Quindi, non è vero che il cibo buono costa tanto, è vero che spendiamo troppo per comprare alimenti che dallo scaffale finiscono nel cassonetto. Quindi, impariamo qualche trucchetto, ripassiamo i manuali di economia domestica e ne riparliamo.
Mettiamo che abbiamo studiato, il nostro frigorifero – in attesa dell'app che gli consentirà in un futuro non troppo lontano di ordinare direttamente al retailer più vicino ciò che manca – avrà sempre qualche spunto da offrirci.
Ipotizziamo. Anno 2017 (Chiesa permettendo), sono le 19,00 di un giorno anonimo di aprile, da un anno sei un ex marito senza prole - perché il divorzio breve lo consentirà - in frigo hai una melanzana, del tonno, ricotta e qualche carciofo. Be', se sei un foodlowers il problema non sussiste, anzi vai oltre.
Ma sì, basta con la timidezza delle ipotesi, lasciati andare: fantastica spregiudicatamente. Alle 19.05 di quel giorno anonimo ti chiama quella tipa che ti hanno presentato qualche sera fa e ti dice che è a un solo isolato da te e ha fame intesa come “necessità di assumere cibo, dovuta a una particolare sensazione di vuoto all'epigastrio, provocata da uno stimolo nervoso partente dallo stomaco”. Poi aggiunge che vorrebbe vedere il tuo nuovo monolocale (visto che la casa grande il giudice l'ha data alla tua ex).
Se con il cibo che hai a disposizione ci sai fare altro che panico. Non ti poteva capitare occasione migliore per prenderla per la gola. E conquistarla, sedurla, … oh! sì però adesso svegliati e accontentati di sapere che a breve questa rubrica farà di te un foodlower. Per il latin lover ci stiamo lavorando.
Nel frattempo, dite anche voi la vostra: Chi sa far di meglio? Inviate le vostre proposte nella nostra mailbox (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), corredate di foto della ricetta ed il suo costo. Ogni settimana ne pubblicheremo una, ringraziando il foodlower. Allacciate i grembiuli ed abbattiamo gli sprechi.
Gianluca Pizzolla