Cultura lucana, 4 giochi tradizionali della regione
L’Italia è un paese meraviglioso per tutta la cultura e la storia che ha ereditato e costruito nel corso dei secoli. Così tra arte, storia, letteratura e molto altro, emerge nelle tradizioni popolari il segno distintivo di ogni regione. Emblema di queste tradizioni sono i giochi, che non sono solo dei passatempi ma una diversa espressione della cultura di un popolo. Come quello lucano, tanto attaccato e geloso della propria cultura e delle proprie tradizioni, sia che si tratti di giochi di carte, come possono essere la scopa, la briscola o il tressette, o dei classici giochi da strada come pizzicantò, mazza e pizzico o tuzza muro. Ma oggi c’è anche da dire che i giochi tipici provano a resistere alla straordinaria evoluzione del mondo del gioco, che di questi tempi prende la forma del gaming online, tra console di videogame, app e sale da gioco virtuali. Alcuni articoli di recensione delle piattaforme di gioco e dei loro differenti bonus, come ad esempio il codice promozionale William Hill qui recensito da esperti, dimostrano in maniera chiara quanto sia vasta l’offerta di giochi tradizionali trasformatisi in versione totalmente digitale, a partire dal poker e arrivando alle slot machine. Ma per fortuna accanto all’evoluzione tecnologica la tradizione non viene messa da parte e tanti giochi restano vivi e proseguono anche nelle nuove generazioni.
Giochi di carte
Come in tante altre regioni, anche in Basilicata sono diffusissimi i giochi di carte tradizionali, con i classici mazzi di carte napoletane con i semi di coppe, denari, spade e bastoni. Accanto ad essi, da qualche anno va tanto di moda il mazzo di carte lucano con, tra le figure, il fante al posto della donna. Ma che sia con le lucane o con le napoletane in Lucania si gioca a tanti giochi di carte tradizionali come la scopa, la briscola e il tressette, giochi di concezione semplice ma per i quali serve tanta memoria e strategia nel giocare le carte giuste.
Pizzicantò
Qui si entra nel campo dei giochi della pura tradizione locale, legati strettamente alla storia e alla tradizione religiosa, dove servono solo alcune persone coraggiose. Si tratta infatti di costruire delle torri umane. Tredici persone che formano una piramide attraverso uno schema preciso distribuito su tre piani con i partecipanti che si inerpicano attorno ad un palo di legno su cui aggrapparsi man mano che si sale. Un rituale, un gioco, impreziosito anche da alcune filastrocche dialettali che i pizzicantari cantano mentre si esibiscono in questa prova.
Albero della cuccagna
Questo è un gioco e una tradizione molto diffusa in diversi paesi del mondo. Parte tutto dalla tradizionale concezione per cui nella cuccagna si debba cercare di raggiungere il meritato premio dopo uno sforzo, una specie di metafora della vita. E così in Basilicata e in manifestazioni presenti in alcuni Comuni, come il famoso Maggio di Accettura, c’è un momento della festa in cui i ragazzi del posto scalano una pertica cosparsa di grasso per raggiungere la cima dove si trova la “cuccagna” e recuperare il premio.
Mazza e Pizzico
Ci sono poi dei giochi che non richiedono prove di forza e nemmeno sono legati a usi e costumi religiosi o, ancora prima, pagani, ma fanno parte del divertimento semplice dei ragazzi quando una volta non c’erano tanti soldi per comprare giochi costosi. Uno dei più diffusi è la mazza e pizzico. Lo svolgimento del gioco è facile e intuitivo, dove servono pochissimi attrezzi, anche da oggetti di recupero, e un po’ di scaltrezza. Serve, dunque, una mazza di legno e un pezzo di legno più piccolo, o comunque un altro oggetto leggero. Lo scopo del gioco è colpire l’oggetto piccolo con la mazza e indirizzarlo verso un punto prestabilito con meno colpi possibile.
Tuzza Muro
Infine tuzza muro. I ragazzi di una volta dovevano dotarsi di alcune monetine o, ancora più semplice, di una manciata di bottoni, magari una volta avanzati dai lavoretti alla macchina da cucire che le nonne facevano in casa. Ci si posizionava davanti a un muro e si doveva lanciare il proprio bottone il più vicino ad altri posizionati precedentemente. Chi si avvicinava di più catturava tutte le altre.