quello metapontino in cui ci sono (ancora) amministratori scollati dalla realtà, che chiudono biblioteche e tumulano i libri, che percepiscono (con l'aggravante del sospetto) la rete (internet) come un oggetto avveniristico pressoché inutile - nonostante la Basilicata sia la regione del “computer in ogni casa” e internet rappresenti più che il presente il passato prossimo - stupiscono poco le parole di Chiara. Anche i creativi rischiano di veder vanificati gli slanci più pregiati in una realtà invischiata ad un passato culturale diffidente e presuntuoso: da sempre uguale a se stesso insomma. Ma per fortuna qualcosa si muove, anzi in queste ore si è discusso di una scuola di Design internazionale proprio a Matera.
L'Eco – design, poi, ha un altro vantaggio: non induce al consumo, anzi è orientato al riciclo, all'utilizzo intelligente e allo stesso tempo artistico di ciò che diversamente finirebbe nel cassonetto della spazzatura. E poi in discarica, con costi affatto contenuti per gli utenti. Per produrre oggetti gli artisti del Fuorisalone milanese hanno utilizzato di tutto, cestelli di lavatrice, vecchi sci, addirittura mobili industriali che si trasformano in “comune” arredamento domestico. “Il Fuorisalone resta un luogo dove la creatività e la vivacità dei giovani designer la fanno da padrone”, ha commentato Chiara. E, ancora: “ La zona Tortona è un punto di riferimento mondiale per il design, tanto da essere preferito anche da guru del calibro di Giulio Cappellini (foto apertura con Chiara), designer simbolo del Made in Italy, art director dell'omonima azienda, famosa in tutto il mondo”.
Chiara fra qualche mese parteciperà ad altre iniziative che riguardano il design, ad Alba Adriatica (Teramo), e a Fiastre (Macerata), dove si svolgerà una collettiva di arte contemporanea. Talenti sottovalutati e forse irrisi da queste parti ce ne sono tanti. Amministratori... (commento a scelta del lettore)... troppi. E pure tutti sanno che “la bellezza salverà il mondo”. E' scritto nei libri (anche quelli tumulati) e su internet, spesso la frase circola sui social network, sui giornali. Ma i libri e i giornali (cartacei e on line) da queste parti evidentemente non li legge nessuno. Sarà vero? Certi amministratori - per fortuna sono rimasti in due o tre, forse uno solo - ci metterebbero la mano sul fuoco.
Gianluca Pizzolla
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