Giovedì, 28 Settembre 2023

Storia di Paolo, record mondiale di permanenza subacquea. Diversamente, straordinariamente abile.

Storia di Paolo, record mondiale di permanenza subacquea. Diversamente, straordinariamente abile. Featured

A poco più di un anno dal record mondiale di permanenza subacquea 2016 con 51 ore e 56 minuti, Paolo De Vizzi si racconta così ai lettori de Ilmetapontino.it.

 “Tutto iniziò all’età di ventidue anni, in una serata prima di andare in discoteca: un pirata della strada a bordo di un camion, dopo avermi fatto sbandare abbagliandomi, mi fece ribaltare in un burrone. Non si fermò nemmeno per soccorrermi. Riportai una lesione midollare che mi paralizzò dal collo in giù. Volevo suicidarmi ma non avevo la forza, né il coraggio. Quello che mi ha fermato fu l’amore dei miei genitori, avrebbero sofferto a vita”.

Paolo De Vizzi è un ragazzo disabile di Manduria, in provincia di Taranto. Solo grazie all'opera di un importante centro di riabilitazione italiano, accadde quello che secondo i medici, può definirsi il “miracolo”: la lesione midollare permanente, diventa temporanea e Paolo, dopo anni di sconforto totale, ricomincia a sperare. È nei fondali del suo mar Jonio che ritrova la forza di ricominciare a vivere. Dopo un primato per persone con disabilità del 2011 con un’immersione fino a 62 mt e 30 cm sotto il livello del mare, ecco una prima permanenza sott'acqua di 10 ore. Poi 20, e ancora 34 ore e 30 minuti. Paolo porta con sé la sua carrozzina immergendola e incatenandola nel fondale come simbolo della potenza liberatrice del mare. Una storia, la sua, sotto i riflettori della stampa nazionale. Paolo vuole superare un nuovo limite. La data scelta per questo nuovo record è l’8 Settembre 2016: Paolo entra in acqua la sera dell’8 Settembre e risale alle 23.30 dell’11 Settembre; ed è il primo uomo al mondo a rimanere sott’acqua per 51 ore e 56 minuti a 10 metri.

Perché puntare ad un record e non farlo senza sfide, il sub?

Nella vita ognuno ha le sue avversità. Attraverso queste sfide riesco a sentirmi vincitore sia dentro che fuori dall’acqua.

Si vive meglio in acqua o sulla terra ferma?

Vivo bene sia sulla terra che nell'acqua. Sicuramente nell'acqua mi sento più forte, non ci sono barriere architettoniche. E poi le bellezze marine mi lasciano esterrefatto ogni volta come fosse sempre la prima volta. Un mondo affascinante, pieno di forme… colori...

Non ti chiediamo quali città hai visitato, ma in quali fondali hai nuotato?

Mediterraneo, Jonio, Adriatico, Tirreno, Mar Rosso.

Qual è il messaggio che vorresti dare a chi adesso sta leggendo?

La vita è un miracolo. La natura è un miracolo. Noi saremmo un miracolo se solo riuscissimo a trasformare il dolore in energia positiva. Io in mare non mi sento un diversamente abile, ma un normo dotato perché il mare mi trasmette tanto di quel benessere che mi rende forte e invincibile di fronte alle avversità della vita.

Chi è oggi Paolo De Vizzi?

Paolo De Vizzi oggi è un uomo segnato pesantemente dalla vita, ma che proprio attraverso il dolore ha imparato a non arrendersi mai. Perché la vita è meravigliosa, nonostante tutto, e io ne sono l'esempio vivente.

Qual è l’impatto psicologico dopo ore di immersione?

L'impatto psicologico è molto forte. Ho uno stato di grande eccitazione all'inizio e uno stato di spossatezza alla fine. Nel mezzo invece l'entusiasmo mi provoca una tale adrenalina che mi fa avere uno stato di benessere totale; un vero connubio tra corpo e mente.

Dopo aver vissuto ore ed ore nel mondo marino, al tuo primo respiro fuori dall’acqua si pensa a qualcosa?

La gioia è talmente grande che mi dico : “Anche questa volta ce l'ho fatta".  E penso immediatamente a quale e quando sarà il mio prossimo traguardo, perché il mare oltre ad essere il mio mondo è anche il mio più grande antagonista.

Cosa si fa di bello nei fondali marini?

Gioco a dama con amici e curiosi, dormo (quando ho sonno) sotto un letto vero. Mangio. Bevo. Scherzo. Faccio foto e video, e poi… quando incontro una bella sirenetta, bacio.

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