Si recupera per imparare qualcosa in più in cucina, o anche solo per non sprecare. E poiché nulla vada perso, i frutti della cucina divengono mensa per gli ospiti di via di Giura, sede della “Mensa Solidale” di “Casa Don Tonino Bello”.
Tre i venerdì spesi a recuperare tra i fornelli. In tre venerdì, Marcello, chef/volontario, ha insegnato – gratuitamente – il recupero delle eccedenze alimentari: bucce di melanzana, pellicine di pomodoro (che, opportunamente essiccate, divengono ottimo espediente per aromatizzare le pietanze!) o carapaci, frullati ed impiegati a scopo meramente decorativo. Nel mentre, tornei di pallavolo, cene sociali, ed una vita di parrocchia che altro non è che una "finestra" con vista... gente.
Gente comune, senza distinzione di genere o razza. Di religione: a mensa da Don Tonino l'ospite musulmano, durante il Ramadan, mangerà quanto previsto dal suo credo, con opportuna pentola a parte. Perché nessuno si senta solo, escluso, diverso. Mai. Perché si dia forma e sostanza a quella “chiesa tra la gente” di cui si fa, abbondantemente e spesso, solo un gran - vacuo - parlare.
Santa Maria del Sepolcro si “rimbocca - ogni santo giorno - le maniche”, sempre pronta a sintonizzarsi sulle frequenze dei poveri, dei bisognosi; ad aprire cuore ed orecchie alla voce di chi urla nell'indifferenza di un mondo che - sordo - continua a girare. Il tutto in una sede nuova, in via Di Giura, ristrutturata da costruttori divenuti all'occorrenza umili benefattori.
Perché - Vangelo insegna - "la pietra scartata dal costruttore divenga sempre testata d’angolo”. A Potenza, nel mondo.
alba gallo