Sì, a Pignola: 6000 anime per quella che è definita anche la “dependance di Potenza”, per i 6 km di curve e tutta vita che la allontanano dalla “luce” del capoluogo, fratto Basentana. Pignola la conosciamo per: aver dato i natali ad Arisa e per le sue 9 chiese su 56 chilometri quadri di estensione. Quanto Arisa vada in chiesa non è dato saperlo.
Christian –invece – conosce Arisa ed è di Lignano Sabbiadoro, che precisamente, da Pignola, dista 911km di Adriatica e bestemmie (per raggiungerla, l’Adriatica). Per 8 h e 41 minuti e tutta salute. A Lignano c’è sole, fa caldo e c’è il mare. Praticamente con Pignola in comune non ha praticamente niente, a parte il numero di abitanti.
Christian gioca a basket: fai fatica capirlo quando de abbassare lo sguardo per risponderti, per capire che c’è tutto un mondo… sotto a quei 2 metri e #tantavogliadicrescere, certamente utili per prevedere acquazzoni e la temperatura esterna prima di Giuliacci. Christian conosce Pignola, Pignola conosce Christian ed il matrimonio è presto fatto. Christian, nel frattempo, smette di giocare (“dopo un po’ l’età avanza e non vai più bene per lo sport”, che ti scarica impunemente come la peggiore delle sgualdrine, ndr). Senza neanche aver tempo per appendere il pallone al chiodo – provateci con quelli da basket (!)- ed in barba ad ogni statistica, dopo quasi 20 anni di “basilicatità” (nota per la Crusca: “permanenza in Basilicata”), apre la sua osteria tipica friulana nell’entroterra lucano.
E fin qui… No, “fin qui” un par di ciufoletti: non tutti sono capaci di aprire un’osteria, specie se friulana, in una terra senza Bora e in cui il concetto di minoranza si applica alla popolazione più che alla lingua. E comunque non tutti vengono dal Friuli… per nuocere; non tutti vengono dal Friuli ad aprire un’osteria, a Pignola. Anche perché – oggettivamente – non tutti i friulani conoscono Pignola. Anche perché, in Basilicata, oltre al concetto di lavoro, ci manca anche quello di osteria. Osteria è “quel posto in cui si gioca ancora a carte e si beve un “taglio” di vino, come si dice in Friuli” – così la racconta Christian. E in cui scopri che lo Stato ti regolamenta anche lo scopone scientifico (si allega foto a comprova). E non è uno scherzo.
Si mangiano cose strane, ma anche strascinati e cruschi; si mangia una pasta fresca che contiene uvetta e cannella, frittate senza uova (il “frico”) che nascono proprio così, ante veganum natum, prima che anche Dragonball parlasse di Vegeta e che la Galloni facesse dolci coi semi di chia. Ma questa è un’altra storia. Un posto, questo, in cui è ubriaco anche il tacchino e il “musetto” è un affettato.
E poi si mangia la Gubana, dolce a base di grappa e tutta la frutta secca di questo mondo e l’altro. Ma il cibo si assapora, non si descrive e la Gubana va assaggiata. Assolutamente. Quindi chiedete e vi sarà data, magari insieme ad un calice di “Spritz Hugo”.
Ps: chiedete pure a Christian cosa perché solo da lui si possa avere la Gubana piena e la moglie ubriaca.
L’Osteria Tacetai è a Pignola, #sapevatelo.