Sabato, 23 Settembre 2023

Di cotte e di crude

Di cotte e di crude (33)

Latest News

Il coccodrillo come sa? E' arrivato il crocoburger: metti un coccodrillo in un panino.

Lunedì, 13 Luglio 2015 11:40 Written by

Se nella vita pensate di aver visto tutto, ma proprio tutto, di aver mangiato l'intera piramide alimentare, mammut compresi, beh, prendete il vostro beauty case di certezze e buttatelo nello ionio, cominciando a mettervi in discussione. O anche a dieta, se volete.

Aaa cercasi buco nella groviera. Astenersi parmigiano

Domenica, 31 Maggio 2015 12:12 Written by

Ogni giorno, per un buco nell'ozono che s'espande, uno nell'Emmental sparisce. E anche piuttosto velocemente. Pare che questo sia diventato un problema serio, in Svizzera, al punto da far registrare un incremento vertiginoso di sinapsi nelle tangenziali elvetiche.

Candonga e scorzette, sapore senza tempo

Domenica, 03 Maggio 2015 02:07 Written by

Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”. W. Shakespeare

Non di sola podolica vive il lucano

Sabato, 04 Aprile 2015 18:58 Written by

Non di sola podolica vive il lucano. Non di sola carne di cavallo (nitrito incluso), consumata rigorosamente in macelleria in branchi di 10/15 consanguinei dell’Homo Erectus. Non di solo pollo, se non in brodo, in caso di malattia. Ad ogni modo, a Pasqua, ovvero in quella che è la versione rimasterizzata della strage degli innocenti, sono coinvolti tutti gli animali dell’Arca di Noè.

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Noi, quelli dello junk food, quelli dello street food, quelli…
Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio…
Estate: castagne, fuoco, legna, mosto. Estate: camino, ribbollir dei tini,…
“Il pane e frittata di mia madre non si batte.…

Immersioni nel banco frigo. Tu chiamalo, se vuoi, “squalo bianco”.

Domenica, 01 Marzo 2015 14:57 Written by

Nel mezzo di un'immersione nel banco surgelati, t'imbatti in un trancio di verdesca, ché il salmone ed il merluzzo erano finiti. Ti guardi intorno e ti rendi conto di: a) di non essere in Giappone; b) di non trovarti sul set di Shining, ma in un supermercato di una tranquilla Ginosa Marina.

Chiacchiere… senza distintivo

Domenica, 25 Gennaio 2015 12:08 Written by

Castagnole o graffe, ravioli dolci o frittelle di mele imbandiscono le tavolate di febbraio, ma c'è ben poco da fare: sono le chiacchiere il vero simbolo, la quintessenza del Carnevale. Ad un mese esatto dai buoni propositi di ridurre la circonferenza di pancia e fianchi, arrivano le mascherine a mandare in dispensa il concetto di light.

Ma bando alle ciance: mani in pasta, chiacchieriamo.

Identikit della “chiacchiera”: è una striscia di pasta, girata su se stessa che talvolta tende a formare un nodo. L'impasto per realizzare le chiacchiere è a base di farina e uova; fritto o cotto al forno, successivamente verrà spolverato di zucchero a velo.

Un dolcetto, tanti nomi. Bugie (Genova, Torino, Asti), italianizzazione del ligure böxie; cenci o crogetti (Prato, Firenze) o melatelli (se con miele), a Grosseto; crostoli a Ferrara; frappe a Roma; guanti a Caserta.

Origini. Le chiacchiere non sarebbero nient'altro che la traduzione contemporanea delle frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale, che nell'antica Roma venivano preparati durante il periodo dei Saturnalia - feste in onore del Dio Saturno - e distribuiti alla folla.

Caratteristica è l'idea di fritto, che reca in se e riporta ai concetti di grasso e opulenza.

Le chiacchiere lucane di Fardella (Pz):LUCANIADAMANGIARE

 

Alba GALLO

 

foto da giallozafferano

Di strascinati, pornografia ed hashtag

Domenica, 21 Dicembre 2014 18:07 Written by

Tutto sarà iniziato da un armadio disordinato, di quello delle stanze dei figli casinisti che nessuna mamma augurerebbe nemmeno alla vicina impicciona del terzo piano. Quei figli che ti lasciano i pantaloni sotto il letto e le scarpe magari sopra. Lo stampo è lo stesso (e a quanto pare ancora non è stato spezzato) anche per gli habitué, i fedelissimi della tavoletta - non sollevata - del wc.  Sarà andata un po' così anche per Carlo, fanciullino che, nei tempi in cui il telefono azzurro era ancora nelle ovaie della trisavola della pronipote di Nilde Iotti, vessato dalla mamma per la cameretta sottosopra. Possiamo pensare che sia arrivato talmente tanto ai ferri corti con la sua mamma per la questione del disordine, da aver cominciato con i calzini e le scarpe. Da lì alla classificazione delle piante, il passo fu breve. Correva l'anno 1707 e Carlo di cognome fa Linneo. 

Storie di farina: pettole, Bernalda e Santa Lucia

Lunedì, 15 Dicembre 2014 12:33 Written by

Con l'acciuga o senza, intinta nel miele o nello zucchero, più o meno dorata o che sia tarantina, materana o bernaldese, sono discorsi del pre partita, dei puristi dell'alimentazione, degli esteti del cibo. C'è che poi, quando per strada avverti il ribollir dell'olio, prima che dei tini, conta accaparrarsi un posto in pole position per assaggiarla calda, scalzando a gomitate l'avventore di turno, ignari della teoria, dei discorsi di cui sopra.