La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin di Enrico Ianniello. Il terremoto dell’Irpinia “fischiato” da un bambino

La tragica storia del terremoto dell’Irpinia del 80’ è raccontata attraverso gli occhi e i “fischi” di un bambino di dieci anni, residente a Mattinella. Isidoro Raggiola, questo è il suo nome, è figlio di una coppia innamoratissima e non convenzionale: suo padre è Quirino, un sindacalista comunista strabico e poeta e sua madre si chiama Stella e fa la pasta in casa per tutto il paese. Isidoro non è un bambino come tutti gli altri: ha il dono particolare di saper fischiare come gli uccelli e questo gli permette di diventare amico di un merlo indiano, Alì. Il bambino parla un linguaggio primitivo, pieno di vita, possibile strumento rivoluzionario nella lotta dei poveri contro i ricchi. Grazie alla sua ironia e al suo dono, Isidoro diventa celebre per tutta l’Irpinia e tutti lo acclamano. In quest’atmosfera di magica spensieratezza, la vita “vera” viene a bussare con forza alla porta di Isidoro prima con le crisi epilettiche di Marella, la sua innamorata, e poi con le scosse sismiche che demoliranno per sempre la vita del piccolo fischiatore. Ma il destino è ancora pieno di sorprese strabilianti per questo bambino prodigio che conoscerà, diventando gli occhi per il cieco cinquantenne Enzo, la bellezza di Napoli e la solitudine della vita di un uomo dalla sensibilità troppo acuta. Un libro goliardico, dove potersi far cullare dalla dolcezza della semplicità e della saggezza popolare. In questa sua prima produzione letteraria, Enrico Ianniello, noto attore, ha superato brillantemente la prova, mettendo nero su carta un pizzico della sua arte d’interprete delle anime altrui. Trattando temi profondi con una filosofia tutta mediterranea, alla Totò, l’autore ci commuove in un modo salutare, senza rattristarci. Non sempre capita a bordo delle nostre vite di lettori di avere un dito che ci indica all’orizzonte una possibile terra migliore, più genuina e giusta: la vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin è quel dito magico. Anche se la scelta di un linguaggio scritto dialettale può costituire una barriera per chi non è del Sud-Italia, il libro di Enrico Ianniello parla dritto al cuore di tutti gli abitanti dello stivale , con messaggi universali di una saggezza quasi “illuminante”e, della quale abbiamo oggi tutti così bisogno.
Enrico Ianniello (Caserta, 1970) è un attore, regista e traduttore. Ha lavorato a lungo nella compagnia di Toni Servillo. Dal catalano ha tradotto le opere di Pau Miró, Jordi Galceran, Sergi Belbel. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, in televisione è il commissario Nappi della serie “Un passo dal cielo”. La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli, 2015), il suo primo romanzo, ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2015 e diversi altri premi, tra cui Il premio John Fante Opera prima 2015, il Premio Cuneo 2015 e il premio Selezione Bancarella 2015. Per Feltrinelli ha pubblicato anche, nella collana digitale Zoom Flash, Appocundría (2016) e il romanzo La Compagnia delle Illusioni (2019).