Sabato, 01 Aprile 2023

David che si faceva chiamare John

David che si faceva chiamare John Featured

Per qualunque persona razionale un bambino che cresca in una famiglia in cui il padre è un delinquente matricolato, che esce ed entra di prigione con grande frequenza, e la madre lascia baracca e burattini e se ne va via senza neanche un bigliettino d’addio, ebbene questo bambino è un candidato alla tristezza ed alla rabbia perenni.

Capita spessissimo che sia così, quasi sempre: ma non in questo caso. Nel caso di David Cornwell, un simpatico signore che veleggia tranquillo verso gli ottantasei anni, le cose sono andate diversamente. Appassionato di lingue, il giovane David si arruolò nell’esercito inglese e venne spedito in Germania per aiutare nell’interpretariato i funzionari NATO che interrogavano i fuggitivi dai paesi dell’Est. Con questo bel biglietto da visita, a soli ventidue anni, cominciò a lavorare per il Ministero degli Esteri inglese, il notissimo Foreign Office, ma non come semplice funzionario, no: come spia. Lunga gavetta al MI5 e MI6, gli uffici del controspionaggio britannico, e poi, nel 1963 il vero colpo di fulmine con la letteratura. Uscì, infatti, quell’anno ‘La spia che veniva dal freddo’, firmato con lo pseudonimo di John Le Carrè. L’anno dopo, l’oscuro, riservatissimo funzionario inglese, lasciava il servizio agli ordini di Sua Maestà Britannica e si dava completamente alla letteratura, diventando il più grande autore di best-sellers di spy-stories al mondo. Per un bambino un po’ sfortunato, nato nella piovosa e tetra Cornovaglia e destinato come suoi tanti amici a una vita di duro lavoro nei campi, infinite bevute serali in birreria ed una morte anonima, sicuramente un luminoso destino la cui conoscenza è fonte di speranza per tutti. E Buona Pasqua a tutti.

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