Una mostra da vedere, non solo per la notevole quantità di foto presenti in pochi metri quadrati, ma anche per un viaggio nella memoria storica e fotografica di un paese e dei suoi abitanti. Alcuni scatti sono già stati visti, altri diventati “celebri”, ma alcuni sono davvero poco conosciuti e comunque dall'irresistibile fascino. Si passa da foto in bianco e nero a quelle a colori, con foto panoramiche, di manifestazioni religiose, di palazzi e monumenti antichi fino ai fatti di cronaca, come per la ricostruzione della Cattedrale di Tursi dopo l'incendio degli anni ottanta. Alcuni scatti sono stati fatti proprio del padre di Antonio, Filippo Gulfo (nato nel 1915 e scomparso nel 2002), negoziante e operaio con la passione per la fotografia, che ha consegnato ai tursitani scatti indimenticabili,"che a volte sono stati pubblicati senza mai citare la fonte", ammette con un pizzico di rammarico Antonio, alla sua prima mostra fotografica dedicata proprio al padre, a dici anni dalla morte.
"Ho deciso di fare questa mostra per dare la possibilità a tutti, tursitani e non, di apprezzare questo patrimonio fotografico che mio padre mi ha lasciato e che io ho arricchito con anni di ricerche". La mostra, indipendente e senza finanziamenti, è aperta ogni sera, dalle ore 20 in poi. Ad accogliere i visitatori c’è l'autore, che con umiltà e coraggio dà il suo incondizionato contributo per fissare la nostra memoria, stimolare i ricordi e apprezzare le ricchezze storiche e culturali.
Leandro Verde