“Asinite”: l’apoteosi dell’ignoranza presentato a Montalbano Jonico

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“Asinite”: l’apoteosi dell’ignoranza presentato a Montalbano Jonico. Il volume a cura di Francesco Fedele Petrocelli

Nei giorni scorsi nella  sala di Palazzo “Rondinelli”, a cura del Circolo Culturale “L’Arco aps”, è stato presentato il volume di Francesco Fedele Petrocelli “Asinite. L’Apoteosi dell’Ignoranza”. Si tratta di un romanzo scritto sfruttando la tecnica della –“personalizzazione” degli animali per evidenziare vizi e difetti dell’era contemporanea, come si faceva nelle vecchie favole di Esopo e di Fedro, come, in tempi molto più recenti, George Orwell ha fatto con “La Fattoria degli Animali”.
A recensire e a presentare il volume è stato Leonardo Giordano, presidente del circolo culturale “L’Arco aps”. Egli ha svolto ‘un’analisi piuttosto accurata sia degli aspetti contenutistici che stilistici dell’opera non mancando anche di rilevarne l’attualità e il messaggio “morale” che ne verrebbe fuori.

Si tratta della vicenda di un’immaginaria cittadina del Sud, in cui, approfittando del malcontento popolare, gli asini si siano impadroniti della guida amministrativa

e che a poco a poco, con soprusi e corruzione, abbiano trasformato questa comunità a “propria immagine e somiglianza”, cioè come regno dell’ignoranza e dell’arroganza, sottomettendo gli uomini e sopprimendo il loro dissenso in maniera totalitaria.
Leonardo Giordano ha poi rivolto delle domande all’autore circa un eventuale riferimento a qualche situazione realmente accaduta, in relazione all’ispirazione di altri autori che abbiano utilizzato la “metafora animalesca” per censurare difetti umani, su alcune scelte stilistiche della sua scrittura, per esempio l’abbondante uso del passato remoto.
L’autore ha risposto ad ognuno dei quesiti con ampie argomentazioni senza però cedere alla tentazione di rivelare l’esito finale della vicenda e meglio esplicitando il suo messaggio: quello di sorvegliare sulla propria libertà personale e su quella comunitaria non cedendo parte della propria libertà di scelta ad altri o senza consentire che gli altri se ne approprino senza il nostro consenso e per loro illegittimi fini. Ha poi concluso con la lettura di una sua poesia in vernacolo montalbanese dedicata al Santo Patrono di Montalbano: San Maurizio Martire.

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