Mercoledì, 06 Dicembre 2023

Il co-housing: non solo un nuovo modo di abitare, ma una nuova filosofia di vita.

Il co-housing: non solo un nuovo modo di abitare, ma una nuova filosofia di vita. Featured

Noi italiani abbiamo per la casa una venerazione sacrale: accettiamo qualunque sacrificio, qualunque privazione pur di poter dire che, dopo tanti sacrifici, quei cinquanta, settantacinque o, per i più fortunati, quei cento metri quadrati di ricchezza tangibile ci appartengono, sono nostri per sempre.

E’ tutto legittimo, per carità. Ma forse, col passare del tempo, con una nuova coscienza ambientale e sociale e anche a causa di una crisi che è vicina a toccare i due lustri, anche l’abitare, per molti ha cambiato dimensione. Questa nuova filosofia, che da noi ha cominciato ad attecchire solo da pochi anni, in altri luoghi di più visionaria e avanzata civiltà architettonica, come la Danimarca, ha già spopolato da anni. Si tratta del co-housing.

Il co-housing è un modo di vivere in cui, pur non rinunciando a sacrosanti momenti di silenzio, riservatezza e privacy, si condividono spazi e momenti con altri condomini in una forma abitativa che ricorda più il vecchio villaggio extra-urbano che non i caotici, silenziosi e angoscianti palazzoni della civiltà industriale.

Venti, trenta proprietari di piccole, medie o più grandi unità abitative raccolte intorno ad uno spazio verde ineliminabile e comune, firmano, oltre che il rogito davanti al notaio, anche una sorta di gentlemen agreement in cui s’impegnano, almeno una volta alla settimana, a condividere la cucina in comune o lo spazio-bambini in comune o la palestra in comune con gli altri intestatari delle case, operando attivamente anche in uno dei comitati nei quali è fatto obbligo prestare il proprio ‘servizio alla comunità’.

Sembra niente: ma, in questo modo, quella spaventosa malattia che uccide tanto quanto e più del cancro, e mi riferisco alla solitudine urbana, spesso sorda e velenosa anticipazione della depressione, viene debellata potentemente, riconquistando agli uomini ed alla fantasia spazi e dimensioni perduti nel tempo. A Bolzano, Milano, Torino, Bologna e Pisa esperimenti del genere sono partiti o stanno partendo con l’entusiasmo di tutti, sia di quelli che li hanno progettati sia di quelli che li hanno scelti come nuovo modo di vivere la città e la casa.

A quando un esperimento di co-housing anche da Roma in giù?

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