Giovedì, 28 Settembre 2023

La teoria del piacere da Leopardi a Lewis Carroll

«Veramente vi converrebbe prendere una cameriera»
«Certo che ti piglierei con piacere» disse la Regina.«Quattro soldi la settimana e marmellata ogni domani».
«Io non voglio mettermi a servizio di nessuno e non ho che farne della marmellata».
«È una marmellata ottima», disse la regina. «Tanto oggi non ne voglio.» «Anche se tu ne avessi voluta, non avresti potuto averne» ribatté la regina. «La regola è marmellata domani e
marmellata ieri, ma non marmellata oggi». «Ma prima o poi ci potrà essere marmellata oggi!», obiettò Alice. «No.» replicò la Regina. «La marmellata c'è negli altri giorni; e oggi non è un altro giorno, come dovresti sapere.» «Non vi capisco» disse Alice. «È spaventosamente confuso.»



Certo che è “spaventosamente confuso”, cara Alice. Hai solo sette anni e mezzo e sicuramente alla tua età la “marmellata” non ha poi tutta questa importanza. Perché alla tua età è ancora facile viaggiare con la fantasia e sognare. Carroll ti ha voluta così: curiosa all’inverosimile, pronta ad affrontare qualsiasi impresa e a credere a qualsiasi cosa. Ricordi quando, circa sei mesi fa, hai seguito nella tana un coniglio bianco col panciotto?

Sei finita nel sottosuolo, o nel “Paese delle Meraviglie”, come poi il tuo Creatore ha preferito chiamarlo nel resoconto delle tue vicende. Ma di meraviglioso, là sotto, c’era davvero poco. Eri smarrita in un mondo non tuo di cui non conoscevi né riuscivi a comprendere le leggi fisiche e umane. Crescevi e ti rimpicciolivi senza neanche accorgertene bevendo e mangiando sostanze e cibi ignoti, a stento riuscivi a decifrare la lingua degli indigeni e sei persino stata condannata al perentorio “Tagliatele la testa!” della Regina di Cuori prima di essere giustamente processata. E questo perché erano “quasi tutti matti”, come ti aveva avvertito lo Stregatto. E in un mondo di matti e leggi matte… i sani sono destinati ad impazzire. I valori, le regole, gli “ottimi consigli” del mondo cui eri abituata non avevano alcun senso. Carroll ha voluto farti provare lo “straniamento”: laggiù, alla fine, l’unica vera matta eri tu.
Ma fortunatamente sei riuscita a svegliarti. Dopo aver disegnato col pensiero il tuo “mondo ideal” hai potuto vedere nel tuo sogno quanto sarebbe stato assurdo viverlo davvero.

E sai perché? Perché era un mondo dove tutto era lasciato al caso. Pensa alle carte dell’esercito della Regina: erano gli aristocratici privi di spessore intellettuale. Emblemi della mancanza di personalità, erano nondimeno l’incarnazione delle leggi del gioco d’azzardo: la fortuna conta più dell’abilità. Appena il tempo di metabolizzare questa stravagante esperienza e Carroll ha voluto tentarti con una nuova avventura e un nuovo regno da esplorare. Hai attraversato lo specchio del tuo soggiorno e hai trovato un altro re ed un’altra regina. Anzi due, giacché sei piombata su un’enorme scacchiera stavolta. E governare il caso ora ti serve davvero poco: logica e razionalità, calcolo e strategia sono adesso le armi per vincere. Ma tranquilla, Carroll stesso, nei panni del Cavaliere Bianco, ti starà accanto durante la partita. Purtroppo la spada e lo scudo del tuo buon accompagnatore non basteranno a proteggerti dal cinismo che mina il campo da gioco.

Sì, Alice, perché usare troppo la ragione significa andare a sbattere dritti dritti contro la dura verità. Se fossi nata qualche anno prima, e magari qui in Italia, sicuramente Leopardi te lo avrebbe detto. Ti avrebbe spiegato che l’infelicità è dentro di noi, ci è connaturata e genetica, è un marchio di fabbrica. Tutti gli esseri viventi sono per natura infelici – lo è il cosmo intero! – e gli uomini lo sono ancor di più perché si affidano alla ragione piuttosto che all’istinto. Qualche decennio prima del tuo incontro con la Regina Rossa, così il “genio familiare” parlava al Torquato Tasso protagonista di una delle Operette Morali leopardiane: “Narrami tu se in alcun istante della tua vita, ti ricordi di aver detto con piena sincerità: io godo. Ben tutto giorno dicesti e dici sinceramente: io godrò; e parecchie volte ma con sincerità minore: ho goduto.

Di modo che il piacere è sempre o passato o futuro, e non mai presente”. Se non c’è dolore non c’è necessariamente piacere, più probabilmente c’è la noia, l’unica vera grande passione. Che cos’è la noia può illustrartelo lo stesso Tasso: la noia è come l’aria che, per quanto invisibile e inconsistente, sta ovunque, sopra, dentro e tra gli spazi vuoti. La noia non è un semplice stato d’animo, è una condizione esistenziale.

È l’attesa di un piacere che si può solo ricordare o, più spesso, immaginare per il futuro. Per questo non puoi avere la marmellata oggi, Alice: ieri, domani, qualsiasi altro giorno ma assolutamente non oggi. Perché la marmellata è buona, dolce, è profumata, quella che ti offre la Regina è addirittura “ottima”. E sai perché? Perché non l’assaggerai mai, potrai solo e sempre immaginarne il sapore, aspettando all’infinito che, contro ogni logica, finalmente arrivi l’ “any other day”. Aspetterai, insomma, come si aspetta la felicità: invano. Ma Leopardi ti direbbe che tu sei fortunata, Alice, dal momento che sei ancora una bambina e la tua fervida immaginazione ti regala ancora le care e dolci illusioni. Ancora non sai che le fiamme della ragione sono in realtà lingue di ghiaccio e il lume dell’intelletto non produce calore, ma una luce
fredda che ha svelato fin troppo lasciandoci nel disinganno più totale. Superbamente gli uomini si sono ostinati voler conoscere sempre meglio e più, senza capire che, a volte, è meglio non sapere, è meglio non sfidare la Verità. E mentre il piacevole scirocco della favola veniva spazzato via dalla gelida tramontana della scienza esatta, il Secolo dei Lumi diventava un’era glaciale. Perciò ascolta Leopardi e lasciati travolgere dall’ironia incontenibile e dissacratoria del tuo Carroll: “ridi indistintamente e abitualmente”, Alice, ridi con tutto il corpo e in faccia alla Regina. E vedrai che l’iceberg del disincanto comincerà a sciogliersi.

Sara Calculli

 

Immagine: Alice e la Regina. Fonte: Alice attraverso lo specchio e quel che vi trovò

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