Il 23, 24 e 25 ottobre - al Teatro dell’Orologio di Roma - per 65’ Tindaro Granata ci racconterà di nuovo una storia, la sua. Una storia che è “fotografia umana” e più nello specifico è la fotografia di una famiglia siciliana, i cui componenti si passano il “male” come un testimone. I protagonisti vengono pescati a ritroso nel tempo e ci trasportano in continui salti generazionali a partire dai primi del ‘900 fino ad oggi. Ci troviamo così di fronte a diverse figure che si alternano e si sovrappongono: da un bambino a un vecchio, da uno storpio a una bottana, da una moglie a un morto. Sul palco c’è solo Tindaro con una sedia e un lenzuolo.
Antropolaroid si sviluppa in un misto di tragicità e commedia, ricca di tradizioni e balli, di miseria e mafia. Situazioni e meccanismi che si ripetono e ripercuotono nella vita dei giovani di ogni generazione e che incitano ad atti di ribellione verso la famiglia e la società per afferrare la libertà, attraverso la realizzazione dei propri sogni. La storia è “cuntata” in continui dialoghi in siciliano tra personaggi bambini, poi improvvisamente adulti e di nuovo bambini con i movimenti semplici e i cambi di voce magistrali dell’attore.
Non manca il tema della morte che è proprio quello con cui prende vita lo spettacolo nel buio totale e con il suono …sfsfsfsfsfsf… dell’aria che rimane nel corpo di una persona che si sta impiccando. …sfsfsfsfsfsf… è il rumore dell’aria che non vuole uscire da un corpo quando sa che non potrà entrarvi più.
Emoziona e commuove Antropolaroid, non senza quell’umorismo e ironia necessari per prenderci beffa delle sofferenze che la vita ci regala.
Lo spettacolo vince il Premio della giuria popolare della “Borsa Teatrale Anna Pancirolli”, il Premio “ANCT” dell'Associazione Nazionale dei Critici nel 2011, il Premio Fersen in qualità di “Attore Creativo” nel 2012. Tindaro Granata vince nel 2013 il "Premio Mariangela Melato" come Attore Emergente.
Marianna Zito