La Londra vittoriana è un luogo ideale per ambientare film o romanzi, ma è anche il luogo reale in cui davvero sono successe tra le cose più interessanti (e agghiaccianti) della fine dell'Ottocento.
A Londra, infatti, vi era la più intensa corrente commerciale in entrata ed uscita di tutto il mondo allora conosciuto, la banche prosperavano, la tecnologia correva veloce nelle pubbliche strade e nelle case, e tutto sembrava andare per il meglio: almeno nella City e nei quartieri-bene.
Un pochettino peggio andava nei quartieri periferici, degradati e malfamati come Whitechapel, frequentato da inguaribili beoni, prostitute che avevano conosciuto giorni migliori ed emarginati di quella seconda rivoluzione industriale che già aveva lasciato dietro di sé i suoi sconfitti.
Proprio in quel quartiere, nel 1888, furono uccise, nel giro di tre mesi, sei povere donne, la maggior parte delle quali svolgeva la professione più antica del mondo.
Furono sospettati in tanti: poveri disgraziati come Aaron Kosminsky, George Chapman o Montague John Druitt; ma anche pezzi da novanta finirono sotto la lente d'ingrandimento di Scotland Yard (come il nipote della Regina Vittoria, Alberto, un paio di medici di corte, come il dr. Williams ed il dr. Gull, e persino il padre di Winston Churchill).
Secondo il prof. Norris della Aberystwyth University, però, agli investigatori sfuggì quello che, secondo lui, poteva essere il vero omicida: Charles Allen Lechmere.
Fattorino per una ditta di carni, faceva tutti i giorni il percorso lungo il quale il famoso Jack disseminò le sue povere vittime; addirittura fu trovato piegato su una di esse, ricoperto di sangue.
Certo, non sempre chi si trova con un'arma in mano vicino ad un cadavere è l'assassino: ma secondo il prof. Norris gli indizi su Lechmere sono più di uno e tutti di una certa gravità.
Certezze non se ne possono avere, ovviamente: né è pensabile di riaprire il caso dopo 128 anni. Ma una foto inquietante ci fissa dal passato: è quella di Charles Lechemere, nel 1920, ritrovata da Norris e resa pubblica.
Che sia o non sia lui il famoso Jack lo Squartatore, il mistero che si cela dietro quella storia e dietro quegli occhi cerulei, tristi e lontani nel tempo ci fa ancora rabbrividire.