per perdersi e potersi ritrovare? Amore e odio si avvicendano, fanno girotondo attorno al capo dei due amanti, come accade in ogni coppia. Ecco il doppio: la doppiezza dei sentimenti, l’esser due in uno legati dal vincolo del matrimonio; la duplicità dell’io, che con indosso una maschera di carnevale può diventar l’altro. Tutto questo messo sottovuoto in queste pagine striminzite; tutto celato dietro poche parole, perché l’inconscio non è logorroico ma incisivo. Invia segnali sparsi, qua e là, apparentemente illogici, ma che sono custodi delle chiavi di un mondo nuovo. Un libro capace di strappare un sorriso nella semplicità dei pensieri del dottor Fridolin e nelle sue reazioni tutte umane. Lo stesso sorriso che potremmo ritrovare sul volto del  noto dottor Freud, intento a psicanalizzare questo doppio sogno. Buona lettura a voi, esploratori intrepidi dell’inconscio!

Arthur Schnitzler nasce a Vienna il 15 Maggio 1862. Il padre era professore universitario e direttore del Policlinico e avviò il figlio agli studi medici. Schnitzler si laurea in medicina nel 1885 e iniziò la pratica nell’Imperialregio Ospedale di Vienna. Contemporaneamente si dedica alla scrittura di poesie e novelle, ma solo dopo la morte del padre (1893) decide di abbandonare definitivamente la medicina.Le prime pubblicazioni sono i racconti Ricchezze (1891), Il figlio (1892) e il ciclo di atti unici Anatol (1893). Il successo arriva con la pubblicazione della novella Morire (1894) e la rappresentazione della commedia Amoretto avvenuta al Burgtheater il 9 ottobre 1895. Gli anni fino al 1918 sono molto produttivi e vedono la pubblicazione di novelle, opere teatrali e un romanzo Verso la libertà (1908).Molti episodi segnarono la sua vita e lo portarono sempre più ad una riflessione introspettiva: la malattia fisica (l’otoschlerosi), la prima guerra mondiale, gli attacchi della stampa antisemita in seguito alla rappresentazione di Girotondo, il divorzio dalla moglie nel 1921 e, infine, l’esperienza più terribile della sua vita, il suicidio della figlia nel 1928.Muore a Vienna il 21 ottobre 1931.