Le nostre questioni legali non necessariamente devono giungere più dinanzi ad un giudice... Per riprendere il discorso....la mediazione civile e commerciale costituisce il principale strumento di composizione negoziale delle liti civili e commerciali che riguardano diritti disponibili. Si svolge presso un organismo accreditato dal Ministero della Giustizia attraverso l’opera di un mediatore – terzo imparziale e appositamente formato – che assiste le parti nella ricerca di un accordo amichevole, E' obbligatoria, prima di iniziare un processo, in una serie di materie: condominio, diritti reali, locazione,comodato, affitto di aziende, patti di famiglia, divisioni e successioni ereditarie, risarcimento del danno per responsabilità medica e sanitaria, risarcimento per diffamazione a mezzo stampa, contratti assicurativi, bancari e finanziari. La procedura si può anche attivare in via facoltativa o inserendo una clausola ad hoc nei contratti. Inoltre, il giudice, anche nei giudizi di appello – valutata la natura della causa, lo stato dell’istruzione e il comportamento delle parti – può disporre che le parti tentino di trovare un accordo attraverso la mediazione.
Ad essa negli ultimi anni si sono aggiunti altri sistemi alternativi di risoluzione delle controversie:
-la negoziazione assistita per le separazioni e i divorzi consensuali e per le richieste di risarcimento del danno da incidente stradale;
- l'arbitrato che si differenzia dalla mediazione perchè è l' arbitro che attraverso una pronuncia risolve la controversia.
-e da ultimo le ADR consumatori, queste possono essere attivate in tutti i casi di controversie concernenti obbligazioni contrattuali derivanti da contratti di vendita o di servizi tra professionisti stabiliti nell’Unione europea e consumatori residenti nello stesso spazio della Ue.
Le ADR sono ormai una realtà (destinata a crescere d’importanza) nel sistema di risoluzione delle controversie civili e non possono più essere ignorate. I nuovi dati ministeriali sulla diffusione della mediazione civile e commerciale relativi al primo trimestre del 2015 rilevano un trend in crescita dei procedimenti di mediazione iscritti (57.074). L’aderente compare nel 45% dei casi (trend in lieve aumento), ed il tasso di successo sale al 43%. Di conseguenza si registra una riduzione dei procedimenti iscritti presso i Tribunali ordinari relativi alle materie inerenti la mediazione: -13,8% di nuove cause civili iscritte nei 15 tribunali campione; - calo tendenziale del -20% di nuove cause civili iscritte a gennaio 2015 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente;
Nel 2014, grazie alla mediazione civile, lo Stato ha risparmiato più di 5 mln € e ha incassato 22 mln € di tasse ma, purtroppo, ha perso anche 23 mln di euro per le mancate sanzioni a chi non si è presentato in mediazione senza giustificato motivo. E' importante sottolineare però che si registra una tendenza da parte dei giudici a condannare coloro i quali, invitati in mediazione, non partecipano o lasciano partecipare solo i propri avvocati.
Occorrerebbe dunque rafforzare il ricorso a forme stragiudiziali di risoluzione delle controversie. Sono notevoli infatti anche i risparmi dei singoli cittadini che ricorrono alla mediazione vista la differenza di costi tra mediazione e procedimento ordinario. Divario che si è accresciuto negli ultimi anni a causa dell'incremento dei costi della giustizia ordinaria volti soprattutto a disincentivare i casi di abuso del processo.
Nonostante la mediazione civile sia entrata nel nostro sistema giuridico dal 2010 non viene ancora utilizzata secondo le sue reali potenzialità, non solo per le resistenze di alcune componenti della classe forense ma anche perché spesso la parte stessa e cioè il cliente chiede all’avvocato di percorrere solo la via giudiziale, evitando di tentare un preventivo confronto avanti ad un soggetto terzo neutrale. Predomina ancora la visione per la quale la risoluzione di una lite debba essere risolta da un giudice, con un perdente e un vincente della causa. Ogni qualvolta, una parte si trovi a dirimere un conflitto che non é in grado di risolvere da sola il consulente a cui si rivolge per tutelare i propri legittimi diritti ed interessi è l’avvocato. Tuttavia, il conflitto non è costituito solamente di posizioni contrastanti e tra di loro sempre inconciliabili, il conflitto é soprattutto costituito da elementi nascosti, che i soggetti coinvolti non sono spesso in grado nemmeno di identificare.
La mediazione consente di far emergere e dare voce agli aspetti più imprevedibili della controversia. Nel confronto, le parti riescano ad acquisirne consapevolezza, a comprendere le reali motivazioni del conflitto e quali sono le risorse per poterlo risolvere, capiscono che cooperare è più conveniente che competere e che la soluzione può essere di reciproca soddisfazione.
La mediazione è un processo circolare e sistemico in cui il ruolo dell’avvocato non è solo quello di difensore, ma di vero e proprio negoziatore.
Il ruolo dell’avvocato che assiste la parte in mediazione è fondamentale, quindi, non solo perché le parti devono essere protette dalle conseguenze giuridiche dell’accordo concluso, ma anche perché oltre a verificare la legittimità dell’accordo di conciliazione, l’avvocato deve soprattutto accompagnare il cliente nella negoziazione. É quindi necessario un cambiamento. Il suo ruolo, piuttosto che credere di essere sminuito o in qualche modo pregiudicato dal ricorso a sistemi alternativi alle tradizionali aule giudiziarie, deve ritenersi di fondamentale rilevanza.
La mediazione e gli altri sistemi ADR scontano ancora oggi un deficit culturale. Ma la cultura è soprattutto conoscenza e nonostante la mediazione sia operativa da 5 anni nel nostro sistema giuridico, ad oggi il 90% dei cittadini non conosce nè il significato né l'esistenza propria dell' Istituto. Il lavoro più grande che un mediatore ha dovuto fare in questi anni è stato proprio quello di divulgare la mediazione.
Dott.sa Rosanna Di Trani mediatrice professionale ANPAR