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La Grande Bellezza - page 6

Contouring: legittima aspirazione alla perfezione o rinuncia alla propria autenticità?

in Cultura/La Grande Bellezza

Sarà capitato a tutti noi, almeno una volta, aver  sentito parlare di contouring? Sicuramente sì.

Non c’è rivista, cartellone pubblicitario, casa cosmetica che non ne parli . Ormai, sembra proprio essere l’ossessione sia di donne che di uomini per raggiungere la perfezione.

Potrebbe sembrare un’abilità circense ma in realtà si tratta di una tecnica professionale di make-up per migliorare la forma del viso, donare tridimensionalità , correggere difetti come doppio mento , nasi troppo larghi, leggermente gobbi o mascelle troppo ampie e squadrate alla Arnold Schwarzenegger.  Diventata nota a tutto il mondo , questa tecnica è stata lanciata da Mario Dedivanovic , il famoso make-up artist di Kim Kardashian.

Molto probabilmente, a causa del re del contouring  e alla sua maestria nel giocare con i chiaroscuri del volto, le richieste di chirurgia plastica siano in notevole calo.

Nell‘arte , i pittori plasmano le forme attraverso i chiaroscuri, per il make up vale la stessa regola. Apelle, uno dei più grandi pittori del IV sec. a.C., a detta di Plinio (nat.hist XXXV,79) superò tutti quelli che lo avevano preceduto e quelli che vennero dopo di lui grazie all’utilizzo del chiaroscuro( Plin. XXXV,94).

Pareva sempre, a dir di Plinio, che nell’Eracle avesse fatto si che la pittura mostrasse del suo viso più di quanto promettesse. Cosi come Apelle, anche Dedivanovic vuole raggiungere l’armonizzazione del volto attraverso il chiaroscuro. È possibile creare illusioni ottiche modificando i volumi del viso attraverso due procedimenti: contouring ed highlighting.

Il contouring , che  letteralmente significa contornare , si utilizza per scolpire creando delle ombre, magari su volumi eccessivamente ampi come visi paffutelli , lunghi o fronti troppo alte. L’highlighting , al contrario , è la tecnica che da luce e volume al volto.

L’obiettivo è donare al viso una forma simmetrica e ovale.  Immaginiamo il nostro viso come una cera da scolpire.  Primo step è creare una base perfetta.

Si inizia sempre con un fondotinta che copre ed uniforma  fino quasi ad appiattire il naturale effetto 3D del volto rendendolo una tela bianca , proseguendo successivamente  con lo  sculpting ( l’arte di scolpire) attraverso toni freddi, opachi , mai aranciati o glitterati.

Il segreto è sfumare tantissimo per evitare l’effetto mascherone alla Cleopatra. Per le meno esperte sarebbe opportuno prima sperimentare a casa, ma se proprio si è impazienti, questo è il periodo giusto per apprendere la tecnica del contouring…male che vada halloween è alle porte.

A ognuno la sua forma: le sopracciglia come cornici del volto

in Cultura/La Grande Bellezza

Giorgio Vasari , storico dell’arte italiana cinquecentesca ,descriveva la peluria delle sopracciglia magnificamente dipinte della Gioconda, forse in preda ad una visione, ma ,ahimè, la povera Lisa Gherardini ne era quasi completamente priva; ella evidentemente, nulla faceva per rimediarvi nonostante i segreti per truccarle fossero ben più risalenti rispetto alla sua epoca.

Le donne greche le mettevano in risalto e le scurivano con del carbone o con l’antimonio, un semimetallo noto ed utilizzato sin dall’antichità ( antecedente al 3000 a.C.) sia come medicamento che per truccare gli occhi.  Avere sopracciglia lunghe e scure era sinonimo di forte carattere. Anche le donne romane ne erano esperte. Allungavano e scurivano le sopracciglia, proprio come si fa oggi, con l’aiuto di un bastoncino sottile su cui veniva posto del carbone , una mina di piombo o un composto speciale creato grazie alle formiche abbrustolite.

Le sopracciglia  sono le vere e proprie cornici del viso, sono ciò che danno espressione. Ecco perché , probabilmente, il nostro Leonardo non evidenzia le sopracciglia di Mona Lisa, affinché   il suo sguardo, unitamente al sorriso abbozzato , renda il ritratto più enigmatico. Cambiando il disegno del loro arco cambia anche lo sguardo e l’espressione del volto. Quelle sottili danno un’aria elegante ma se troppo curate sembrano poco naturali. Troppo dritte appiattiscono lo sguardo rendendolo artefatto . Le folte ringiovaniscono il viso.

La forma più adatta? Dipende dalla grandezza degli occhi e del viso. Gli occhi grandi hanno bisogno di sopracciglia folte , quelli piccoli invece possono essere messe in risalto con sopracciglia più sottili e sinuose. Si ricorre anche ad una serie di stratagemmi a seconda delle proprie problematiche.

Chi ha occhi vicini può sfoltire la parte centrale cosi da farli sembrare più distanti. Occhio però : tra naso e l’attaccatura del sopracciglio deve esserci massimo un centimetro di distanza. Un viso tondo deve creare angoli , disegnando le sopracciglia ad ali di gabbiano mentre un viso squadrato richiederà una forma più morbida e tonda.

L’importante è non stravolgere mai la forma naturale. Sfoltire sempre la parte inferiore e mai quella superiore.

Strumento ideale? La pinzetta.

Da sconsigliare la ceretta soprattutto per le meno giovani. La pelle dell’arcata sopraccigliare è molto delicata. L’uso frequente della ceretta può far indebolire i tessuti con conseguente pericolo di pelle cascante con il passare del tempo.  Un ottimo alleato naturale per infoltirle è proprio l’olio di ricino che stimola la crescita non solo di sopracciglia ma anche di ciglia ed unghia. Come capire la forma che si addice più al nostro viso? Mai ispirarsi ai nostri idoli di bellezza e di stile cadendo nel tragico errore della simulazione.

La forma giusta è quella che ci ha dato madre natura. Le modifiche e i miglioramenti devono essere una questione di calcolo.

Chi ricorda ancora le lezioni di disegno tecnico?

Tirate fuori la vostra matita per occhi e buon lavoro.

 

L’occhio come protagonista: dal nude al metal per uno sguardo più audace

in La Grande Bellezza

“The winter is coming“

recita il motto di una nota serie tv statunitense: Game of thrones e con esso arriva anche quell’irrefrenabile voglia di cambiamento soprattutto sui nuovi trends di bellezza.

Questo autunno-inverno lo sguardo sarà il protagonista indiscusso con un twist in più : l’ombretto.

Da portare pieno e voluttuoso su tutta la palpebra, seguendo il trend del bordeaux , del nude o dei colori del bosco con decise linee total black.

Lo sguardo si posiziona al primo posto nell’olimpo del makeup grazie al ritorno dell’ombretto. Il trend lo suggerisce pieno e abbondante su tutta la palpebra mobile.

I più gettonati sono il classico nude , il bordeaux, il blu elettrico , l’oro e l’argento in version metal e i colori del bosco. Ancora preponderanti i colori vitaminici del rosso o del viola per dimenticarsi della fredda stagione invernale in arrivo. O Per le più audaci il trend suggerisce labbra dark con un ombretto pescato luminoso.

Una stagione combattuta tra chiari e scuri, le texture matte e brillanti , le belle e le dannate , il romanticismo e l’oscuro.

Rimangono sulla scena due classici intramontabili : il lipstick rosso e l’eyeliner da indossare da soli o insieme a seconda dell’effetto che si vuol ottenere.

L’autunno è alle porte: non ci rimane che osare.

 

Nasce ” La grande bellezza”, la nuova rubrica storico – culturale sulla bellezza di ieri e di oggi.

in Cultura/La Grande Bellezza

Benvenuti ne La Grande Bellezza, una rubrica storico – culturale sulla bellezza di ieri e di oggi.

Dal mondo antico a quello attuale, tantissimi saranno i consigli di stile attraverso un excursus storico ricco di aneddoti e curiosità.

La Grande Bellezza sarà il vostro mantra, una guida che  vi aiuterà a non commettere più errori prendendovi correttamente cura di voi stessi.

In caso di dubbi non esitate a contattare il vostro spirito guida, sempre pronto a rispondere a tutte le vostre domande e curiosità sia di donne che di uomini poiché la bellezza non ha sesso e regna per diritto divino.

“Parlo della bellezza. Non ci si mette a discutere su un vento d’aprile. Quando lo si incontra ci si sente rianimati. Ci si sente rianimati quando si incontra in Platone un pensiero che corre veloce, o un bel profilo di una statua                      (E. Pound)”.

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