
Titolo: Gertrud
Autore: Herman Hesse
Genere: Letteratura tedesca
Casa editrice: Mondadori
Data di pubblicazione: 2018
Formato: cartaceo
Pagine: 198
A volte sentivo di nuovo le pure vibrazioni di limpide melodie e la fredda tensione del pensiero,e sentivo pure che una gamba storpia o altre malattie,avevano scarsa importanza accanto a tutto questo.

Il giovane Kuhn, figlio unico incompreso di genitori benestanti, apre al lettore le porte del suo animo di esordiente compositore. In punta di piedi, nel suo raccontarsi, entriamo nel suo io e lo scopriamo un posto oscuro, tetro, isolato. In esso prendono vita, infatti, come spettri i tentativi d’iniziazione del giovane di far emergere la sua natura creativa devota alla musica. Kuhn non nasconde le sue paure, indecisioni e difficoltà nel donarsi all’arte; in questo momento di evoluzione un incidente gli stravolge la vita, e lo trasforma per sempre in uno storpio. Il mondo intangibile dell’arte si scontra con la cruda realtà. Come un uccellino inesperto al suo primo volo che preso dall’ impeto cade e si spezza un’ala, così il giovane vede precipitare il suo futuro e spalancarsi per lui la gabbia dell’ isolamento sociale. La musica resta il suo solo rifugio, e grazie alle sue doti sarà avvicinato dal cantante Mouth. Tra i due nasce un’amicizia particolare, come tra il sole e la luna. Mouth, rappresenta, infatti, la faccia oscura dell’artista, irrequieto, autolesionista, crudele seduttore. Kuhn cerca invece il suo posto nel mondo e le sue verità sul destino degli uomini, sulla vita, su Dio. Il giovane vive in modo drammatico, a causa della sua menomazione, il rapporto con le donne e si lascerà rubare sotto gli occhi da Mouth l’amata Gertrud, senza opporsi. L’amore tra uomo e donna appare come forza capace di lenire ogni male e di avvicinare l’artista alla creatività, ma anche di distruggere involontariamente i soggetti coinvolti, come quando presi dall’euforia del momento ci si lascia andare in un balletto e maldestramente si fa cadere il vaso di cristallo al quale tenevamo tanto ( magari ricordo della nonna).
Anche in questo romanzo breve, Hesse ha dato prova di voler fornire gli strumenti per elevare il lettore a un livello superiore, etereo, di crescita personale e spirituale. Amore, arte, il destino dell’umanità, Dio, la morte, sono i veri protagonisti di questo romanzo e si avvicendano rubandosi la scena in un turbinio di parole musicate poeticamente. Per chi è in cerca di trovare risposte sulla propria esistenza, Gertrud è una fonte feconda di risposte e riflessioni,che sono, da sole,quasi inafferrabili. Buona lettura!
Hermann Hesse nacque nel 1877 a Calw, nel Württemberg. Dopo studi in seminario, presto abbandonati, si dedicò alle più svariate attività. A rivelarlo al grosso pubblico fu, nel 1904, il romanzo Peter Camenzind. Viaggiò in India e si stabilì in Svizzera, dove scrisse negli anni ’20 le sue opere più importanti come Siddharta e Il lupo della steppa. Vinse il premio Nobel nel 1946 e morì a Montagnola (Svizzera) nel 1962.