Mercoledì, 04 Ottobre 2023

CIBO - Tutto il resto è fish and chips: come ti esporto i tortellini

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“Ma possibile che un prodotto così straordinario deve essere soltanto mangiato nei ristoranti?”. Ogni storia che si rispetti nasce da una domanda, e non importa che ci sia di mezzo l’uovo o la gallina: l’essenziale è avere una buona domanda. E un paio di uova. Riccardo, nel 2003, le aveva entrambe.

Riccardo, segni particolari modenese, era affamato e un bel giorno, si aggirava ad una fiera in cerca di un pasto, magari caldo. Aveva fame, quella voglia di… “qualcosa di buono”, che per lui voleva solo dire “tortellini”. Fame, quella cosa che fa sembrare tutto un'enorme allucinazione, che ti fa vedere tortelli anche al posto dell'omino dei bagni pubblici. Fame, quella cosa che ti fa sembrare sexy anche Tina Cipollari se in possesso di un piatto di lasagna. E così capisci due cose: la seconda è che nei bagni i fornelli, non potrai mai trovarli. E poi che fare un giro dall'oculista non ti farebbe male.

Ma torniamo a Londra: quel che Riccardo vede, aggirandosi, sono ristoranti vuoti per chioschetti di patatine fritte strapieni: uno scenario quasi postapocalittico per chi, come lui, era cresciuto a piada e squacquerone. Da questa osservazione e tanto sano appetito fa nascere “TortelliniCup”, un vero e proprio “pasta take away”, da asporto, precisamente tortelli o gramigna, al brodo o alla panna, vegetariani o infarciti di carne. Così da potersi portare i tortellini ovunque. Anche in bagno.

Risultato? un tortellino tira l’altro e in breve tempo “Tortellini Cup” compare tra i migliori ristoranti di Londra. E dal 2012 ad oggi è stata solo sana e consapevole apoteosi. Per i londinesi, per le regine, per i trigliceridi.

Insomma, short story: Riccardo - papà di “Tortellini Cup” - si introduce di soppiatto con un 4-4-2 di primi piatti italiani per poi prendere in contropiede la difesa e ai londinesi far sapere quanto sono buone le frappe… con la crema. E poi... vuoi mettere la soddisfazione di far ingrassare Filippo, detto “Pippo”, l’anoressico marito di “Bettina II"?

Ma quanto costano i piatti di Riccardo? Si parte dalle 2 sterline circa per una porzione di tigelle alle 5,50 sterline per una pozione media di tortelli, esattamente quanto una tazza di te, che sarà pure utile quanto volete (vedi anche: “sciacquare l st’ntin”) per la peristalsi, ma per l’umore, magari, bussare alla Kinder. Per esemplificare.

E comunque sia, dal 2012, la fame, all’ombra del Big Bang, si misura in tazze, in tazze di tortellini. E passa la paura (e forse pure la fame). Ed un grazie a Riccardo per aver contribuito a far entrare in “pattine” l’Inghilterra in Italia, dopo esser uscita, in anfibi, dall’Europa. Ma questa è un’altra storia.

Ps: “Tortellini”, in inglese, non si traduce. Si mangia.

Pps: Se li cercate, sono tra i primi 17 ristoranti di Londra su Tripadvisor. 17 su 17 mila ristoranti. Tutto il resto è… fish and chips.

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