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"Rinvigoriamo l'identità cristiana" di Leonardo Giordano

"Rinvigoriamo l'identità cristiana" di Leonardo Giordano

Il massacro di 21 cristiani all’uscita dalla Messa in Egitto e l’accadere di questo evento nella Giornata Mondiale della Pace ci inducono ad alcune riflessioni sul tema della libertà religiosa nei paesi arabi e nei paesi occidentali.

Proviamo soltanto ad immaginare se questo episodio si fosse verificato all’inverso, e cioè 21 musulmani uccisi in un paese cristiano; quali sarebbero state le conseguenze? Quante vendette e quali violente ritorsioni si sarebbero consumate nei confronti di incolpevoli cristiani in quei paesi? Basti pensare a ciò che accadde all’indomani della famosa lezione di Papa Benedetto XVI a Ratisbona. Non dico questo per alimentare una sorta di revanchismo cristiano o, al contrario, per incutere timore e paura nei cristiani che volessero testimoniare con forza e rigore la loro Fede, questa paradossale considerazione serve, se ce ne fosse ancora bisogno, ad evidenziare e sottolineare la grandissima differenza tra la nostra Fede che storicamente tende sempre più a depurarsi di commistioni con sentimenti negativi quali quelli della vendetta, della ritorsione violenta ed aggressiva, dell’imposizione autoritaria e traumatica rispetto all’Islam che questo sforzo non compie, anzi sembra subire la deriva fondamentalista e violenta passivamente.

Un altro tema è quello della libertà religiosa in Occidente. Spesso gli ambienti laicisti sembrano molto più indulgenti e tolleranti nei confronti delle altre fedi che non verso il Cristianesimo che da tempi immemorabili ha impregnato di sé la civiltà Europea ed Occidentale. Quello che è accaduto in Egitto sembra non aver provocato uno scandalo vero all’interno dell’intelligentia progressista e laicista. Anche qui, per assurdo, provate ad immaginare quali e quanti strali polemici contro la Chiesa essa avrebbe lanciato nel caso in cui 21 musulmani fossero stati massacrati in un paese cattolico all’uscita da una moschea. A questo coro magari si sarebbero uniti anche tanti cattolici (o sedicenti tali) modernisti e “adulti”. Questo atteggiamento è certamente un sintomo che anche in Occidente la libertà religiosa dei cristiani tende ad essere gradualmente e in maniera pressocchè indolore (cono dosi omeopatiche oserei dire) conculcata. Questa verità però talvolta induce gli ambienti ecclesiastici e rifugiarsi in atteggiamenti vittimistici e lagnosi che poco servono, tra l’altro, ad invertire quella pericolosa deriva cui abbiamo sopra accennato.

In altri termini a nulla serve lamentarsi di Fazio che nega ai cattolici  gli spazi per controbilanciare la propaganda “pro-eutanasia” se i cattolici spesso rinunciano a riempire gli spazi che la Costituzione e le leggi loro garantiscono per quella nuova evangelizzazione da praticare in Europa di cui parlava Giovanni Paolo II. Opero nel  mondo della scuola da decenni e, nel corso della mia lunga carriera professionale, ho visto pochissimi sacerdoti o insegnanti di religione insegnare religione come i programmi ministeriali (frutto –ricordo- dei concordati tra Stato e Chiesa e quindi materia costituzionale) prescrivono. Nel migliore dei casi si tratta di discussioni moralistiche su un tema di attualità, nei tantissimi peggiori dei casi ci si trastulla a far trascorrere tra la noia quei 60 minuti settimanali.

Intendiamoci l’ora di religione non deve essere il pulpito dal quale gli insegnanti  devono somministrare ai nostri giovani la predica settimanale: non funzionerebbe! Seguendo i programmi ministeriali e quindi attenendosi a ciò che la costituzione e le leggi dello Stato italiano prevedono, un docente di religione volenteroso potrebbe veramente ridisegnare nei giovani la consapevolezza della nostra identità cristiana e di quanto essa compenetri il DNA della civiltà italiana ed Europea. E tutto ciò non potrebbe essere negato da nessuno, perché è diritto costituzionale dei Cattolici! Vorrei vederli poi i custodi laici ed inflessibili della Costituzione provare a negarci ( mi ci metto anch’io) un tale diritto. Non è che ancora la “chiesa laicista” non chiede con forza l’abolizione dell’ora di religione perché sanno che tanto, nei fatti, i cattolici non se ne avvalgono?
Inoltre, un’ultima domanda:quanto gli insegnanti cattolici, anche di altre discipline –specie quelle umanistiche- esercitano la loro professione di educatori ponendosi il problema di farlo da cristiani e non neutralmente?

Ecco forse un po’ meno di vittimismo e un po’ più di buona volontà ci porterebbe a rinvigorire l’identità cristiana e ad affrontare il dialogo e il confronto con le altre religioni in maniera tale da indurle a divenire più consapevoli dei limiti e confini che circoscrivono le rispettive fedi, preambolo, questo, per un maggiore reciproco rispetto e un maggiore impegno per contrastare l’indifferenza e l’agnosticismo cui una chiesa invisibile e ben più agguerrita  sta indirizzando il pianeta.

Leonardo Giordano, dirigente scolastico

Read 3943 times Last modified on Mercoledì, 06 Luglio 2016 12:56
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