Mazzate evitate: vicenda Alsia. Il comune ha vinto, è entrato qualche soldo in cassa. Ricordiamo che ad un certo punto l'Agenzia lucana sviluppo e innovazione in agricoltura chiese la restituzione dell'Ici pagata, quali gli ultimi sviluppi?
"Sono stati incassati 1,5 milioni di euro, se non ricordo male dovrebbe arrivare una seconda tranche più o meno simile come importo. L'Alsia ci ha fatto causa, hanno ritenuto di chiedere la restituzione dell'Ici pagata fino al 1999, i giudici invece hanno deciso a nostro favore. Non solo dovrà versare anche quello che avrebbe voluto non pagare successivamente".
Mazzata evitata 2. Com'è andata a finire con il suolo del PalaSport: anche lì si rischiava di perdere?
"Nel 1988 il comune espropriò il Consorzio agrario per fare su quel suolo l'attuale PalaSport, esplose un contenzioso e il rischio di perdere era altissimo. Quando mi insediai, dal momento che nessuno provò una transazione, ho studiato le carte. Prima di subire la mazzata abbiamo pensato alla transazione, ma non avevamo i soldi per farla, quindi con la perequazione urbanistica abbiamo ceduto un suolo (la parte dove ora ci sono i parcheggi, ndr) che con il regolamento urbanistico abbiamo fatto diventare edificabile. In sostanza la transazione ha un valore di un milione di euro ma il comune non c'ha rimesso un quattrino. Sono un architetto intelligente (ride)".
Qualche mese fa ha annunciato la lotta all'evasione contributiva, come procede?
"Ora il comune incassa in house i tributi, in più ci siamo dotati di software sofisticatissimi in grado di fare vere e poprie radiografie ai contribuenti. Ci sono ancora casi di cittadini che, rispetto alla Tarsu, dichiarano di avere immobili più piccoli rispetto alle reali dimensioni. Ma stiamo lavorando anche sui grandi evasori. Non trascuriamo anche cause più piccole, a volte arriviamo fino in Cassazione sostenendo anche delle spese: lo facciamo perché siano affermati dei principi di legalità contributiva".
Città della Pace. A Sant'Arcangelo, la città che con Scanzano ospiterà l'ambizioso progetto voluto dal Nobel per la Pace, Betty Williams, ci sono stati i primi arrivi. A giugno a Scanzano arriverà il Dalai Lama, in molti si chiedono per inaugurare cosa?
"Mi dispiace di questo provincialismo o campanilismo di ritorno. Il comune di Scanzano siede nel Cda della Fondazione. In un mondo globalizzato, in cui la Basilicata è considerata piccola, ma sono considerate piccole anche l'Italia e l'Europa, non può Scanzano sentirsi l'ombelico del mondo. Il progetto Città della Pace è innovativo e rivoluzionario e ha bisogno della partecipazione di tutti. Ieri (lunedì) a Potenza il Rotary raccoglieva i fondi per la Fondazione. Quanto ai lavori, 4 milioni di euro sono stati divisi fra Scanzano e Sant'Arcangelo, rispettivamente 3 e 1. Sant'Arcangelo ha ristrutturato dieci case, a Scanzano è stato speso poco più di un milione di euro ma l'edificio ne vale tre. Il suolo che ha dato Scanzano vale 800 mila, le urbanizzazioni che faranno i privati avranno un costo di 4 mln di euro. Un progetto imponente che richiede una certa tempistica. Il Dalai Lama troverà tutto l'edificio con i tamponamenti. I lavori sono in corso".
Spento il registratore e poi riacceso. Ha voluto raccontare un episodio legato ad un confronto avuto con il suo oppositore in consiglio comunale, il pidiellino Raffaello Ripoli.
"Nel corso di un confronto radiofonico Ripoli in maniera molto gentile mi ha ha posto più o meno la stessa domada, gli ho risposto che forse io essendo nato in Svizzera ho una visione più gloabale. Lui ha replicato dicendo che se diventassi presidente della regione porterei la Città della Pace in Svizzera. Al che ho riso", ha concluso.[GianPi]