di valore aggiunto negli ultimi due anni è stata del 14 per cento, un dato che sintetizza in modo efficace la pesantezza della crisi che ha investito un comparto che nella nostra regione rappresenta pur sempre circa il 10 per cento del valore aggiunto prodotto”.
“Quando l'edilizia non tira, come è accaduto negli ultimi tre anni, è tutta l'economia che ne risente”, fa notare La Torre, “per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere con insistenza che si sblocchino in concreto, e non solo sulla carta, gli investimenti pubblici in edilizia residenziale e infrastrutture perché, a differenza di altre realtà, il peso del pubblico in Basilicata è preponderante.
Se gli investimenti pubblici continueranno a registrare indici negativi, come è accaduto nel 2010, è inutile coltivare la speranza che la ripresa possa arrivare dal settore privato, dove si registra una sostanziale stagnazione delle compravendite immobiliari e degli investimenti”.Secondo il segretario della Filca Cisl lucana “il settore pubblico deve tornare a investire senza accampare scuse di sorta: al netto delle evidenti difficoltà della finanza pubblica, ci sono fondi già stanziati e disponibili che nella nostra regione ammontano a non meno di 100 milioni di euro.
Si facciano rapidamente i progetti e con altrettanta speditezza si aprano i cantieri – conclude La Torre – altrimenti anche il prossimo consuntivo non potrà che segnare rosso fisso”.