Trufelli non ha disdegnato intrattenersi a parlare amichevolmente con il primo cittadino della Città di Pierro, l’avvocato Giuseppe Labriola, e con quanti volevano ringraziarlo per essere tornato nella cittadina tursitana. Il legame tra Trufelli, nato a Tricarico nel 1929, e Tursi si è fatto più stretto grazie all’amicizia fraterna con Albino Pierro, il noto docente e poeta tursitano.
“Conobbi Albino a Roma, quando fui incaricato dalla redazione per la quale lavoravo di scrivere una recensione sul suo libro Metaponto. Dopo alcuni giorni dalla pubblicazione del mio pezzo – confida Trufelli – squillò il telefono a casa mia. Era Albino Pierro che mi invitava a casa sua per conoscerlo.”
Da allora è nata un'amicizia vera, schietta e fatta di apprezzamenti ma anche di critiche costruttive. “Ricordo che una volta gli chiesi (riferito sempre ad Albino Pierro, ndr) di fare una prefazione ad un mio lavoro e lui di tutta risposta mi disse di no, perché le prefazioni le voleva essere fatte e non fare…” Cosi tra un aneddoto e l’altro, Trufelli si è lanciato in un viaggio a ritroso tra le memorie di una vita vissuta sempre in primo piano. Come quando fu la voce che ha raccontato le drammatiche ore post-terremoto dell’Irpinia nel novembre 1980. Da questa dolorosa esperienza, Trufelli ha scritto la commovente poesia “Rosetta”, dedicata alla memoria di una bambina rimasta vittima sotto le macerie del crollo della chiesa di Balvano, in provincia di Potenza. Onorato dell’ospitata il sindaco Labriola, che non ha esitato ad affermare, tra gli applausi dei presenti, che “Mario Trufelli è un cittadino di Tursi e di questo ne siamo fieri.”
A conclusione dell’incontro è stata proiettata un’intervista realizzata dal giornalista di Tricarico ad Albino Pierro nella sua Rabatana, che ha rievocato a molti presenti la figura di un uomo carismatico e legato alle origini della sua terra natale. Una serata intensa, che ha calamitato l’attenzione di tutta la cittadinanza che da molto, troppo tempo, non riusciva a rievocare in maniera cosi efficace una figura tanto importante come quella di “Don Albino”, come amavano chiamarlo i suoi compaesani, grazie all’illustre intervento di un grande giornalista come è Trufelli.
Salvatore Cesareo