Secondo Benedetto “il tavolo di confronto Stato-Regione sul Memorandum di Intesa per il petrolio può venire incontro al problema centrale del reperimento delle risorse finanziarie evitando che la bonifica abbia tempi biblici. Con i tagli continui ai badget dei Ministeri, tra i quali quello dell’Ambiente, e in generale ai programmi di interventi nel Mezzogiorno, se vogliamo essere realistici, le uniche speranze sono legate al Memorandum e alla riapertura di trattative con l’Eni, perché non va dimenticato o sottovalutato che l’Eni è arrivata nel ’60 proprio in Val Basento, con la Pozzi a Ferrandina e con l’Anic a Pisticci, hanno dato, sì, punte di manodopera sino a 5 mila unità, ma quello che resta adesso non sono altro che “sepolcri” di una industrializzazione fallita ed è veramente difficile definirli diversamente. Senza la bonifica della Valbasento è impossibile semplicemente pensare ad una vera reindustrializzazione. Quindi primo obiettivo per la Val Basento è la pulizia di quel territorio. Solo così sarà possibile attrarre aziende nazionali ed internazionali che possono contribuire alla ripresa produttiva ed occupazionale di questo territorio. E’ un obiettivo dunque – continua – che diventa fondamentale per rilanciare i progetti di reindustrializzazione e di nuovo sviluppo produttivo ed occupazionale di cui l’area materana ha assoluto bisogno”.
L’accelerazione del programma di bonifica – continua il presidente del Gruppo IdV - è inoltre doppiamente positiva per la stretta relazione con il programma di adeguamento dell’aeroporto di Pisticci, specie dopo il dissequestro dell’area del cantiere per l’ampliamento dell’aviosuperficie “Mattei”. Insisto in proposito sulla proposta di convocare in Regione una Conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati, vale a dire i Dipartimenti Infrastrutture ed Ambiente della Regione, oltre la Presidenza della Giunta, Comune di Pisticci e Provincia di Matera, Consorzio Asi, Arpab, perché l’iter burocratico-tecnico-amministrativo è tutt’altro che semplice e breve. Ci sono compiti specifici che spettano all’Arpab quali la cosiddetta caratterizzazione dell’intera area dell’aviosuperficie che ricade nel sito ex Polo chimico Valbasento inquinato e interessato ad attività di bonifica, come ci sono atti e provvedimenti che spettano agli altri enti istituzionali o tecnici. Senza un coordinamento – conclude Benedetto – corriamo il rischio di far passare altro tempo”.