Mercoledì, 06 Dicembre 2023

Ambiente, petrolio e inquinamento. Ha scelto i temi più cari al proprio elettorato il Movimento 5 Stelle di Policoro per l’ultimo comizio in Piazza Eraclea, venerdì 26 maggio.

Presenti sul palco tutti i candidati consiglieri, la candidata sindaca Olga Renata Colletta e l’europarlamentare Piernicola Pedicini. Sotto, invece, i cittadini ad ascoltare erano certamente in numero minore rispetto ai comizi degli altri candidati sindaci.

Dopo una breve introduzione in cui la candidata Colletta ha annunciato il bando di reclutamento degli assessori, che quindi saranno scelti tra coloro che manderanno il curriculum, a prendere la parola è stata la candidata consigliera Giovanna Gentile, giornalista freelance. Nel suo appassionato intervento, Gentile ha spiegato che la Basilicata oltre ad essere il più grande centro di estrazione petrolifera d’Europa è diventata anche la più grande discarica di rifiuti petroliferi tanto da paragonarla alla Terra dei Fuochi.

È toccato, invece, a Pedicini spiegare, dal suo punto di vista, che estrarre petrolio non è conveniente sia perché i lucani lo pagano allo stesso prezzo degli altri e sia perché le royalties (10%) sono più basse dei paesi africani (13%). Infine l’europarlamentare ha difeso i candidati 5 stelle che sono accusati di essere incapaci e inesperti, chiedendo sarcasticamente che cosa hanno fatto gli esperti se non quello di pensare ai fatti loro.

A chiudere la serata, l'intervento di Olga Colletta che ha criticato il silenzio delle istituzioni sullo sversamento delle 400 tonnellate di petrolio da parte di Eni, ha accusato i grandi partiti di aver venduto la Basilicata alle multinazionali e ha invitato i cittadini a mandare via i vecchi politici.

Quindi tutti a casa con un bel "vaffa". Anche il Movimento 5 Stelle Policoro sulla scia di quello nazionale utilizza questa strategia per convincere i cittadini.

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"E' singolare che proprio oggi si sia saputo che la Provincia di Potenza abbia comminato una multa di 800 mila euro all'Arpab perché a ottobre del 2013, al termine di analisi in una contrada di Montemurro, dove ci sono i pozzi di reiniezione di scarti petroliferi, pur avendo rilevato tracce di idrocarburi nelle falde acquifere superiori a quelle previste dal tetto indicato dalla legge, l'organismo del controllo ambientale della Regione Basilicata non avrebbe comunicato lo sforamento della soglia di sicurezza".

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