Valsinnese di origini, milanese di adozione, non ha mai dimenticato il suo paese, che ha cantato in molte sue opere e dove tornava spesso. Un amore indissolubile lo legava a Valsinni, un legame, come lo stesso Maestro ha più volte dichiarato “forte e solido”. Sua la canzone “Valsinni paese mio” cantata dal coro “I Ragazzi in Gamba” in varie competizioni nazionali e “Notti Lucane”, più nota come “Io Canto Isabella”, colonna sonora del Parco Letterario I. Morra.
Il sindaco di Valsinni Gaetano Celano lo ricorda con stima e commozione: “Valsinni perde un illustre cittadino. Montesano ha diffuso la cultura lucana e fatto conoscere il nostro paese attraverso le sue opere, apprezzate da molti esponenti del panorama musicale nazionale. Era un uomo di alto spessore culturale e di grande carisma, ma allo stesso tempo umile e cordiale, un uomo d'altri tempi, un galantuomo”. Continua ancora il sindaco: “l'ultimo ricordo che ho del maestro è legato ad un incontro-convegno tenutosi alla Mondadori di Milano nell'ottobre del 2015 al quale hanno partecipato il Comune di Valsinni ed il Parco Letterario. Mentre gli animatori cantavano e recitavano, abbiamo visto il maestro tra il pubblico, quasi nascosto tra la gente, lui, l'autore del canto più conosciuto e amato scritto su Isabella. Vederlo lì è stato per noi motivo di orgoglio. Grande la sua e la nostra emozione quando tutti hanno intonato “Io canto Isabella”. Chiamato sul palco è stato accolto con una grande ovazione, con un applauso durato diversi minuti mentre tutti gli spettatori si alzavano in piedi per rendergli l'onore che meritava".
"E vogliamo ricordarlo tutti così, com'era quel giorno - dichiarano il presidente della Pro-loco Gennaro Olivieri e gli animatori del parco - “elegante nel suo vestito blu, con quel sorriso umile e gli occhi pieni di vita”.
Fin da giovanissimo, da autodidatta Pasquale Montesano impara a suonare il clarinetto ed entra a far parte della neo costituita banda musicale locale, facendo poi della musica la sua ragione di vita, tanto da proseguire privatamente gli studi. Durante il servizio militare comincia a comporre le sue opere. Nel 1957 si trasferisce a Milano dove sostiene gli esami alla SIAE come melodista e autore della parte letteraria, ospite da diversi anni in “Casa Versi” la casa per i musicisti fatta costruire da G. Verdi, è qui che muore all'età di quasi 90 anni, circondato dalle cure e dall'affetto dei suoi famigliari e degli amici che con lui vivevano. Vogliamo salutare Montesano con le sue ultime parole: "Amo Milano ma il mio paese mi è rimasto nel cuore”. Valsinni gli rende onore e lo ringrazia per il lavoro eseguito e l'esempio lasciato ai posteri. Il Maestro Pasquale Montesano, come solo i grandi sanno fare, era capace di usare lo spartito come un testo poetico e con quelle note scritte tra le varie linee orizzontali di un foglio bianco ha raccontato l'amore per la sua terra natìa, la vita di un tempo passato e cantato “i limpidi occhi di Isabella”.
Dalla redazione del nostro giornale giungano alla famiglia le più sentite condoglianze.