L’iniziativa non è di un politico, né di un demagogo o di un miliardario folle: è di uno psichiatra universitario. Infatti, il dr. Sam Tsemberis, sin dal 1992, ha dato vita a Pathway to Housing, una ‘onlus’ come la chiameremmo noi, che s’interessa non solo di dare casa ma anche di offrire percorsi di recupero per i senzatetto americani.
E si: perché il buon dottore sa che l’essere senza casa è collegato spessissimo all’essere veterani fuori dal mondo, ad avere disturbi mentali o ad abusare di sostanze. Il dr. Tsemberis ha trovato investitori, ha pianificato tutta la sua azione sociale, si è attorniato di gente che crede al suo progetto ed ha coinvolto politica e comunità nella sua idea apparentemente utopica. Il progetto ha avuto successo tanto che, in alcuni stati americani, il problema dei senzacasa si è ridotto dell’80%. Se invece dei tanti inutili yesmen che popolano gli scranni di tutte le assisi italiane, ci fosse qualche sognatore in grande come il dr. Tsemberis, forse avremmo qualche problema abitativo in meno e qualche speranza in più.
Case per i senzacasa: il progetto di Pathway to Housing Featured
Mentre in Italia sembra finito da un pezzo il tempo in cui la politica, troppo impegnata oggi a conservare potere e privilegi, pensa ad assicurare il diritto ad una casa (anche popolare e scalcinata) ai cittadini, dall’altra parte del mondo, con una previdenza e lungimiranza invidiabile (e tutta all’americana) si pensa di dare casa non solo alle famiglie che non ce l’hanno ma anche ai senzatetto.