Mercoledì, 29 Marzo 2023

Il commento di Bellitti (Pd) sul dopo voto delle politiche

"L'esito del voto del 24  e 25 febbraio richiede una approfondita riflessione per coglierne le ragioni e tentare soluzioni. Analisi affrettate, superficiali e di circostanza, questa volta non saranno sufficienti a tracciare la via maestra per riconquistare la fiducia dei cittadini, il cui disagio, inizialmente espresso con un progressivo aumento del partito del non voto, che ha garantito un sostanziale equilibrio, a stagioni alterne, tra centro-destra e centro-sinistra, oggi si trasforma in un grande momento di denuncia che fa vacillare il sistema consolidato dei partiti tradizionali.

Il cittadino, avvalendosi dello straordinario potere che la libertà di voto gli  attribuisce, lancia la sfida ad un sistema identificato indiscriminatamente come il padre della crisi strutturale, e non solo economica, che oggi attanaglia il Paese. La reazione all'indifferenza  e all'indolenza di certa politica che negli anni ha fatto brutta mostra di se' occupando gli spazi del diritto, della democrazia, dell'equita', della solidarietà,  per necessità di bottega e di casta, oggi, nel pieno della più grave crisi del dopoguerra, travolge tutto ciò che viene assimilato alla politica, intesa come mera espressione e gestione di potere.

Decodificare e ottimizzare l'avvertimento che viene dal voto, ritornare tra la gente per costruire in maniera condivisa un nuovo corso e' la via obbligata  affinche' la politica si riappropri del suo ruolo. Bisogna saper ascoltare la pancia e la mente del paese reale, figlio della grande e nobile tradizione che ha fatto dell'Italia una delle democrazie più moderne ed avanzate e che oggi non vuole né può rassegnarsi ad un irreversibile declino. A quella Italia,  attiva, laboriosa, che non vuole arrendersi, all'Italia consapevole, va rivolto con grande rispetto, e forse con qualche scusa, il nostro servizio, individuando e isolando con grande determinazione quanti, messia o taumaturghi, speculando sul disagio e sulla rabbia, intendono costruire le proprie fortune politiche.

In riferimento al ruolo del partito democratico, la priorita' assoluta va data ad una organizzazione che rimetta in moto il territorio, dando spazio e voce a nuovi protagonismi emersi anche dalla straordinaria esperienza delle primarie. Un partito in grado di creare una maggiore integrazione e sintonia con i circoli, con i quali individuare criticità, peculiarità e soluzioni adeguate per i singoli territori, rifuggendo da desuete e inopportune logiche di filiera con selezione delle classi dirigenti improntata sempre più a criteri meritocratici. Noi non abbiamo bisogno di inseguire grillismi e nuovismi. Nel DNA del partito democratico sono presenti gli elementi costitutivi sostanziali dell'agire politico, bisogna che ora essi si esprimano al meglio.

La militanza politica e' una straordinaria forma di servizio facciamo in modo che essa ridiventi un momento di esaltazione  collettiva che assuma come obiettivo la centralità del cittadino con le sue paure, i suoi bisogni e le sue aspirazioni".

Read 691 times Last modified on Giovedì, 07 Luglio 2016 09:22
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