Lavoratori costretti a dormire sotto il ponte di Metaponto. Non basta la fatica del lavoro, per i braccianti stranieri è difficile anche poter riposare in un luogo che somigli a una casa
Il “tetto” è il ponte di Metaponto per molti braccianti stranieri impegnati nel lavoro nei campi nel comprensorio. In questa fase si raccolgono le fragole, ancora per qualche giorno, poi sarà la volta della frutta estiva, dalle albicocche alle nettarine, le angurie e diverse tipologie di ortaggi. I lavoratori, dopo i recenti sgomberi subiti da alcuni alloggi di fortuna poi “murati”, hanno scelto di restare.
A molti di loro è stato offerto di spostarsi in altre centri in regione, come riportato nel servizio del TG Rai regionale. Tuttavia non vogliono lasciare il Metapontino perché qui ci sono possibilità di lavoro reali.
Il comprensorio a vocazione agricolta manifesta da sempre, e negli ultimi anni ancor di più, la necessità di forza lavoro. Le politiche messe in campo sono a quanto pare carenti e quel che è peggio, l’attuale situazione espone a seri rischi degli esseri umani oltre a mettere a dura prova la tenuta economica dell’area.