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Tursi. La maggioranza in piazza: “Dall’altra parte una pseudo minoranza. Sono come I Tre dell’Ave Maria e dimenticano il passato”
Tursi – Si è tenuto domenica in piazza Maria S.S. di Anglona, il comizio della maggioranza in risposta a quello tenuto dall’opposizione nelle scorse settimane. Ad aprire la serata è stato il sindaco Salvatore Cosma, che ha tenuto subito a puntualizzare alcuni aspetti prima di lasciare la parola agli assessori Maria Anglona Adduci e Antonio Caldararo.
”In tre mesi e mezzo di amministrazione – ha esordito il primo cittadino dopo i saluti di rito - abbiamo fatto quattro consigli comunali: il primo è durato sette ore, il secondo cinque ore, il terzo quattro ore e mezzo e l’ultimo quattro ore e vengono qui a dire che non li facciamo parlare. Loro in consiglio comunale vengono solo ad urlare e quasi a pretende che dobbiamo fare quello che dicono loro. A questo punto noi, come maggioranza, che ci stiamo a fare?”
Poi una battuta verso i consiglieri di minoranza Salvatore Caputo, Leandro Verde e Antonio Di Matteo:
“La contraddizione de I tre dell’Ave Maria è sotto gli occhi di tutti. Dimenticano che in campagna elettorale se ne sono suonate di santa ragione. Ora è vero che tutti e tre, insieme alla Montesano, rappresentano un’opposizione ma non si può certo dimenticare quello che si è venuto a sbraitare su questi palchi durante la campagna elettorale l’uno contro l’altro. Oggi si ritrovano a fare gli angeli contro un’amministrazione che lavora dalla mattina alla sera.”
La parola è passata poi all’assessore alla pubblica istruzione, Adduci: ”Salgo sul palco questa sera per rispondere in maniera netta e sincera alle accuse mosse dalla minoranza nel precedente comizio verso di noi e verso il mio operato di assessore alla pubblica istruzione. La riorganizzazione scolastica, tanto criticata, è stata dettata dal calo sempre più sentito delle nascite che ha portato alla perdita della dirigenza scolastica da parte del nostro istituto comprensivo. Oltre a questi motivi, analizzando lo schema degli edifici scolastici e la loro popolazione, abbiamo ragionato per questo assemblaggio. Erano presenti tre plessi di scuole dell’infanzia: la scuola Carmela Ayr di San Filippo con diciannove alunni, l’Arcobaleno di viale Sant’Anna che contava quarantacinque bambini e quella di Santiquaranta che annoverava venti discenti. Sempre con il presupposto di verificare la fattibilità dell’idea e non di imporla a priori, con il supporto tecnico dell’ingegner Morisco, abbiamo valutato se l’accorpamento era possibile e non arrecasse danno a nessuno. Verificato tutto, anche perché prima di ricoprire un ruolo istituzionale e amministrativo, io sono una madre che ha anche lavorato nella scuola, abbiamo confermato questo percorso di assemblaggio in modo tale da garantire anche una omogeneità delle classi in base alle fasce d’età e per avere anche una didattica più efficiente ed efficace. A prescindere dalla logica dei numeri, abbiamo tenuto a cuore di non far perdere il posto di lavoro a nessuno e soprattutto per concentrare le poche risorse a disposizione dell’ente comunale, su un unico plesso scolastico in modo tale da renderlo efficiente e sicuro il più possibile anziché dividere questi fondi per tre plessi.“
La risposta al consigliere di minoranza Maria Montesano che l’ha chiamata in causa nei giorni scorsi sempre dal palco della piazza tursitana, non si è fatta attendere:
“Mi preme rispondere al consigliere Maria Montesano, la quale si chiedeva come potessero i bambini pranzare nello stesso spazio dove svolgono attività didattica. I bambini consumano il pasto nelle aule delle scuole già dal 2000, anno in cui ho iniziato a lavorare nel mondo dell’istruzione quindi non c’è nulla di strano a mio avviso, premettendo che si pulisca prima e dopo il momento di refezione. Perché, invece, non è stato detto che a Sant’Anna vi era un unico bagno dove ne usufruivano maschietti e femminucce avendo un disagio? Nel plesso di Santiquaranta abbiamo due bagni maschili e due bagni femminili. Anche il trasporto è stato aumentato e migliorato per garantire a tutti di accede alla scuola per l’infanzia con mezzi comunali. Per chiudere questa parentesi di spiegazioni per quanto concerne l’accorpamento delle scuole per l’infanzia, voglio ricordare che siamo in una fase temporanea e sperimentale per renderci conto se quanto adottato è giusto o meno per le esigenze di tutti. Per quanto riguarda l’appalto per la mensa scolastica, abbiamo ricevuto una sola busta per la gara, nonostante il bando prevedesse un punteggio in più per gli interessati che erano più vicini, in termini di chilometri, al nostro comune. Ovviamente, come ogni cosa nuova che inizia, ci sono state delle difficoltà che l’amministrazione comunale ed io in prima persona, mi sono assicurata di superare per garantire ai nostri bambini un servizio adeguato. Le polemiche di strada non portano a nulla, quindi se ancora oggi qualcuno ha da fare delle osservazioni noi siamo a completa disposizione.”
Ma ci sono anche altri progetti che l’assessore ha illustrato durante il suo pubblico intervento:
“Oltre al capitolo scuola, mi preme ricordare che abbiamo avuto un finanziamento per completare il centro diurno San Giuseppe e un’autorizzazione da parte della Sovrintendenza ai Beni Archeologici di 825mila euro per ristrutturare una parte di Anglona. Tali fondi riguardano tre paesi ossia Tursi, Nova Siri e Valsinni e tutta l’amministrazione si è impegnata per far si che tali fondi non andassero persi. Cosi come il progetto che abbiamo candidato per il centro storico di 75mila euro, ripartito in tre anni. Vi ho voluto illustrare tutto quello che è stato fatto in questi quasi quattro mesi e vi posso garantire che ci siamo impegnati con serietà per raggiungere ottimi risultati.”
La questione Tari è stata affrontata dall’assessore al bilancio Caldararo che ha illustrato come questo tributo si differenzia dalla vecchia Tarsu, non senza rispondere alle critiche personali ricevute nei giorni scorsi: “In questo paese siamo abituati a insinuare ed a trovare il male in tutto. Lo insegna la storia ed ancora oggi continuiamo a commettere errori come quelli fatti nel passato – ha esordito, continuando – Antonio Di Matteo se vuoi dimostrare di essere il migliore devi dimostrare quello che vali non sparando a zero su tutti. Non sei credibile per quello che scrivi e lo si dimostra facilmente come accaduto nell’ultimo consiglio comunale. Hai accusato l’amministrazione per comportamenti inesistenti. Meno male che invochi sempre l’onestà intellettuale. Probabilmente non sai neanche cosa significa onestà intellettuale. I numeri non sono il tuo forte: lo hai dimostrato in maniera esplicita quando l’anno scorso di questi tempi, iniziavi la tua campagna elettorale, millantando numeri di adesione al tuo movimento esorbitanti. E poi? A maggio hai presentato una lista con nove elementi anziché dodici. Chi seguiva noi, invece, tu li contavi come in quattro gatti. Quattro gatti che sono in realtà 1322 e per fortuna ti hanno fatto perdere le elezioni. Allora ha ragione il sindaco quando, in consiglio comunale, vi ripete che avete perso le elezioni e vi comportate in questo modo. Lasciamo le polemiche e andiamo al tema che tanto ha fatto parlare in questi giorni, ossia la Tari. Abbiamo assistito ed ascoltato una serie di inesattezze e falsità frutto d’ ignorare la presenza di leggi e regolamenti. Frutto dell’ignoranza di qualcuno, che per mera interpretazione personale e senza punti di riferimenti istituzionali, prendendo spunto dal manuale delle giovani marmotte, è venuto su questo palco a sbandierare. Prima della Tari c’era la Tarsu che non era lontana anni luce dall’importo che oggi paghiamo con questa legge introdotta nella finanziaria del 2013, in riferimento all’anno 2014. C’è solo una differenza nella determinazione dell’importo da chiedere al cittadino. Con la Tursu, le amministrazioni comunali italiane destinavano dei fondi di bilancio, provenienti da trasferimenti statali e altre risorse che si riuscivano a reperire, su questo servizio; con la Tari c’è l’obbligo da parte delle amministrazioni di recuperare l’intera parte di quello che spendono dalle tasche dei cittadini. E’ vero che rispetto allo scorso anno paghiamo un po’ di più ma parchè paghiamo di più? Non perché, come vanno dicendo, l’amministrazione comunale o l’assessore al bilancio sono responsabili di scellerati aumenti. Non è un aumento volontario da parte dell’amministrazione e vi spiego perché: il servizio di gestione dei rifiuti viene fatto attraverso una gara pubblica con un contratto scritto della durata di cinque anni. Dal 2009 al 2014 il costo del servizio era pari a 610mila euro. Quando nel 2013 è stata fatta la nuova gara, i parametri di riferimenti presi in considerazione per il costo di smaltimento, erano diversi perché fino al 2013 i nostri rifiuti venivano stoccati a Colobraro dove, tutti i comuni che conferivano, pagavano 110 euro a tonnellata. Dal 2013 in poi, a causa della chiusura della discarica di Colobraro, siamo stati costretti a scaricare prima a Tricarico e poi a Pisticci dove paghiamo un costo per il conferimento di 175 euro a tonnellata. Quindi c’è un aumento per il conferimento in discarica pari a 65 euro a tonnellata che moltiplicato per le circa 1100 tonnellate conferite dal nostro comune, fanni circa 70mila euro di incremento del costo del servizio. A questo vanno aggiunti 20mila euro per la costruzione dell’eco punto che rientra nei punti contestati alla ditta per le inadempienze. Per cui c’è l’incremento di circa 90mila euro che hanno portato il contratto da 610mila euro del primo contratto ai 707mila euro nel nuovo contratto. Detto questo bisogna aggiungere le agevolazioni previste dal regolamento che ammontano a circa 50mila euro perché se è vero che bisogna agevolare le attività o altre categorie sensibili, è anche vero che questo importo venga garantito da chi invece non rientra in nessuna agevolazione. Per cui è facile sparare a zero e dire che non sono state previste delle agevolazioni per le famiglie numerose ed è facile dire che bisogna agevolare determinate attività. Noi possiamo dire tutto quello che vogliamo. C’è solo un punto fermo e lo dice la legge e su cui la Corte dei Conti è ferma e attenta: il costo del servizio, con costi diretti e indiretti, con tutte le agevolazioni, deve essere recuperato per il 100% dai cittadini che usufruiscono dello stesso servizio.”
Prima dell’intervento conclusivo del sindaco, l’assessore Caldararo ha voluto riproporre alcuni articoli comparsi sul blog del consigliere di minoranza Antonio Di Matteo, illustrandone le “inesattezze e le falsità”
La chiusura del sindaco Cosma è stata incentrata maggiormente sull’operato dei primi quattro mesi di attività amministrativa della sua maggioranza, elencando ed illustrando quanto fatto: “Come già fatto nei mesi scorsi a mezzo stampa, ho chiarito e spiegato cosa la mia amministrazione stava facendo e cosa doveva essere migliorato. Ripeto ancora oggi: probabilmente qualcosa la stiamo sbagliando. Ma abbiamo il tempo per rimediare e per migliorare. Bisogna cambiare la mentalità di questo paese, che non può rimanere indietro agli anni ‘60-‘70-‘80. E per fare questo io sono il primo a fermarmi in piazza per parlare ed ascoltare i cittadini e ricevo in comune una media di venti-trenta persone al giorno. Altro che porte chiuse. Essere sindaco non significa elevarsi sopra gli altri ma rimanere sempre lo stesso. Io sono sempre Salvatore Cosma e da sempre sono stato vicino agli anziani e anche quest’anno ho mantenuto questa vicinanza nonostante fossi sindaco. Ovunque c’è da portare il nome della nostra città io sarò presente, insieme alla mia squadra. Altro che cambio di vicesindaco o soggiorni di cui avrei beneficiato gratis. Quando c’è bisogno, io pago di tasca mia, come successo per il soggiorno a Rimini con il Centro Sociale Anziani Polivalente, caro Caputo. Non sono come te che in cinque anni hai speso 100mila euro in missioni. Io non sono come voi che vivo di rabbia. Io vivo di voglia e di entusiasmo nel far crescere e conoscere la mia città. Voi, mossi da questo sentimento di invidia, siete stati capaci di votare contro il parco eolico. Noi non sfruttiamo l’handicap degli altri per fare politica. Sia chiaro consigliere Maria Montesano. Evita di venire sui palchi a blaterare perché la politica va seguita tutti i giorni e non come fai tu. L’amministrazione comunale cerca delle soluzioni per dare un’opportunità ai giovani di lavorare e per fare questo sfrutta, in un certo senso, le associazioni. Ed è questo quello che è stato fatto per il progetto degli ausiliari del traffico. L’estate appena trascorsa è stata una delle più vive e vivaci come non succedeva da anni. Ed io sono fiero di aver presieduto a tutte le manifestazioni insieme alla mia amministrazione ed alle volte anche di aver ballato, cantato o presentato. Poi Il parco eolico: ho fatto bloccare i lavori perché non lavoravano persone di Tursi ma di Gravina. Già adesso inizieranno quattro nostri paesani ed altri ancora andranno a lavorare presso il parco eolico e altri già lavorano in opere pubbliche tra cui il Pescogrosso e San Filippo. Li vedete o non li vedete? Venite a fare i professori. Ma a chi?”
Dopo il duro sfogo, in chiusura, un elogio al suo predecessore nella casa comunale, l’avvocato Giuseppe Labriola, chiamato precedentemente in causa dalle opposizioni nel comizio delle scorse settimane: “Nuccio Labriola è una persona perbene e prima di parlare di lui alcuni soggetti dovrebbero sciacquarsi la bocca perché non hanno nulla in comune ed io sono fiero di prendere consigli da un uomo come lui. Un uomo e un professionista di cui il nostro territorio deve essere fiero per quello che ha rappresentato e che ancora rappresenta. Gli altri possono provare in ogni modo a tagliarmi le gambe ma non ho paura perché ho il popolo che mi vuole bene e che vede quello che si fa per la collettività. Non intendo, per cui, ritornare su questi palchi per rispondere alle accuse insensate mosse alla mia persona ed alla mia amministrazione.”
Salvatore Cesareo
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