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Pochi capelli donna: la tricopigmentazione

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Gli uomini non sono i soli a soffrire di calvizie; anche le donne, infatti, possono perdere i capelli a causa di vari eventi durante la loro vita come, ad esempio, lo stress, la depressione, interventi di chirurgia, il parto e una serie di malattie come l’alopecia.

La micropigmentazione del cuoio capelluto per le donne è un servizio in rapida crescita offerto da alcune cliniche specializzate in interventi per la ricrescita dei capelli.

Tuttavia, sebbene la micropigmentazionesia sostanzialmente attuata nello stesso modo indipendentemente dal sesso del paziente, è comunque importante sottolineare come esistano delle evidenti differenze tra le problematiche tricologiche di un uomo e quelle di una donna, problematiche che vanno inevitabilmente ad influire anche sul tipo di micropigmentazione applicata.

Gianluca Garsia ci spiega la tricopigmentazione nel seguente video

https://www.calvizielatina.it/tricopigmentazione-capelli-lunghi-densita-rasati/

La differenza chiave nella micropigmentazione tra uomo e donna

Quando un uomo riceve un trattamento di micropigmentazione, lo scopo è quello di replicare i singoli follicoli piliferi rasati. Tuttavia, quando viene trattata una donna, l’obiettivo principale è ridurre il contrasto tra i capelli ancora esistenti e il cuoio capelluto “nudo”.

Si tratta di una differenza importante, perché cambia totalmente l’approccio dei tecnici.

Quando un uomo perde i suoi capelli naturali, generalmente diventa calvo in uno schema fisso che include la recessione della sua attaccatura frontale e il diradamento della corona, seguito dal graduale inizio della calvizie totale.

Quando una donna perde i capelli, di solito sperimenta un diradamento diffuso; ciò significa che perde i capelli in modo abbastanza uniforme su tutto il cuoio capelluto, ma è improbabile che diventi completamente calva e la sua attaccatura dei capelli frontale rimarrà quasi certamente intatta. Ciò consente di utilizzare la micropigmentazione del cuoio capelluto in modo molto efficace.

 

Micropigmentazione femminile : è necessario radersi?

La risposta secca a questa domanda è : no. Rasarsi completamente i capelli rappresenterebbe un episodio traumatico nella vita della maggior parte delle donne, quindi i presupposti per effettuare un trattamento di micropigmentazione solitamente non prevedono la rasatura completa del cuoio capelluto

Come funziona la micropigmentazione nelle donne

Il tecnico lavora attraverso il cuoio capelluto dividendo ripetutamente i capelli in molteplici sezioni, applicando il pigmento sul cuoio capelluto.

Sebben non sia particolarmente indispensabile avere una cura massima del dettaglio, è fondamentale assicurarsi che il tecnico utilizzi un pigmento che non cambierà colore una volta terminato il procedimento.

Le cliniche specializzate in questo tipo di trattamenti generalmente non incorrono in questo tipo di problemi. Il risultato finale è effettivamente un cuoio capelluto sfumato, dove diventa davvero difficile notare la differenza di colore tra i capelli e il cuoio capelluto trattato.

 

Tutte le donne possono fare un trattamento di micropigmentazione?

Purtroppo, non è possibile effettuare la micropigmentazione per tutte le donne. Questa procedura, infatti, funziona significativamente meglio su brune e rosse scure ma non è generalmente raccomandata per le donne bionde.

 

L’alopecia femminile può essere trattata con la micropigmentazione?

L’alopecia femminile che si manifesta come un diradamento generalizzato dei capelli, può essere mimetizzata mediante micropigmentazione del cuoio capelluto.

L’alopecia areata (perdita di capelli a chiazze) o l’alopecia totalis (perdita di capelli totale) deve essere valutata caso per caso per determinare l’idoneità e il livello di camuffamento possibile.

Coloro che lamentano una consistente perdita di capelli in seguito ad una fase post partum o alla presenza di alopecia aerata o totalis, possono serenamente affidarsi ai professionisti della micropigmentazione per migliorare la loro condizione estetica e recuperare la fiducia in se stesse.

Il fatto che in rete vengano pubblicate poche foto di donne che hanno subito un trattamento di micropigmentazione, non significa che tale pratica non sia molto diffusa anche tra il sesso femminile ma solo che, tendenzialmente, le donne sono più restie a mostrare certi tipi di interventi.

A Roma: spopola Il trucco permanente per rendere perfetto il viso

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Rendere perfetto il viso è possibile grazie al trucco semipermanente, ma come funziona? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo trattamento estetico che permette di essere sempre belle e impeccabili senza fatica.

Una tendenza sempre in crescita

Il trucco semipermanente è un trattamento estetico lanciato negli anni Novanta che nel corso del tempo si è evoluto e perfezionato. I risultati ad oggi sono eccellenti e sono garantiti al cento per cento, è indolore e non è invasivo.

L’esito finale è del tutto naturale e permette di svegliarsi senza dover pensare a truccarsi, e di andare a letto senza dover togliere il make up.

I vantaggi di un trucco già pronto sul viso, che lo rende aggraziato e armonioso, sono notevoli: poter andare al lavoro anche quando è tardi, praticare attività fisica senza che il make up si sciolga, essere sempre a posto in ogni occasione senza bisogno di ritocchi sono solo solo alcuni dei privilegi che offre il trucco permanente.

Trucco permanente per occhi, labbra e sopracciglia

Cosa si può fare con il trucco permanente sul viso per renderlo perfetto? Per cominciare, è necessario dire che tutto il viso può essere trattato con questa tecnica, occhi, labbra e sopracciglia per primi, ma anche le guance e le palpebre possono essere trattate con fard e ombretto.

Per avere occhi ben delineati si può fare la linea dell’eyeliner, oppure una linea classica sottile all’attaccatura delle ciglia o ancora si può fare l’effetto occhio da gatta. L’obiettivo è comunque sempre quello di rendere lo sguardo più intenso e completarlo poi con un mascara per renderlo più seducente.

Il trucco permanente Roma di Toni Belfatto è uno dei pochi centri in Italia ad avere tutti i  trattamenti di trucco permanente.

Anche le sopracciglia sono un elemento importante per migliorare la bellezza del viso. Con il trucco permanente possono essere perfezionate e rese più armoniche, e anche chi non ha peli può farli riprodurre grazie alle tecniche all’avanguardia come il microblading.

E per completare il viso non può mancare il trucco alle labbra, per averle bellissime e sensuali. Se sono sottili possono essere volumizzate, ma anche se vi sono irregolarità nel contorno è possibile rifarlo e correggere le asimmetrie. Utilizzando i toni giusti gli effetti sono straordinari e il risultato è assolutamente naturale.

In genere il trucco viso con il trattamento permanente viene eseguito usando tonalità tenui, che danno un aspetto curato e naturale ma senza creare eccessi.

Se poi si desidera un trucco più forte e audace si può anche applicare sopra il make up e calcare la mano.

Quanto dura il trucco permanente viso

Anche se si chiama permanente, il trucco permanente in realtà non dura per sempre, ma comunque abbastanza a lungo da far stare spensierati per molto tempo.

I pigmenti utilizzati sono bioriassorbili e vengono espulsi dall’organismo con il passare del tempo, non sono nocivi e per introdurli bisogna utilizzare uno strumento dotato di aghi sottilissimi.

I pigmenti vengono inseriti nella parte superficiale dell’epidermide, non in profondità. Per far durare gli effetti del trucco permanente più a lungo si può ricorrere ad un ritocco ogni tanto per rimarcarli.

 

 

Depilato o peloso? Guida per gli indecisi

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Meglio un uomo depilato o peloso? Se volessimo porre la domanda riferendoci solamente ad una questione di pura estetica la risposta dividerebbe il web. Se invece ti stai chiedendo quale sia la miglior scelta tra depilato o peloso perché vuoi informarti meglio per una tua necessità personale questa guida fa al caso tuo. In ogni caso, prima di procedere, dai un’occhiata su www.depilazioneuomo.it

Perché depilarsi?

Perché non farlo, invece? Insomma la depilazione è una questione piuttosto personale e dipende da tanti fattori, tra cui il tipo di pelle, lo stile di vita e la soglia di sopportazione del dolore. Inoltre la scelta dovrebbe tenere conto anche del bilancio finanziario dato che i metodi di depilazione sono tanti e hanno costi molti differenti. La prima cosa importante da sapere è che la depilazione non è solamente una questione estetica, anzi, tutto il contrario! Difatti un uomo può scegliere di depilarsi per soffrire meno il caldo e per risolvere problemi di eccessiva sudorazione che si presentano puntuali come un orologio svizzero sotto forma di vistose macchie di sudore su petto e ascelle, magari durante una importante riunione di lavoro o durante un appuntamento. Inoltre per gli sportivi la depilazione è una necessità perché il pelo può influire sulle prestazioni. Pensa ai nuotatori, ai ciclisti, o ai performer di body building…tutte queste discipline richiedono necessariamente un corpo depilato per una questione tecnica e non estetica.

Come depilarsi?

Come per le donne la depilazione maschile offre tutta una serie di possibilità. Puoi optare per il rasoio, per la ceretta, per il laser o per la luce pulsata. Ci sono poi le cere arabe, la depilazione a filo, quella wax ecc… I metodi sono tantissimi e per scegliere bisogna fare i conti con il proprio budget e con il tipo di pelle su cui si va ad intervenire. Il rasoio è comodo perché si trasporta ovunque e consente in una passata di rimuovere i peli superflui. Tuttavia la lama taglia a filo il pelo che, entro 24 ore comincerà a ricrescere più forte di prima. Questa scelta è comoda e pratica ma sconsigliata a chi non ha tanto tempo da dedicare alla depilazione quasi giornaliera. Poi c’è la ceretta che, sebbene provochi il fastidio dello strappo è un metodo a cui ci si abitua presto e che assicura una rimozione dei peli in eccesso in maniera sicura e veloce e una durata mensile niente male. Per chi cerca metodi più definitivi ovviamente non resta altro che affidarsi alla potenza della luce pulsata, un metodo che tramite un fascio luminoso indebolisce il bulbo e i cui effetti si vedono dopo qualche trattamento. Perché è comodo? Perché non è doloroso e assicura una miglior resa nel tempo. Per questo metodo, tuttavia, dovrai affidarti al consiglio professionale di un esperto che valuterà la tua cute e ti proporrà il miglior piano per te.

Ritrovare il benessere dopo le Feste

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Durante le Feste natalizie la vita scorre frenetica e spesso ci si lascia andare a qualche “stravizio”. Il brindisi che si prolunga a un secondo o terzo bicchiere, una cena eccessivamente pesante, un merenda a base di panettone, sono tutti eventi tipici del periodo natalizio. Per tornare alla “normalità” e, perché no, anche per coccolarsi un poco dopo il trambusto delle feste ricorrere all’aiuto di un centro estetico può essere un’ottima idea.

Cosa fare al centro estetico
Il periodo natalizio non solo ci porta a mangiare e bere di più, ma molti ne escono completamente “stravolti”. Soprattutto chi si dedica a grandi pranzi e cene con i parenti può trovarsi molto stanco dopo le feste; inoltre in molti casi ci si trova a dover rinunciare ad alcune attività periodiche classiche. Come ad esempio la ceretta, la pulizia del viso o una seduta di massaggio. Nei numerosi centri estetici presenti nelle città italiane, come ad esempio il Centro Estetico Indaco, uno dei più noti Centri Estetici a Roma, si possono fare tutti questi trattamenti e anche molti altri. Nei centri estetici professionali si trovano numerosi esperti del settore che si prenderanno cura del nostro corpo, rendendo più piacevole il ritorno alla vita quotidiana dopo il periodo natalizio. Tornare alla normalità del tran tran quotidiano, del lavoro e delle mille faccende da sbrigare, è molto più piacevole se lo si fa dopo aver dedicato del tempo a se stessi.

Non solo trattamenti estetici
Si deve poi considerare anche il fatto che presso un centro estetico sono disponibili anche interventi volti al benessere del corpo e dell’anima. Non stiamo infatti parlando di centri in cui si effettuano esclusivamente trattamenti di tipo estetico, come lo può essere la pulizia del viso o la ceretta. Massaggi, trattamenti per il corpo o in una SPA, interventi che vanno a colpire i depositi di adipe, la muscolatura stanca o problemi di vario genere sono utili anche per sentirsi a proprio agio con il proprio corpo, per ripartire nel nuovo anno con una marcia in più. Nonostante quanto si creda, molti di questi trattamenti sono alla portata di chiunque e si possono effettuare anche nel caso in cui si abbia poco tempo libero nel corso della giornata.

I trattamenti più amati per il 2020
Buona parte dei trattamenti più amati dalle persone riguardano il ringiovanimento. Ad esempio si possono effettuare le cosiddette endermologie, si tratta di interventi mirati che consentono di stimolare la pelle del viso e del corpo, in modo da rimuovere eventuali inestetismi e da favorire il corretto ristabilirsi della cute. In questo modo si eliminano le piccole rughe, ma anche le zone in cui la cute del viso appare spenta o poco tonica. Sono poi moltissime le persone che approfittano del centro estetico per rimuovere definitivamente i peli del corpo o del viso; oggi sono numerosi anche gli uomini che si sottopongono a questo tipo di
trattamento, soprattutto tra coloro che praticano uno sport. Manicure e trucco semipermanente sono poi i nuovi must degli ultimi anni, che permettono di apparire sempre curate e belle, senza il minimo sforzo.

Il trucco permanente conviene?

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Molte donne sono indecise se optare o meno per il trucco permanente, perché dubbiose sulla bontà del risultato finale. In realtà, però, il trucco permanente, o make up permanente, o ancora la micro-pigmentazione, ha un aspetto più naturale di quanto si possa pensare e ti permetterà di eliminare il fastidio di dover applicare l’eyeliner o di disegnare le sopracciglia ogni giorno.  Insomma, con il trucco permanente non dovrai più preoccuparti del trucco sbavato se ti sei dovuta strofinare gli occhi e potrai mangiare e bere senza dover riapplicare il rossetto sulle labbra!

Quando conviene il trucco permanente

Come ci ricordano gli esperti di www.truccopermanente.it, il trucco permanente può essere di grande utilità in una lunga serie di situazioni. Per esempio, è ottimo se soffri di allergie e spesso ti lacrimano gli occhi. Ancora, è una ottima alternativa se soffri di particolare sensibilità ai cosmetici, o se magari hai una vista non perfetta o una mano instabile che rende difficile l’applicazione del trucco. In tutte queste situazioni il trucco permanente… è quel che fa per te!

Applicare l’eyeliner permanente

L’eyeliner permanente può essere applicato sia alle ciglia superiori che a quelle inferiori, o a entrambe, a seconda di quelle che sono le proprie necessità. Generalmente si tende a creare un miglioramento della zona egli occhi per poterla definire in maniera tale che vi sia uno sguardo più naturale, piuttosto che una linea diversa da quello che il proprio aspetto originario. Ad ogni modo, durante la seduta sarà possibile personalizzare il trattamento in ogni suo aspetto, compresa la tonalità, arrivando a quella che meglio si adatta al tuo stile!

Sopracciglia tatuate con il trucco permanente

Ricorda inoltre che le sopracciglia tatuate in modo permanente sono realizzate per poter creare l’aspetto di una zona occhi / fronte più “piena” e di maggiore personalità. Si tratta dunque di una grande scelta per chiunque abbia le sopracciglia non particolarmente folte, o che abbiano subito delle perdite totali o parziali a causa dell’età o di condizioni mediche.

Trucco permanente sulle labbra

La micro-pigmentazione permanente sulle labbra può contribuire a migliorare il loro colore naturale o può essere dare un nuovo vigore al proprio colore preferito! Naturalmente, anche la forma può essere definita e perfezionata, creando un look più completo e sinuoso. D’altronde, non c’è nulla di cui stupirsi: con l’età, il nostro pigmento naturale svanisce e si ritira, e il trucco permanente può dunque darci una mano a ripristinare il colore e la pienezza giovanile!

Il trucco permanente è doloroso?

Il trucco permanente è una procedura completamente non dolorosa. Gli specialisti tendono comunque ad usare un anestetico topico, che lo rende privo di fastidi. A volte è presente un lieve gonfiore, che durerà per circa un giorno, e può essere alleviato con brevi applicazioni di ghiaccio.

In ogni caso, lo specialista fornirà istruzioni molto precise su come prendersi cura del proprio nuovo trucco permanente, e a volte potrà consigliare anche l’applicazione di un unguento specifico, da applicare continuamente per qualche giorno, per poter accelerare il processo di guarigione e perfezionare il risultato. È inoltre possibile che possano essere previste delle sessioni di controllo o di ritocco del trucco.

JOKER MOOD: QUEST’ANNO AD HALLOWEEN INDOSSA UN SORRISO.

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Sembrerebbe che quest’anno Halloween sia iniziato prima del tempo, tra challenge e strani eventi verificatisi nelle nostre cittadine. Sì, perché, non è passato molto da quando insolite riproduzioni della Samara di The Ring, sono state avvistate per le strade con tutta la loro potenza granguignolesca. 

Ma una delle feste più suggestive dell’anno è finalmente ormai giunta.

Già da tempo abbiamo detto addio ai vecchi costumi tradizionali come Dracula, lo zombie o la sposa fantasma, soppiantati da nuovi personaggi cinematografici. Non ci stupiremo affatto, dunque, se a dominare le scene quest’anno sarà lui: il travestimento da Joker. 

Dopo l’uscita nelle sale cinematografiche del capolavoro diretto da Todd Phillips, basato sull’omonimo personaggio dei fumetti DC Comics, interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix, e vincitore de il Leone d’oro al miglior film, siamo sempre più convinti che non ci sia nulla di più agghiacciante di una bella risata. 

Nonostante nell’immaginario comune Halloween sia una festa anglosassone, l’ usanza del travestirsi risale al medioevo e si rifà alla pratica dell’elemosina, quando la gente poteva andare porta a porta la notte di Ognisanti e ricevere cibo in cambio di preghiere. Come spesso si legge nei racconti o si può notare nelle trasposizioni cinematografiche, questa misteriosa tradizione è legata alla famosa leggenda dell’irlandese Jack O’Lantern , un fabbro astuto ed ubriacone che scacciato sia dal paradiso che dall’inferno , una volta l’anno vaga senza tregua alla ricerca di un rifugio, accompagnato da una lanterna  a forma di zucca. 

Ecco, perché, è consigliabile lasciarne una dinanzi le proprie dimore, per segnalare all’ infelice anima che la vostra casa è off limits.

Ad ogni modo, le ossessioni in voga, qualunque esse siano, si dimostrano dispendiose ma non quest’anno. Se nella vostra lista dei desideri c’è un costume da Joker, sappiate che avrete bisogno di 4 semplici prodotti, cheap ma di grande impatto visivo. 

Vi basterà un ombretto nero, del cerone bianco, una bomboletta a spray verde per le vostre chiome e un comune rossetto rosso per contornare quell’inconfondibile sorriso.

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Siete pronti a trasformarvi nel nemico numero uno dell’uomo pipistrello?

CURIOSITÀ DALLA STORIA

Il personaggio di Joker, nato dalla collaborazione di Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson, che ha esordito nel 1940 nel primo numero della serie a fumetti Batman, venne ispirato da un romanzo di Victor Hugo, L’uomo che ride (L’Homme qui rit),  pubblicato nell’aprile 1869.

Personaggio principale è Gwynplaine che, sfregiato da bambino, riesce a diventare un clown famoso, grazie alla sua smorfia artificiale, preservando così la propria sopravvivenza in un’Inghilterra oppressa dall’opulenza e il parassitismo della nobiltà fortemente in contrasto con la povertà in cui versava il popolo inglese.

 

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Jeans: le origini dei pantaloni più amati di sempre

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Al giorno d’oggi tutti hanno almeno un paio di jeans nel guardaroba: dato il grande assortimento di modelli adatti ai gusti più disparati, è davvero impossibile non trovarne un paio che fa al caso proprio. Dagli skinny ai cosiddetti “boyfriend”, passando per quelli più ricercati come i jeans larghi, che hanno visto una rinascita proprio quest’anno, questi pantaloni hanno invaso le vetrine dei negozi e le passerelle di tutto il mondo, adattandosi ai look di ogni tipo.

Le origini del nome

Da dove proviene il nome “jeans”? Secondo alcuni, le origini sarebbero italiane: “blue jeans”deriverebbe infatti dall’espressione “bleu de Gênes”, che tradotto dal francese vuol dire“blu di Genova”.  Secondo altri, invece, le origini di questo amatissimo tipo di pantaloni sarebbero francesi: a dimostrarlo sarebbe la dicitura “denim”, proveniente dall’espressione “de Nîmes”; la città di Nîmes era infatti nota per dei pantaloni usati dai lavoratori per la loro resistenza, che erano color indaco.

Dalle vele dei mercanti al brevetto

Per quanto possa sembrare strano a noi che li abbiamo sempre conosciuti come capi d’abbigliamento, un tempo la stoffa dei jeans non veniva indossata ma serviva per realizzare dei teloni utilizzati coprire i carri e le vele delle imbarcazioni. In seguito proprio la grande resistenza di questa stoffa fu sfruttata per creare degli abiti da lavoro per i minatori e gli scaricatori di porto e, successivamente, per l’esercito statunitense. I jeans che indossiamo ancora oggi hanno delle caratteristiche che sono rimaste uguali dalla fine dell’Ottocento: i piccoli bottoncini di rame che troviamo sui jeans, ad esempio, sono stati aggiunti sul denim da Jacob W. Davis, un sarto lettone che viveva a Reno (Nevada) che collaborava con il più noto Levi Strauss (1829-1902), un mercante originario di Buttenheim (Germania) ed emigrato a New York con la famiglia che diventò il principale produttore di questi celebri pantaloni, dopo averne ottenuto il brevetto nel 1873.

L’ingresso nel mondo del fashion

Il grande successo che decretò l’ingresso ufficiale dei jeans nel mondo della moda venne diversi anni dopo, precisamente nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. In questo periodo, infatti, i jeans statunitensi spopolarono in Europa per merito dei grandi divi del cinema e del rock‘n’roll dell’epoca come James Dean, Marlon Brando ed Elvis Presley, che erano delle vere icone per i giovani.I jeans divennero quindi un simbolo di ribellione e protesta nel corso degli anni Sessanta, per poi diventare nel corso degli anni un capo versatile e che si adattava quindi ad occasioni diverse, persino eleganti.

 

 

COSTUMI DA BAGNO: IL VINTAGE CONTAMINA LA MODA ESTATE 2019

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costumi da bagno vintage 2019

Pronti per la prova costume?

Quanti sono stanchi di sentire questo slogan che rimbomba tra pubblicità, giornali, amici e parenti e che innalza la nostra temperatura corporea ancor prima di quella ambientale?

Sì, perché, esser in forma è bello ma non c’è prova che tenga se non si ha il costume giusto. 

Tra bikini, costumi a fascia o interi, ogni anno ci si ritrova tempestati dalle nuove proposte dei guru della moda e così come il dress code – insieme di regole scritte, o il più delle volte tacite, relative all’abbigliamento – richiede, bisogna tener conto della propria fisicità per poter fare la scelta giusta che possa, soprattutto, risultare fashion. 

Prendiamo, ad esempio, il tanto discusso costume intero; spesso si sente dire che è il capo da bagno più consono per una donna curvy. Sbagliato! Segnando il punto vita, sarebbe più adatto per un corpo longilineo e slanciato oltre ad essere l’alleato perfetto per un aperitivo al tramonto in spiaggia o in piscina, per chi non vuole compromettere la propria abbronzatura ( quasi) total body

Se le vostre forme copiose necessitano giustizia, l’ideale è indossare un bikini che possa esaltare il décolleté e lasciare morbidi i fianchi grazie ai laccetti regolabili. 

Quest’estate 2019 abbiamo visto una netta contaminazione vintage anche nella moda balneare. 

Stiamo parlando dei crochet, costumi da bagno cuciti all’uncinetto; interi o due pezzi, tinta unita o a fantasia, arrivano dagli anni ’70 e vantano un sapore di mare che oscilla tra lo stile hippy al retrò-chic.

Si va dalle fantasie azteche ( perché la lavorazione all’uncinetto si presta molto bene a un tripudio di colori), ai colori pastello, al total black fino ad arrivare a fantasie di ricami crochet di murrine handmade ( per omaggiare la laguna di Venezia che si intreccerà alla preziosità del vetro di Murano). 

fantasie di ricami crochet di murrine handmade,
credits Missoni.com
fantasie azteche
credits annakosturova.com

Se, invece, avete più un animo candido, la vostra scelta non potrebbe che ricadere su un total white effetto crochet, il non plus ultra dello charme anni ’50 che vi donerà un’aria all’Elizabeth Taylor. 

CURIOSITÀ DALLA STORIA

La storia del costume da bagno ha origini molto antiche.

Già in epoca romana era in uso un indumento molto simile al bikini che indossiamo oggi, anche se in origine non si usava né per fare il bagno né per prendere il sole, ma per l’attività sportiva. Questo tipo di utillizzo viene mostrato anche nelle opere d’arte di quel tempo, come il famoso mosaico con le “fanciulle in bikini” conservato nel complesso romano della Villa Romana del Casale ad Enna (Patrimonio dell’Umanità UNESCO). L’opera, che risale al III secolo d.C., raffigura dieci ragazze dedite a differenti attività atletiche che indossano un costume a due pezzi composto da una fascia per la parte superiore e da una parte inferiore che richiama la forma di un paio di slip.

Italia Sicilia Mosaici e resti archeologici Romani di Villa del Casale di Piazza Armerina, Donne in costume da bagno | Sicily Italy mosaics and archaeological remains of the Roman Villa del Casale in Piazza Armerina,Women swimsuit

Fonte: https://thelivingnews.it/il-costume-da-bagno-una-storia-piu-che-centenaria/

Solo nel 1824 Maria Carolina di Berry, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone, si gettò completamente vestita in acqua aprendo le danze balneari anche alle donne alle quali fino a quel momento era concesso unicamente bagnarsi i piedi. 

La duchessa Maria Carolina fu davvero lungimirante, nonostante la mentalità obsoleta dell’epoca, perché comprese con cinquant’anni di anticipo che il bagno al mare sarebbe divenuta un’attività unisex.

L’emancipazione al due pezzi arriverà solo nel 1946 quando un sarto francese Louis Reard creò il bikini paragonandolo addirittura alla bomba atomica che pochi giorni prima era stata testata dagli americani nell’atollo di Bikini ( nelle Isole Marshal ) e da cui, poi, prese il nome. 

Louis Reard, celebra la nascita del bikini il 5 luglio del 1946
@copyright foto https://lolawho.com/bikini-day-jacques-heim-and-louis-reard/

Come vestirsi bene con l’essenziale: istruzioni per l’uso.

in Cultura/La Grande Bellezza

‘’ Io voglio i miei soldi là dove li posso vedere: tutti appesi nel mio armadio.’’

 A quanti, leggendo questa nota citazione cinematografica, sarà sicuramente venuta in mente Carrie Bradshaw, personaggio autobiografico creato da Candace Bushnell e protagonista di Sex and City, diventata universalmente icona di stile? Ebbene, vorreste sentirvi come lei dinanzi ai vostri armoire, croce e delizia delle quattro stagioni?

Niente paura, per vestirsi bene basta l’essenziale.

Osservando le guru della moda, tra attrici, blogger e socialite, sempre più spesso si ha l’impressione di non poter raggiungere quel grado di perfezione perché ciò è sintomatico di lusso sfrenato. Eppure, quelle che i media definiscono it girl spesso sono anche sinonimo di estrosità ed eccessi che sarebbero inconciliabili con la vita reale dei comuni mortali più sobri e pratici. Basti pensare all’influencer italiana  più famosa del globo, Chiara Ferragni,  che dal suo attico posizionato nella città simbolo della moda, posta quotidianamente sui social outfit che variano dai total white al total skin, unicamente di brand come Chanel, Prada, o Versace. Per nostra fortuna vale ancora  la stessa vecchia regola di cui Coco Chanel ne fece una filosofia. Per esser sobri bisogna esser essenziali.

‘’ Prima di uscire, guardati allo specchio e togliti qualcosa. ‘’

           Coco Chanel

Ad ogni modo, presentarsi in ordine in un qualsiasi contesto sociale fa la differenza. Che tu vada a un colloquio di lavoro o a una cena con amici, è importante saper scegliere i propri abiti e perché no anche gli accessori nel modo giusto, non dimenticando mai la propria personalità.

GLI ESSENZIALI DA AVERE NEL GUARDAROBA

L’intramontabile Jeans

Hanno fatto la storia di intere generazioni e rappresentano l’icona dell’ abbigliamento casual per eccellenza, i jeans possono aiutarci in ogni occasione. Da indossare con i sandali oppure décolleté, per un party glamour o con le sneakers in situazioni informali.

 

 

 Il tubino nero

Da oltre un secolo è un capo simbolo di eleganza. Un classico eccezionale e versatile per differenti occasioni. Da indossare con una giacca sfiancata nell’ambito lavorativo o con un bolero di raso per una cerimonia. C’è anche chi lo indossa con anfibi e giacca di pelle per rendere il proprio look un misto di eleganza rock.

 

 

 La camicia

Se dalla fine del 1600 la camicia delineava l’appartenenza sociale, dividendo l’aristocrazia dalla plebe, oggi questo capo è tra i più amati sia da donne che da uomini di ogni estrazione sociale. Tra i più versatili degli indumenti, può esser indossato sotto un maglione e i jeans o con un pantalone a palazzo a vita alta per donare al look un tono più glamour.

 

 

Blazer

Con una T-shirt o una camicetta di seta. Con un look da jogging o da disco. Con i jeans strappati o una gonna lunga. Questo capo dovrebbe esser in cima alla lista shopping di ogni donna.

 

 

 

 Il trench

Nato come capospalla per proteggere i soldati sul fronte di battaglia, il trench-coat ovvero cappotto da trincea, di fatto, insieme al tubino nero e alla camicia, è tra gli essenziali di un guardaroba contemporaneo. Può esser indossato con dei tacchi alti e un pantalone a sigaretta oppure con un maglione oversize, grande indumento must-have dell’inverno.

Se, infine,  al tuo outfit vorrai donare un tocco di classe in più, apri l’armadio e indossa un sorriso.

Più essenziale di questo…

 

CURIOSITÀ DALLA STORIA

 Sapevate che i gli antichi romani erano molto vanitosi e ci tenevano particolarmente allo stile? Amavano seguire la moda dell’epoca e abbigliarsi in differenti modi in base alle occasioni e ovviamente al ceto sociale. Il capo di vestiario più in uso erano la toga e la tunica. I tessuti più utilizzati erano la lana e il lino, ma tra la fine del I sec a.C. e l’inizio del I sec d.C., tra i ceti più nobili, iniziarono a diffondersi anche la seta ed il cotone, entrambi molto costosi in quanto provenienti dalla Cina o dall’India; mentre nelle regioni più fredde si usavano anche pellicce e cappelli di feltro.

ATTENZIONE PERÒ: Solo chi godeva della cittadinanza romana aveva il diritto di portare la toga e l’autorità doveva vigilare che gli stranieri non la indossassero. Infine, ieri come oggi, gli accessori contribuivano molto al decoro della donna e tra i più usati vi erano le spille, i pettinini e naturalmente i gioielli: collane, bracciali, catenine, orecchini, anelli alla mani e alle caviglie.

 

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Abbronzatura: quando il segno del costume è trendy

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Durante l’anno ci si ritrova spesso ad osservare la propria immagine riflessa in uno specchio e a constatarla sempre più sbiadita. E allora che si fa?

Numerosi sono gli escamotage a cui si fa ricorso per donarsi un po’ più di colorito.: autoabbronzanti, prodotti cosmetici di vario genere come terre calde o freddi contouring e nella stragrande maggioranza dei casi ci si rintana durante la fredda stagione in centri di bellezza per immergersi in una calda lampada a raggi UV . Sì perché almeno nell’ ultimo secolo l’abbronzatura è diventata non solo una moda ma sinonimo di benessere e bellezza. Continua a leggere

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