Cissokho imprendibile: gli insulti razziali fanno male ma lui corre e segna

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Cissokho imprendibile: gli insulti razziali fanno male ma dribbla anche quelli. Un avversario: “Lascia perdere, vai avanti che sei un grande, sei forte e non sanno come fermarti ecco perché ti insultano”

 

Gli insulti razziali fanno male, feriscono ma non bastano a fermare Amadou Cissokho che in campo vola. Scatto bruciante. E’ praticamente imprendibile, anche quando il pallone lo ha incollato al piede. Lascia sul posto gli avversari e la palla la butta dentro che è la cosa che conta: la pelle e il suo colore non c’entrano affatto.

E poi, discorso atletico a parte, Cissokho è amato dai compagni e da tutto lo staff tecnico e dalla dirigenza. Il giocatore tiene poi a precisare:  “Voglio bene ai tifosi di Scanzano e a tutti i concittadini che mi hanno accolto e amato, già nove mesi fa”. Prima ancora che diventasse il beniamino della tifoseria. Quando quasi per caso da un amico è stato presentato dal presidente Salvatore Greco che gli ha fatto fare il provino e lo ha preso in squadra.

Non ci sono soltanto avversari pronti ad insultarlo, forse perché frustrati per il dribbling subito, ed è lui a raccontarlo nella serata di giovedì quando era in corso l’allenamento di preparazione al prossimo turno che vedrà i ragazzi di mister Rocco Valluzzi ospitare il Real Chiaromonte alla 15:00.

“Ci sono stati avversari, come un difensore del Lagonegro,  che mi hanno dato coraggio e supporto quando dalla tribuna arrivavano pesanti insulti razzisti nei miei confronti. Il difensore, in quella circostanza,  mi ha detto di lasciar perdere e di andare avanti perché la loro è solo invidia”.

Poi però ci sono giocatori avversari che non ci stanno a perdere, oppure ad essere superati atleticamente: quando fanno riferimento al colore della pelle a te però fa male, vero?

“Sì. Posso capire che è una strategia per farmi innervosire e magari farmi perdere la calma e subire provvedimenti disciplinari. Ma certe parole fanno ribollire il sangue, è impossibile nasconderlo”.

Cosa dici a chi usa l’argomento razzista per affrontarti ?

“Dico che il colore della pelle non c’entra nulla. Siamo tutti uguali, siamo tutti fratelli. Non c’è differenza. Il razzismo è sbagliato, non ci sono altre parole”.

Quando il discorso torna sul calcio giocato, quello pulito e leale, Amadou si rasserena e senza esitazione ammette: “l’obiettivo è vincere il campionato”. E sportivamente aggiunge: “siamo partiti male ma adesso ci siamo ripresi”.

Parole, quelle di Amadou, che si abbinano alle dichiarazioni di mister Valluzzi dopo la recente sfida vinta in casa contro il Maratea.

Al termine del campionato ci sono 24 punti in palio che tradotto, stando al calendario,  per lo Scanzano sono 5 incontri in casa e tre fuori. Calendario, solo sulla carta, più confortevole rispetto a quello della capolista Maratea che dopo la caduta a Scanzano comunque il 20 febbraio ne ha rifilati 8 agli avversari.

Il campionato è quindi ancora molto lungo, e difficile.  Ma l’assalto alla vetta, di là dai play-off,  è possibile e sul punto, non troppo sibillina è la dichiarazione “estorta” a Raimondo Nettis, direttore tecnico: “se il Maratea domenica fa il passo falso…”.   Sognare fa bene all’umore. Vedremo cosa diranno i campi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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